Atti Diversity Management - Università degli Studi di Torino
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piccoli semi, in alcune <strong>Università</strong> il cambiamento comincia a vedersi, mentre in altri settori la<br />
segregazione dei mestieri e <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> resta ancora molto forte.<br />
Vitale: Sulle altre <strong>di</strong>scriminazioni, molto recentemente ho seguito il caso <strong>di</strong> una persona trans gender che<br />
si è vista <strong>di</strong>scriminata durante il percorso formativo in uno stage, è stata maltrattata, mal considerata in<br />
quanto donna, immigrata e transessuale. Laddove la <strong>di</strong>scriminazione è multipla i problemi sono multipli,<br />
ci si scontra con più <strong>di</strong>fficoltà, specie nei confronti del cambiamento <strong>di</strong> sesso. La cultura è ancora molto<br />
arretrata, le persone <strong>di</strong>scriminano anche senza rendersene conto e spesso sono le persone <strong>di</strong>scriminate a<br />
trovarsi già in una posizione personale molto debole.<br />
Le <strong>di</strong>scriminazioni multiple aprono nuovi fronti <strong>di</strong> attenzione e <strong>di</strong> lavoro Ad esempio quelle per età sono<br />
molto presenti, le donne sopra i 45 anni sono poco ricollocabili, trovano maggiori <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lavoro.<br />
Partecipante: L’Ires Piemonte attesta con le sue ricerche che le immigrate donne ….volevo sapere se c’è<br />
un progetto mirato.<br />
Vitale: non so <strong>di</strong>rle se c’è un progetto mirato con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazioni multiple.<br />
Partecipante: sicuramente Alma terra, Alma mater<br />
Partecipante molte donne al comando sono al comando perché si sono fatte uomini.<br />
Vitale: io non credo <strong>di</strong> poter con<strong>di</strong>videre questa affermazione, sicuramente per <strong>di</strong>ventare donna al<br />
comando bisogna alle volte assumere dei comportamenti maschili, ma non <strong>di</strong>ventare uomini, magari<br />
bisogna rinunciare a tornare a casa alle ore normali e fare le riunioni la sera. Spesso si sente <strong>di</strong>re che se<br />
si rinuncia a cercare <strong>di</strong> conciliare con la vita familiare si riescono a raggiungere certe posizioni apicali. Ma<br />
è giusto rinunciare a quella parte <strong>di</strong> sè che si occupa dei lavori <strong>di</strong> cura? Credo che l’ esempio migliore<br />
possa essere quello del Nord Europa, dove dopo le sei <strong>di</strong> sera non ci sono riunioni né per donne, né per<br />
uomini.<br />
Partecipante : in merito allo sviluppo <strong>di</strong> carriera, avete dei dati in merito all’utilizzo del part-time e lo<br />
sviluppo <strong>di</strong> carriera?<br />
Vitale: sono dati pessimi, il part-time si scontra frontalmente con il percorso <strong>di</strong> carriera: queste forme <strong>di</strong><br />
flessibilità <strong>di</strong> orario, che auspico vengano autorizzate dalle aziende a semplice richiesta,impe<strong>di</strong>scono il<br />
miglioramento professionale. Sono convinta che il part-time debba essere un’opzione <strong>di</strong> lavoro<br />
temporanea, non adottata ad oltranza perché penalizza due volte le donne, una dal punto <strong>di</strong> vista<br />
retributivo e pensionistico e la seconda dal punto <strong>di</strong> vista del percorso <strong>di</strong> carriera.<br />
SAA - Scuola <strong>di</strong> Amministrazione Aziendale - Via Ventimiglia, 115 - 10126 <strong>Torino</strong> - Tel. +39-011-63991<br />
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