Suore in PRIMA LINEA? - Santannavallecrosia.it

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notte, un’ultima improvvisa incursione aerea, cercando di colpire i tedeschi in fuga, colpì invece i
soldati appena rimpatriati: vi furono una decina di morti e molti feriti... E le Suore si videro aiutate,
nel doloroso compito di soccorrere i feriti, proprio da un bravo medico Tedesco!
Il 5 maggio i Tedeschi lasciarono Bolzano, prigionieri degli Americani; a sostituirli,
giunsero, nel pomeriggio, gli Alleati, che si impossessarono dell'Ospedale; il Comandante
Americano era un ottimo cristiano che ogni giorno chiedeva alla Superiora se le occorreva
qualcosa per le Suore, che erano da lui largamente retribuite per ogni piccolo servizio reso.
Il 5 ottobre gli Americani lasciano l'Ospedale e, nello stesso giorno, ne prendono possesso
gli inglesi che vi rimarranno fino all'aprile dell'anno successivo.
BRESCIA: CASA PROVINCIALE - 1940.
E’ l’anno che segna l’inizio del tristissimo periodo bellico per l’Italia e la Casa Provinciale
di Brescia, appena ristrutturata e non ancora occupata dalle Suore, viene requisita dall’autorità
militare per essere adibita ad Ospedale. In seguito a sofferte e ripetute trattative, si ottiene la revoca
del Decreto di requisizione.
Un Diario manoscritto, ci permette di seguirne le peripezie:
“Continue visite delle Autorità Civili e Militari consigliano di metterci in contatto con
Monsignor Giacinto Tredici, Vescovo di Brescia.
Egli ritiene necessario un accordo per l’occupazione della Casa da adibire ad Ospedale,
anche per evitare che i Tedeschi ne facciano una caserma per le loro truppe …
Nel gennaio 1943 viene ceduta la foresteria alla Banca Nazionale del Lavoro e, nel
novembre dello stesso anno, il Prefetto di Brescia requisisce duecento posti per i feriti civili in
caso di bombardamento della città.
Nel 1944, il primo bombardamento su Brescia, affolla l’Ospedale dei bambini situato in
prossimità della stazione ferroviaria.
Nella Casa Provinciale viene trasferito il Reparto di Medicina che occupa n° 100 letti, cioè
tutto l’ambiente del Noviziato e del Postulato.
Viene pure concesso un salone alle Suore Ancelle della Carità addette all’Ospedale e un
altro locale viene adibito a cucina e a dispensa.
Nel luglio dello stesso anno, viene aperto un Reparto della Croce Rossa Italiana per i feriti
civili al terzo piano della Casa Provinciale, ove le Crocerossine con tre delle nostre Suore,
compiono servizio.
Si ospitano pure alcuni Ufficiali e Piantoni della Croce Rossa per i vari servizi.
Quando una bomba incendiaria colpisce il Reparto di Chirurgia dell’Ospedale Civile della
Città, le Autorità cittadine chiedono ancora aiuto e spazio nella nostra Casa Provinciale.
Vengono messi a disposizione altri 140 letti con la cessione di locali al pianterreno e al
primo piano, lato Est.
Il 20 ottobre viene trasferito in casa Provinciale il Reparto “Otorinolaringoiatria” diretto
dal Prof. Pietrantoni cugino della nostra cara Suor Agostina Pietrantoni.
Il 5 novembre, sul Lago d’Iseo, è colpito in pieno dai bombardamenti, un piroscafo carico
di passeggeri.
I numerosi morti e feriti sono riversati in Casa Provinciale; anche l’atrio viene riempito di
materassi su cui vengono posti i feriti.