SACCOLONGO E CRÈOLA: STORIA ED ARTE - Comune di ...
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Saccolongo e Crèola: Storia ed Arte<br />
Qualche anno dopo il monastero è ancora ricordato con la fi gura <strong>di</strong> un illustre<br />
personaggio, Teodoro De Lellis, grande giurista e <strong>di</strong>plomatico pontifi cio, proclamato<br />
dottore “utroque jure” presso la Cattedrale <strong>di</strong> Padova. Da Saccolongo passò come<br />
vescovo a Feltre nel 1462 e dopo due anni alla <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Treviso, sua città natale.<br />
Altamente stimato venne nominato car<strong>di</strong>nale, ma non fece in tempo a venire eletto,<br />
perchè la morte lo colse nel 1466, a soli 38 anni (9).<br />
Nel 1570 il monastero viene assegnato ai canonici della Cattedrale <strong>di</strong> Padova i quali ne<br />
<strong>di</strong>vengono “abati commendatari”; due anni dopo è registrata la prima visita pastorale<br />
alla “abbazia” che verrà ancora citata nel 1583, allorché papa Gregorio XIII istituì la<br />
Vicaria perpetua <strong>di</strong> Saccolongo, concedendo un sacerdote vicario, il quale doveva<br />
guidare una parrocchia che <strong>di</strong>eci anni dopo (1592) conterà 300 anime. Nel 1611 papa<br />
Paolo V confermò la vicaria perpetua ed il titolo <strong>di</strong> santa Maria Assunta alla chiesa che<br />
era stata parte integrante del monastero e che già svolgeva funzioni parrocchiali. Lo<br />
storico Salomonio (10) afferma che nel 1701 “nel mezzo dell’abbazia <strong>di</strong> Sacco-Longo”<br />
un tumulo marmoreo ricordava un certo Francesco Suaglies siciliano, vicario della<br />
parrocchia, e nell’anno 1707 sulla facciata della chiesa, da poco restaurata, veniva<br />
collocata una lapide per ricordare due insigni benefattori della chiesa del monastero<br />
<strong>di</strong> santa Maria <strong>di</strong> Saccolongo cadente per la vetustà.<br />
Il cronista padovano F. Sartori (11) scrive che la vecchia chiesa del monastero<br />
<strong>di</strong> Saccolongo, che era a<strong>di</strong>bita a parrocchia scomparve contemporaneamente al<br />
monastero prima del 1733 (12). La vetusta chiesa venne sostituita, in luogo vicino,<br />
da un tempio più vasto (l’attuale chiesa parrocchiale), mentre del monastero e della<br />
vecchia chiesa non rimase alcuna traccia (13).<br />
NOTE<br />
(1) Paolo Lando afferma che ciò avvenne nell’anno 1874.<br />
(2) Non lontano dal capitello, sempre in zona Selve, nel cuore del “bosco maggiore” incontriamo<br />
la CHIESETTA M<strong>ED</strong>IOEVALE <strong>di</strong> SAN BEN<strong>ED</strong>ETTO DELLE SELVE, costruita nel 1303 dall’abate <strong>di</strong><br />
Praglia per la popolazione rurale che stava inse<strong>di</strong>andosi in quella zona bonifi cata. L’e<strong>di</strong>fi cio sacro<br />
ricorda il tragico fatto avvenuto alla fi ne della seconda guerra mon<strong>di</strong>ale in un attacco ai tedeschi<br />
in ritirata, i quali, per rappresaglia, fucilarono sul sagrato della chiesetta 14 abitanti della zona. Era<br />
il 28 aprile del 1945.<br />
(3) A. Gloria, il territorio padovano illustrato, Padova 1875, pag. 94<br />
(4) F. Trolese, Ludovico Barbo e santa Giustina, Roma 1983, pag.186<br />
(5) Ibidem pag. 155<br />
(6) “Dare in commenda” signifi cava affi dare una chiesa, una abbazia o una <strong>di</strong>ocesi in custo<strong>di</strong>a o<br />
in cura a chi non ne era il superiore regolare. Oggi tale sistema è stato abolito dalla Chiesa: il<br />
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