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fascicolo didattico (documento pdf (3,92 Mb) - Teatro Regio di Torino

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CENERENTOLA VIEN QUA, CENERENTOLA VA’ LÀ…<br />

Sapevate che la fi aba <strong>di</strong> Cenerentola è probabilmente la più <strong>di</strong>ffusa al mondo? La storia<br />

della povera e maltrattata fanciulla che, a <strong>di</strong>spetto delle invi<strong>di</strong>ose sorellastre e della<br />

perfi da matrigna, si riscatta sposando un bellissimo principe con cui vivrà “felice e<br />

contenta”, è presente in tutte le culture del mondo a partire da epoche molto remote: si può<br />

cominciare da Yeh-shen, l’antica Cenerentola cinese, o da Tam, la sua gemella vietnamita,<br />

per arrivare alla moderna Cinderella <strong>di</strong>sneyana<br />

passando attraverso le infi nite denominazioni<br />

nazionali e regionali del personaggio (conoscete la<br />

veneziana Conza-senare o la sarda Chiginera…?).<br />

Le versioni più importanti, però, sono quelle<br />

raccontate da alcuni specialisti della fi aba, come il<br />

francese Charles Perrault, che nel 1697 raccontò<br />

la classica Cendrillon, oppure i tedeschi fratelli<br />

Grimm, che la ripresero con <strong>di</strong>verse varianti in<br />

Aschenputtel (1812), senza <strong>di</strong>menticare il meno<br />

conosciuto Giovan Battista Basile che nella<br />

raccolta Lo cunto de li cunti del 1634 (sottotitolo:<br />

Lo trattenemiento de’ peccerille, scritto nella<br />

gustosa lingua napoletana) inserì la sua Zezolla,<br />

o La gatta Cenerentola, in cui la protagonista<br />

appare un po’ meno angelica del solito.<br />

Il nostro personaggio è davvero una star! Come<br />

mai? Forse avete imparato che le fi abe hanno un<br />

signifi cato simbolico: raccontano infatti in forma<br />

<strong>di</strong>vertente e attraverso eventi pro<strong>di</strong>giosi alcuni<br />

dei principali aspetti della vita umana, legati alla<br />

sfera affettiva o alla crescita fi sica e psicologica<br />

della persona. La nostra Cenerentola, allora, non<br />

descrive altro che l’importante svolta che avviene nella ragazza alla fi ne dell’adolescenza,<br />

quando, lasciate le spoglie della sua vita infantile (rappresentate dalla cenere), <strong>di</strong>venta<br />

una donna in grado <strong>di</strong> sposarsi; per <strong>di</strong>rla con un’altra fi aba famosa, il Brutto Anatroccolo<br />

si trasforma fi nalmente in un Bel Cigno.<br />

Nella fi aba <strong>di</strong> Cenerentola possiamo riconoscere anche altri simbolismi:<br />

– la fi gura materna sdoppiata in matrigna e fata. Non è forse vero che a volte durante l’adolescenza<br />

pare <strong>di</strong>ffi cile sentirsi compresi dagli adulti? Però, senza il loro aiuto, è impossibile superare le<br />

<strong>di</strong>ffi coltà.<br />

– Le sorellastre: perfi no i nostri amici e fratelli ci possono apparire come ingombranti ostacoli alla<br />

nostra crescita.<br />

– Il principe azzurro: quando si scopre l’amore, tutto appare perfetto, anche il più normale degli<br />

esseri umani <strong>di</strong>venta per noi stupendo, un vero principe!<br />

Con una simile <strong>di</strong>va a <strong>di</strong>sposizione, c’era da aspettarsi che il mondo del teatro, del cinema<br />

e del balletto se ne impossessassero volentieri! Una delle principali versioni teatrali della<br />

fi aba è sicuramente quella <strong>di</strong> Gioachino Rossini: La Cenerentola, ossia La bontà in trionfo,<br />

rappresentata la prima volta presso il <strong>Teatro</strong> Valle <strong>di</strong> Roma nel gennaio 1817. Prima <strong>di</strong><br />

parlare dell’opera rossiniana, però, vogliamo sapere qualcosa <strong>di</strong> più del suo autore.<br />

3<br />

Gustave Dorè (1832-1883), La prova della scarpetta,<br />

illustrazione per la fi aba Cendrillon <strong>di</strong> Charles<br />

Perrault, tratta da Il libro delle fate, Tipografi a<br />

E<strong>di</strong>trice Lombarda, 1880.

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