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Suore in PRIMA LINEA? - Santannavallecrosia.it

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2 Aprile<br />

5 Aprile<br />

34<br />

Si arrivò a Brescia il giorno 2 aprile e appena term<strong>in</strong>ate le operazioni di<br />

scarico, col dovuto permesso, partii per il mio Ospedale di Morbegno.<br />

Arrivai all’improvviso e fu un quarto d’ora di giubilo generale. Il giorno<br />

dopo, appena arrivata a Brescia, andai ad ossequiare la Rev.da Superiora<br />

prov<strong>in</strong>ciale che mi accolse con grande affetto.<br />

Ord<strong>in</strong>e di partire, non più per Bari, ma per Ud<strong>in</strong>e, con la prospettiva di<br />

passare <strong>in</strong> Iugoslavia. Lì si fece il carico dei fer<strong>it</strong>i e si partì <strong>in</strong>vece per<br />

Tor<strong>in</strong>o. Appena fatto lo scarico dei fer<strong>it</strong>i, si riceve l’ord<strong>in</strong>e di fare<br />

<strong>in</strong>saccare la biancheria e si crea un gran parapiglia. Siccome toccava a noi<br />

<strong>Suore</strong> verificare i sacchi, fummo costrette a salire sui camion e ad<br />

attraversare <strong>in</strong> questo modo la C<strong>it</strong>tà per portarci all’Ospedale<br />

S. Giovanni. Tornate allo scalo, ebbi la sorpresa di trovare come<br />

Comandante il Barone Magg. Cavalch<strong>in</strong>i, conosciuto già nel 1918,<br />

quando, <strong>in</strong> altri viaggi, <strong>in</strong> Francia, si faceva il trasporto dei nostri fer<strong>it</strong>i.<br />

Ci assicurarono che ci sarebbe stata una sosta di quattro o c<strong>in</strong>que giorni,<br />

così decisi. Di r<strong>in</strong>tracciare l’Ospedale “Maria Adelaide” dove già<br />

nell’altra guerra mi recavo per la pulizia personale. Lo trovai, <strong>in</strong>fatti, e<br />

con mia grande contentezza trovai pure la carissima Suor Seconda che già<br />

allora era Sorella Servente <strong>in</strong> quella Casa. Ci accolse tanto cordialmente,<br />

venne <strong>in</strong>contro ad ogni nostra necess<strong>it</strong>à, ci trattenne a pranzo e poi<br />

telefonò alla Casa Prov<strong>in</strong>ciale di Borgaro Tor<strong>in</strong>ese. Anche la Superiora<br />

Prov<strong>in</strong>ciale volle a tutti i costi che andassimo colà e ci colmò di gentilezze,<br />

facendoci vis<strong>it</strong>are la magnifica villa. Io, non essendo completamente<br />

tranquilla, decisi di lasciare Sr. Epifania e Sr. Ernesta che desiderava<br />

salutare una sua cug<strong>in</strong>a, e con Sr. Virg<strong>in</strong>ia, me ne tornai <strong>in</strong> C<strong>it</strong>tà Al trenoospedale<br />

tutto era normale, ma non si fece <strong>in</strong> tempo ad andare da Sr,<br />

Seconda per r<strong>it</strong>irare la biancheria, che ci raggiunse un mil<strong>it</strong>e <strong>in</strong> bicicletta<br />

dicendoci che si sarebbe part<strong>it</strong>i alle ore 17 dello stesso giorno. Non avevo<br />

tempo da perdere: telefonai a Borgaro per far rientrare d’urgenza le <strong>Suore</strong>,<br />

Sr. Virg<strong>in</strong>ia fece appena <strong>in</strong> tempo a salire ed io, quando arrivai allo scalo,<br />

non trovai più il treno-ospedale. Passo da porta Nuova a porta Susa e<br />

nessuno mi sa dire qualcosa; r<strong>it</strong>orno allo scalo Vanchiglia e neppure là<br />

sanno qualcosa; f<strong>in</strong>almente si viene a sapere che il treno- Ospedale era a<br />

Tor<strong>in</strong>o-Dora per il carico dell’acqua. Siccome per forza di cose esso.<br />

Doveva passare per Porta Susa, decisi di attenderlo e riuscii a stento a<br />

salire. Da lontano il Comandante faceva cenni di m<strong>in</strong>accia. A Porta Nuova<br />

si avranno qu<strong>in</strong>dici m<strong>in</strong>uti di sosta e spero di arrivare e trovare le due<br />

<strong>Suore</strong>, <strong>in</strong>vece nulla. Che momenti di trepidazione ! Dopo un po’ si vede<br />

arrivare il Cappellano, anch’egli tutto trafelato, ma delle <strong>Suore</strong>, nessuna<br />

traccia. F<strong>in</strong>almente vedo spuntare un uomo carico di pacchi e pacchetti<br />

che veniva di corsa verso di noi, era stato mandato a Borgaro, con un taxi,<br />

dalla buona Suor Seconda a prendere le <strong>Suore</strong> che arrivarono fresche<br />

come due rose Ebbero appena il tempo di salire, lo sportello si chiuse e il<br />

convoglio partì. Sia lodato Iddio! Dopo pochi m<strong>in</strong>uti il Comandante venne<br />

a battere alla nostra porta chiedendo se ci eravamo tutte e alla nostra<br />

risposta affermativa soggiungeva: “Bene, questa volta però, i più<br />

<strong>in</strong>discipl<strong>in</strong>ati sono stati le <strong>Suore</strong> e il Frate. Pazienza !” Si cont<strong>in</strong>ua il<br />

viaggio un po’ mortificate per l’accaduto; a Milano avremmo dovuto<br />

conoscere la nuova dest<strong>in</strong>azione. Al matt<strong>in</strong>o, alzandoci, con nostra

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