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SACCOLONGO E CRÈOLA: STORIA ED ARTE - Comune di ...

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Saccolongo e Crèola: Storia ed Arte<br />

1852. Lo storico Gloria afferma ancora che nel 1862 chiesa, terreni e palazzi dei Pisani<br />

appartenevano al Collegio Armeno Moorat, che possedeva 2722 pertiche censuarie (6).<br />

Infi ne, nelle relazioni delle visite pastorali alla parrocchia <strong>di</strong> Crèola, conservate nella<br />

Biblioteca della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Padova, si fa menzione degli Armeni a partire dal 1863: in<br />

quell’anno, è scritto tra l’altro, la casa canonica era stata travolta dal fi ume (7). Non<br />

era la prima volta che ciò accadeva, date le frequenti <strong>di</strong>sastrose inondazioni. In quella<br />

emergenza dunque il parroco <strong>di</strong> Crèola fu autorizzato dal <strong>Comune</strong> ad abitare l’attuale<br />

casa presa in affi tto dal nuovo proprietario il Collegio Armeno, per cui risultava che<br />

«proprietario della canonica rimaneva la congregazione dei Mechitaristi, l’ affi ttuale il<br />

<strong>Comune</strong> e l’ inquillino il parroco».<br />

Crèola ebbe anche un cappellano, eletto mansionario (8) della veneranda<br />

congregazione dei Mechitaristi, con l’obbligo <strong>di</strong> celebrare alcune messe. Nel 1864 la<br />

chiesa parrocchiale <strong>di</strong> “Crèdula” ritorna <strong>di</strong> giuris<strong>di</strong>zione vescovile nella libera rinunzia<br />

del jus patronatus fatta dall’ ill. rev. mons. Harums arcivescovo ed abate generale<br />

della congregazione dei Mechitaristi. Ne consegue che il restauro ed il mantenimento<br />

della chiesa parrocchiale spetteranno alla carità del parroco e dei parrocchiani…<br />

Leggiamo inoltre che nel 1872 l’oratorio del Crivelli aveva un sarcofago in mezzo;<br />

esistevano poi altri due oratori, uno dei quali <strong>di</strong> proprietà degli Armeni per uso<br />

proprio, presumibilmente riservato a celebrazioni religiose nel loro rito. Nell’oratorio<br />

del Crivelli, aperto al pubblico ma non consacrato, verrà autorizzato a celebrare,<br />

alcuni anni dopo, un sacerdote <strong>di</strong>ocesano, nominato “mansionario”, con il compito<br />

<strong>di</strong> celebrare due messe alla settimana.<br />

E ancora, nella visita pastorale del 1876, il vescovo ausiliare <strong>di</strong> Padova, mons. Antonio<br />

Polin, constatò che l’oratorio pubblico (già de jure della famiglia Bonvecchiato che<br />

per particolari benemerenze aveva ottenuto il privilegio <strong>di</strong> eleggere il vicario)…che<br />

aveva nel mezzo un monumento e<strong>di</strong>fi cato per un certo Crivelli, era passato nelle mani<br />

del Collegio degli Armeni <strong>di</strong> Venezia. Un atto legale, datato 5/12/1885 afferma che il<br />

Collegio armeno <strong>di</strong> Crèola era rappresentato dal m. rev. padre Emanuele D. Kacinni<br />

amministratore, domiciliato a Padova, e la mansioneria “san Nicolò” <strong>di</strong> Crèola era <strong>di</strong><br />

pertinenza della Cattedrale patavina.<br />

Il vescovo Callegari, in un decreto datato 31/3/1887, scrive testualmente: L’oratorio <strong>di</strong><br />

proprietà dei padri Armeni è in ottime con<strong>di</strong>zioni…ed esortiamo i revv. padri proprietari<br />

a voler continuare ad esser solleciti dell’ onore della Casa del Signore. Nel 1912 infi ne<br />

si parla del Legato Crivelli con mansioneria in mano del Collegio Armeno; così pure la<br />

canonica è loro proprietà e l’oratorio Crivelli, già de<strong>di</strong>cato a santa Maria del Carmine,<br />

ha per titolo la SS. ma Trinità che veniva festeggiata ogni anno con grande solennità.<br />

La pala dell’altare, ora scomparsa, era costituita da una tela racchiusa in una cornice<br />

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