SACCOLONGO E CRÈOLA: STORIA ED ARTE - Comune di ...
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PREFAZIONE<br />
Saccolongo e Crèola: Storia ed Arte<br />
Nel luglio del 1996, conosciuta la prima e<strong>di</strong>zione del presente stu<strong>di</strong>o, un’emittente<br />
padovana (“Telechiara”) trasmetteva la notizia presentando il libro con queste parole:<br />
l’opera <strong>di</strong> Luigi Pagano ha il merito <strong>di</strong> offrire per la prima volta una storia - per quanto<br />
possibile completa- <strong>di</strong> Saccolongo e <strong>di</strong> presentare notizie fi nora sconosciute e ine<strong>di</strong>te.<br />
Lo speaker si riferiva in particolare alla riscoperta della presenza degli Armeni, per<br />
oltre 80 anni, nella frazione <strong>di</strong> Crèola e ad una loro conoscenza più approfon<strong>di</strong>ta. Nel<br />
capitolo infatti che li riguarda vengono precisati dati, persone, avvenimenti <strong>di</strong> quella<br />
comunità, e ciò grazie soprattutto all’apporto prezioso della biblioteca capitolare della<br />
<strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Padova e alle notizie trasmesse dall’Archivio degli Armeni dell’isola san<br />
Lazzaro <strong>di</strong> Venezia.<br />
L’intensa curiosità poi <strong>di</strong> scoprire qualcosa <strong>di</strong> più specifi co circa i monumenti<br />
scomparsi, ha arricchito il capitolo che tratta del monastero <strong>di</strong> santa Maria, (<strong>di</strong> cui<br />
non rimane alcuna traccia se non una statua della Madonna in pietra), proprio grazie<br />
alle notizie fornite dalla ricca biblioteca <strong>di</strong> santa Giustina in Padova. Al lettore non<br />
sarà <strong>di</strong>ffi cile ricreare, con un po’ <strong>di</strong> fantasia gli altri monumenti scomparsi. Si chiederà<br />
perché il Castello fu <strong>di</strong>strutto per ben due volte dai vicentini e dagli scaligeri (pag. 67).<br />
La causa principale era senz’altro la sete del potere e della conquista del territorio<br />
alimentata dall’o<strong>di</strong>o contro i padovani.<br />
Ben <strong>di</strong>versa l’antica villa <strong>di</strong> Creola, contrad<strong>di</strong>stinta da sfarzo signorile, feste, banchetti,<br />
una vita cortigiana colma <strong>di</strong> piaceri: un lusso che <strong>di</strong>verrà presto miseria la più nera,<br />
tanto da dover demolire la villa per costruire, nell’800, la villa attuale a fi anco della<br />
Barchessa; spesso avveniva poi che una villa venisse <strong>di</strong>strutta per ricavarne pietre per la<br />
costruzione <strong>di</strong> case più modeste, tanta era la miseria in cui cadevano alcune famiglie<br />
nobiliari. E cosa <strong>di</strong>re del monastero scomparso? Probabilmente un terremoto ha fatto<br />
crollare quei muri che erano già vecchi e cadenti come da documentazione.<br />
Tra quelle mura ci sembra <strong>di</strong> risentire, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> cinque secoli, le voci salmo<strong>di</strong>anti<br />
che dalle celle salivano verso Dio.<br />
A conclusione, il nostro augurio è che questo libro serva non solo a conoscere meglio<br />
la storia del “nostro” paese ma possa anche suscitare nel lettore il gusto dell’arte e il<br />
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