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Suore in PRIMA LINEA? - Santannavallecrosia.it

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Ha avuto paura come Cristo nel Getzemani….<br />

56<br />

“Nel pomeriggio scesi ugualmente al passeggio per stabilire il sol<strong>it</strong>o contatto con le suore. Non mi<br />

reggevo più. Il matt<strong>in</strong>o seguente venne il dottor Gatti con un ord<strong>in</strong>e categorico: -sub<strong>it</strong>o a letto-.<br />

Quel matt<strong>in</strong>o stesso egli aveva captato dalla radio un messaggio preciso: -metti sub<strong>it</strong>o la madre a<br />

letto e provvedi al più presto per il ricovero <strong>in</strong> cl<strong>in</strong>ica. Il resto lo faremo noi-. I patrioti, i cosiddetti<br />

ribelli, sapevano e pensavano a me. Mi avrebbero rap<strong>it</strong>a dalla cl<strong>in</strong>ica per sottrarmi alla<br />

deportazione. Il medico non es<strong>it</strong>ò a stendere il certificato diagnostico per il ricovero <strong>in</strong> cl<strong>in</strong>ica.<br />

Verso le 13 venne affisso alla porta della cella il cartell<strong>in</strong>o medico di pragmatica….”<br />

Nel frattempo la curia di Milano era riusc<strong>it</strong>a a conferire col colonnello Rauff il quale<br />

aveva promesso di fare <strong>in</strong>terrogare suor Enrichetta e, dopo l’<strong>in</strong>terrogatorio, avevano deciso di<br />

<strong>in</strong>ternarla al campo di concentramento per religiose, <strong>in</strong> Italia. Quello che faceva maggiormente<br />

soffrire suor Enrichetta era la privazione dell’Eucaristia.<br />

3209: scarcerata!<br />

“Mi giungeva all’improvviso un’ambasciata sensazionale da parte delle mie consorelle: Don<br />

Bicchierai assicurava la mia scarcerazione per domani, martedì 3 ottobre 1944, ore 11…. Presto<br />

dovetti persuadermi che si trattava di realtà. Tutti venivano di nascosto a felic<strong>it</strong>arsi con me. Io,<br />

<strong>in</strong>vece <strong>in</strong>tuii sub<strong>it</strong>o che non poteva essere così semplice.<br />

Infatti dovevo essere <strong>in</strong>ternata, f<strong>in</strong>o a guerra f<strong>in</strong><strong>it</strong>a, al campo di concentramento<br />

dell’ist<strong>it</strong>uto Palazzolo a Grumello del Monte, <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Bergamo. Il pensiero di abbandonare<br />

quei cari fratelli, di allontanarmi da loro e dal mio apostolato di car<strong>it</strong>à, mi rattristò molto. Una<br />

cosa sola mi confortava: aver scampato la deportazione <strong>in</strong> Germania. Prima delle 6 del matt<strong>in</strong>o<br />

potei ricevere la Comunione. Adorai, r<strong>in</strong>graziai il Signore e Lo pregai di accompagnarmi anche<br />

nell’esilio. Alle 11 <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>a fui trasfer<strong>it</strong>a alla casa di cura del Policl<strong>in</strong>ico, presso le mie<br />

consorelle, poi mi avrebbero portata al campo assegnato”<br />

Tra i detenuti pol<strong>it</strong>ici ricordati da suor Enrichetta vi erano Indro Montanelli, una delle<br />

firme più prestigiose del nostro giornalismo e Mike Buongiorno, uno dei padri della televisione<br />

<strong>it</strong>aliana.<br />

A propos<strong>it</strong>o di suor Enrichetta Indro Montanelli dice:<br />

“Tra noi detenuti – pol<strong>it</strong>ici - la figura della suora era assai<br />

popolare. Tutti noi ricevevamo, attraverso canali che<br />

partivano da lei, alcuni bigliett<strong>in</strong>i…. Io ero condannato a<br />

morte. Mia moglie, <strong>in</strong>vece, era reclusa nella Sezione<br />

Femm<strong>in</strong>ile. Con lei stava, tra le altre, la madre di Mike<br />

Buongiorno.<br />

Quella suora è riusc<strong>it</strong>a addir<strong>it</strong>tura a farmi<br />

<strong>in</strong>contrare con mia moglie, attraverso un <strong>in</strong>trico di corridoi<br />

e cunicoli, eludendo la ferrea vigilanza<br />

di Franz. Una cosa che, fosse stata<br />

scoperta, avrebbe avuto conseguenze<br />

irreparabili per tutti… Bisogna ricordare questa suora bravissima. Una figura<br />

stupenda…”.<br />

Mike Buongiorno aggiunge:<br />

“ Sr. Enrichetta era effettivamente un personaggio <strong>in</strong>credibile.<br />

In carcere parlavano tutti di quest’angelo, che nel Reparto Femm<strong>in</strong>ile (dove<br />

era r<strong>in</strong>chiusa anche sua mamma ) aiutava le prigioniere e si faceva <strong>in</strong> quattro

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