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fascicolo didattico (documento pdf (3,92 Mb) - Teatro Regio di Torino

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“morali” in versi che concludevano la fi aba nell’e<strong>di</strong>zione originale, progressivamente ridotte,<br />

mo<strong>di</strong>fi cate o scomparse: la prima inneggiava alla grazia femminile che vince sulla bellezza,<br />

la seconda, più maliziosamente, all’aiuto <strong>di</strong> padrini e madrine che vince ogni talento.<br />

Il secondo posto nella hit parade delle Cenerentole spetta ad Aschenputtel, trascrizione<br />

ottocentesca dei fratelli Grimm (Kinder und Hausmärchen, 1812, I, 21), dove compaiono<br />

alcuni particolari assenti in Perrault ma presenti nella tra<strong>di</strong>zione orale, e dove la<br />

fi aba trova la sua versione più<br />

complessa e completa e forse per<br />

questo più arcaica e “barbarica”.<br />

Nell’introduzione assistiamo per la<br />

prima volta alla morte della madre,<br />

che promette protezione dal cielo,<br />

e alle frequenti visite della tomba<br />

da parte dell’orfanella. Seguono le<br />

nozze del padre, la degradazione<br />

della povera fi gliastra, i <strong>di</strong>spetti delle<br />

sorellastre e, particolare importante,<br />

la richiesta al padre <strong>di</strong> un ramo in<br />

dono. Piantato sulla tomba della<br />

madre, il ramo <strong>di</strong>venta una pianta e<br />

sui suoi rami si posa un uccellino che<br />

getta a Cenerentola qualunque cosa lei<br />

chieda. Così, quando il re invita tutte<br />

le ragazze del paese a una festa <strong>di</strong><br />

tre giorni e la matrigna accorda il suo<br />

permesso alla fi gliastra solo patto<br />

che superi una prova, prima verranno<br />

ad aiutarla due colombe bianche, poi<br />

dai rami dell’albero cadrà ogni sera un sontuoso abito completo <strong>di</strong> scarpette. Le prime<br />

due sere la bella sconosciuta, <strong>di</strong> cui il principe subito si innamora, riesce a fuggire senza<br />

lasciare traccia ma la terza volta perde la sua scarpetta tutta d’oro. Per <strong>di</strong>ventare regine<br />

le sorellastre non esitano a mutilarsi i pie<strong>di</strong> con un coltello ma l’intervento delle colombe<br />

che rivelano al principe la presenza <strong>di</strong> sangue nelle loro scarpe porta allo smascheramento<br />

delle antagoniste e al riconoscimento dell’eroina. La fi aba si conclude con le nozze e con la<br />

punizione esemplare dei colpevoli eseguita dalle colombe protettrici che, impietosamente<br />

e con teutonica sistematicità, accecano le due perfi de sorelle: «mentre gli sposi andavano<br />

in chiesa, la maggiore era a destra e la minore a sinistra <strong>di</strong> Cenerentola; e le colombe<br />

cavarono un occhio a ciascuna. Poi all’uscita, la maggiore era a sinistra, la minore a destra;<br />

e le colombe cavarono a ciascuna l’altro occhio».<br />

Il successo iconografi co nell’e<strong>di</strong>toria per l’infanzia<br />

La <strong>di</strong>ffusione della fi aba, in particolare nell’ambito dell’e<strong>di</strong>toria per l’infanzia a partire<br />

dall’Ottocento, porta con sé la rigogliosa fi oritura <strong>di</strong> un ricco e variegato repertorio<br />

iconografi co, emblematico non solo per la lettura visiva dei motivi dominanti della storia,<br />

ma anche come pretesto per esprimere mutamenti stilistici e <strong>di</strong> gusto. Dopo una fase <strong>di</strong><br />

affermazione nell’e<strong>di</strong>toria popolare (incisioni e silografi e anonime, Imagerie d’Épinal), a<br />

illustrare la fi aba in tutto il mondo si accostano artisti <strong>di</strong> primo piano, dall’ inglese Arthur<br />

Rackham, al francese Gustave Doré.<br />

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