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SACCOLONGO E CRÈOLA: STORIA ED ARTE - Comune di ...

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Saccolongo e Crèola: Storia ed Arte<br />

che per Crèola: ciò è dovuto soprattutto alle paurose alluvioni che il Bacchiglione<br />

ha provocato nella nostra zona, mutandone la topografi a e cancellando per sempre<br />

preziose documentazioni (5). Tristemente famosa l’ inondazione narrata da Paolo<br />

Diacono, il quale scrisse che nel 589 D.C. ci fu un <strong>di</strong>luvio pari a quello <strong>di</strong> Noè,<br />

e l’alluvione fu così gravissima da mutare la geografi a <strong>di</strong> buona parte del territorio<br />

padovano (6). Alle frequenti inondazioni si devono aggiungere i terribili fl agelli che<br />

si sono abbattuti sul nostro territorio, come il terremoto del 1117, che per quaranta<br />

giorni scosse profondamente la terra abbattendo palazzi, chiese e seminando ovunque<br />

cumuli <strong>di</strong> rovine (7).<br />

NOTE<br />

(1) G. Beltrame, Toponomastica della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Padova, pag. 158, citando a, sostegno della sua tesi,<br />

Schneller, Chr. Beitrage II, pag. 63.<br />

(2) Paolo Diacono, Historia Longobardorum, trad. Felisatti, pag. 112. Il Daniele, in”Storia religiosa<br />

del Veneto”, alle pagg. 34-36 riferisce che Padova era <strong>di</strong>fesa da qualche migliaio <strong>di</strong> bizantini che<br />

organizzarono le <strong>di</strong>fese specialmente con legname; infatti il Salomonio (in: ”agri patavini: Inscript.<br />

Sacrae et prophanae”, pag. 4) scrive che la maggior parte delle case <strong>di</strong> Padova erano fatte <strong>di</strong><br />

“tavola”.<br />

(3) C.Gran<strong>di</strong>s in”Cervarese S. Croce, profi lo storico <strong>di</strong> un <strong>Comune</strong> nel padovano, tra Bacchiglione e<br />

Colli Euganei”, Padova 2004, pag 92<br />

(4) T. Barbieri, ib.”Cervarese S. Croce…” pag 34<br />

(5) Bisogna considerare che anticamente gli argini del fi ume (le “alzaie”) erano più bassi, e perciò<br />

meno resistenti <strong>di</strong> quanto non lo siano oggi, inoltre il letto del fi ume era più alto.<br />

(6) Paolo Diacono fa una descrizione paurosa <strong>di</strong> ciò che accadde nel Veronese (non tanto lontano dal<br />

territorio padovano) il 23 ottobre dell’anno 589: parla <strong>di</strong> terreni e fattorie <strong>di</strong>ventati laghi, <strong>di</strong> strage<br />

<strong>di</strong> uomini e <strong>di</strong> animali a cui fece seguito una gran<strong>di</strong>ssima pestilenza detta “inguinaria” che seminò<br />

tal numero <strong>di</strong> vittime che <strong>di</strong> una grande moltitu<strong>di</strong>ne rimasero ben pochi superstiti(Paolo Diacono,<br />

op. cit. pag. 90)<br />

(7) A. Barzon, san Bellino vescovo e martire, pag. 37<br />

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