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SACCOLONGO E CRÈOLA: STORIA ED ARTE - Comune di ...

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LA BARCHESSA E IL COMPLESSO PISANI<br />

Saccolongo e Crèola: Storia ed Arte<br />

Cenni storici<br />

A pochi passi dalla chiesetta del Crivelli, la “Barchessa”, è senza dubbio un’opera<br />

monumentale assai pregevole e merita particolare attenzione. Architettura dalle<br />

proporzioni gran<strong>di</strong>ose, è un esempio tipico <strong>di</strong> arte e <strong>di</strong> cultura <strong>di</strong>ffusa nel Cinquecento<br />

lungo la campagna padovana e veneta, elemento <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione palla<strong>di</strong>ana che nobilitava<br />

con l’arte la produzione rurale.<br />

Barchessa, accrescitivo della parola veneta “barco” o “barca” (grande quantità), sta a<br />

in<strong>di</strong>care una costruzione rurale atta a riporvi i raccolti dei campi e gli attrezzi agricoli,<br />

mentre le carrozze dei “signori” trovavano posto nella rimessa. Tale complesso fu<br />

costruito dai Nobili Pisani nella prima metà del ‘500.<br />

Gli storici Salomonio (1) e Orsato (2) riferiscono che prima del mille sorgeva nella<br />

stessa area un CASTELLO, concesso da Ottone II alla nobile famiglia padovana dei<br />

Conti, i quali, così narra anche il Salici storico della Casa, possedettero 30 grossi<br />

castelli senza contare i piccoli (3). Erano dunque gli antichi proprietari <strong>di</strong> case e terreni<br />

<strong>di</strong> Crèola dove oggi sorge il complesso Pisani.<br />

Nel 963 Ighelfredo Conti, descritto come uomo terribile, ebbe dall’imperatore<br />

l’investitura <strong>di</strong> 9 castelli, tra cui quello <strong>di</strong> Crèola, per aver lottato contro i saraceni in<br />

Calabria. Nell’anno mille a Ingolfo Conti toccarono altrettanti castelli, tra cui quello<br />

<strong>di</strong> Crèola. Vi si legge (4) che il castello venne <strong>di</strong>strutto dai Vicentini nel 1198 durante<br />

una delle frequenti guerre tra le città venete e venne dato alle fi amme e <strong>di</strong>strutto per la<br />

seconda volta assieme al villaggio creolano nel 1312 per opera degli Scaligeri in lotta<br />

con i Padovani (5). Leggiamo che nel 1310 Guglielmo Conti possedeva tutti i castelli<br />

compresi tra i confi ni <strong>di</strong> Grancimuglio e Crèola; e nel 1350 Manfre<strong>di</strong>no, uomo ricco e<br />

generoso ebbe in dono dal vescovado il feudo <strong>di</strong> Crèola assieme ad altri 5 e fabbricò<br />

in Crèola quel bel palazzo con le vicine fabbriche…e l’ infi nite arene de’ Conti (6).<br />

E’ scritto ancora che uno della famiglia, Prosdocimo, ottenne nel 1390 lo “ius patronatus”(7)<br />

avendo fatto erigere una chiesa in Crèola. La famiglia dei Conti fu tra le più duramente colpite.<br />

Uno dei componenti della famiglia, Ludovico fu «imprigionato e apicado (impiccato)» a<br />

Venezia con l’accusa <strong>di</strong> fi lo-imperialismo e nel 1509 Angelo e Artuso Conti furono privati<br />

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