SACCOLONGO E CRÈOLA: STORIA ED ARTE - Comune di ...
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Saccolongo e Crèola: Storia ed Arte<br />
ad esempio, la imbarcazione maggiore (che misura ben 15,75 metri <strong>di</strong> lunghezza)<br />
potesse muoversi nel fi ume, considerato anche il fatto che a quei tempi le anse del<br />
Bacchiglione erano senz’altro più strette <strong>di</strong> quanto non lo siano oggi.<br />
Da aggiungere che nel sandon (lo scafo) <strong>di</strong> alcune imbarcazioni sono tuttora visibili i fori<br />
che servivano da innesto per infi larci i pali da collegare al molino galleggiante (5).<br />
Vasetto Situliforme, sec. VII A. C.: impasto nero ben depurato e lucidato. La denominazione <strong>di</strong> questa forma<br />
vascolare deriva da esemplari in bronzo molto più antichi, detti appunto “situle”, sul cui modello fu forgiata<br />
e fi ssata nel tempo questa tipologia <strong>di</strong> ceramica. Secondo la tecnica metallurgica dell’epoca le pareti <strong>di</strong> questi<br />
vasi erano formati da lamine metalliche unite le une alle altre per sovrapposizione dei margini e fi ssate poi con<br />
chio<strong>di</strong> ribattuti; il fondo era formato da un’altra lamina i cui margini risalivano a incastrarsi nella parte inferiore<br />
del corpo.<br />
NOTE<br />
(1) “Vanezza” (o “Vanesa”) nel <strong>di</strong>aletto veneto sta a in<strong>di</strong>care un piccolo appezzamento <strong>di</strong> terra dalla<br />
forma lunga e stretta, forse in riferimento al castello che, in passato, era come un’ isola lambita dal<br />
fi ume (vd. foto a pag. 49 dove è visibile l’acqua che un tempo formava e riempiva in quel punto<br />
un’ansa del Bacchiglione).<br />
(2) F. J. Salomonio, Urbis…op. cit. pag. 191<br />
(3) Il “venetico” era la lingua degli antichi veneti.<br />
(4) Una documentazione esauriente si trova presso il Museo <strong>di</strong> san Martino.<br />
(5) Le due imbarcazioni furono ritrovate a Selvazzano nell’anno 1972, proprio vicino a dove per anni<br />
aveva funzionato un molino, e nonostante in un primo momento si fosse ritenuto che risalissero<br />
alla fi ne della età del bronzo (1500 A.C.) la prova del C. 14 (metodo del ra<strong>di</strong>ocarbonio) effettuata<br />
nel giugno del 1975, ha fornito risultati del tutto <strong>di</strong>versi, datandole all’ottavo secolo D.C. (Dalla<br />
relazione inviata a Padova dall’Istituto <strong>di</strong> Geochimica dell’Università <strong>di</strong> Roma.) Ne consegue<br />
che anche per le altre 5 imbarcazioni, trovate precedentemente nel Bacchiglione e conservate al<br />
Museo civico <strong>di</strong> Padova, vale la medesima conclusione. Una imbarcazione poi <strong>di</strong> metri 7,40 è<br />
stata recuperata nel 1950 a Saccolongo, al <strong>di</strong> fuori del fi ume, a sette metri <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà; due sono<br />
state ritrovate nel fi ume Brenta.<br />
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