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Atti Diversity Management - Università degli Studi di Torino

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molto bene, fare un’indagine conoscitiva preventiva, su come l’azienda si è posta precedentemente<br />

all’avvio della persona o all’assunzione della persona è importante. Su grosse aziende nel 1985 facemmo<br />

delle esperienze <strong>di</strong> isole <strong>di</strong> formazione, portando proprio nell’azienda gruppi <strong>di</strong> ragazzi <strong>di</strong>sabili che<br />

facevano attività varie: da quelle <strong>di</strong> archivio a quelle <strong>di</strong> impiegato, <strong>di</strong> fattorino, <strong>di</strong> magazziniere fino a<br />

quelle <strong>di</strong> inscatolatore, alla fine l’azienda sceglieva le persone più adatte e le assumeva. Gran bel lavoro,<br />

portato avanti nel tempo. Ad un certo punto c’è stata la crisi <strong>di</strong> quell’azienda, e ha licenziato prima le<br />

persone normodotate, ma poiché perché tutti siamo <strong>di</strong>versi eda vicino nessuno è normale dopo aver<br />

licenziato le persone normali hanno iniziato a licenziare le persone <strong>di</strong>sabili e fra 2 settimane licenziano i<br />

miei ultimi due inserimenti del 1985 che dovranno re-iscriversi al collocamento e trovare una<br />

ricollocazione. Quella società dovrebbe essere invece una delle tante aziende che dal punto <strong>di</strong> vista della<br />

responsabilità sociale tutela e garantisce, ma come le va a tutelare e garantire? Dando dei benefit <strong>di</strong><br />

buona uscita, il famoso zainetto, acconto pre-pensionistico, pagando i contributi fino a… ma quello che<br />

serve ad una persona <strong>di</strong>sabile è la necessità <strong>di</strong> essere incluso ed essere messo nello stato <strong>di</strong> lavoratore,<br />

essere parificato a chi lavora, purtroppo è quello che viene a mancare, e <strong>di</strong> fatto il percorso che poi noi ci<br />

troviamo a dover riprendere è sempre più <strong>di</strong>fficile, perché applicata la legge 68 nel 2000, le aziende cosa<br />

hanno fatto? Le aziende hanno fatto subito la richiesta delle persone qualificate, per cui hanno scremato<br />

quelle che erano le liste <strong>di</strong> collocamento e oggi già anche l’OMS ha previsto che nel 2020 quasi il 50%<br />

delle persone iscritte hanno un’indennità <strong>di</strong> natura psichica(intellettiva e/o mentale che sia). Pensate un<br />

po’ che i valori attuali siamo intorno al 30- 33% <strong>di</strong> soggetti con problematiche mentali iscritti al<br />

collocamento, il 10% con invali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> natura intellettiva, per cui si andrà avanti, più ci sarà <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

inserimento, per cui dovremo cercare <strong>di</strong> cambiare l’atteggiamento anche nei confronti delle aziende e<br />

delle imprese. La legge 68, art.9, <strong>di</strong>scrimina perché <strong>di</strong>ce: “ Alle richieste <strong>di</strong> avviamento i <strong>di</strong>sabili psichici<br />

su richiesta nominativa me<strong>di</strong>ante le convenzioni <strong>di</strong> cui all’art. 11”. Il datore <strong>di</strong> lavoro può chiamare<br />

qualsiasi persona iscritta nelle liste purché la conosca. Voi pensate che i datori <strong>di</strong> lavoro siano così felici <strong>di</strong><br />

chiamare il sig. Rossi, soggetto psichiatrico e assumerlo? No, a meno che non ci sia qualcuno che lo<br />

accompagni, lo faccia conoscere, che lo faccia esprimere per quello che è in grado <strong>di</strong> fare. Io ho<br />

un’esperienza <strong>di</strong> più o meno 30 anni <strong>di</strong> inserimento lavorativo dei soggetti <strong>di</strong>sabili. Prima ancora quando<br />

ero nell’industria chimica mi occupavo anche <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> quadri, <strong>di</strong> operai, <strong>di</strong> impiegati e seguivo in<br />

particolar modo anche le persone svantaggiate e prima ancora quando ero studente facevo un po’ <strong>di</strong><br />

volontariato, per cui mi sembra <strong>di</strong> conoscerlo abbastanza il problema dell’inserimento del soggetto<br />

svantaggiato che <strong>di</strong> fatto in questa maniera, si va fortemente a limitare, in quanto se non c’è un servizio<br />

che prenda in carico il <strong>di</strong>sabile, soprattutto quello psichico, ma anche quello debole, quello che non ha<br />

esperienza lavorativa, quello che ha avuto esperienze negative nei confronti del suo inserimento nel<br />

mercato del lavoro, <strong>di</strong>fficilmente potrà trovare una collocazione. E infatti ci troviamo sempre più con lo<br />

zoccolo duro <strong>di</strong> persone iscritte al collocamento che non riescono a fare quel salto <strong>di</strong> qualità. E allora<br />

l’importante sarebbe poter mettere in carico ai servizi una serie <strong>di</strong> opportunità, benefici, contributi<br />

affinché si possa inserire nel lavoro le persone più deboli, persone che <strong>di</strong> fatto si trovano sempre ad<br />

aspettare, attendere. La Regione Lombar<strong>di</strong>a, ma penso a breve anche tutte le altre Regioni, ha inteso<br />

mettere in campo procedure <strong>di</strong>verse che vanno incontro molto alla persona anche se qui c’è sempre il<br />

solito problema della <strong>di</strong>scriminazione, perché se una persona non è in grado <strong>di</strong> avvicinarsi ad un servizio<br />

per trovarsi un lavoro, qualsiasi azione potrebbe essere negativa, nel senso che la persona non sa da chi<br />

andare, non sa qual è l’ente che può prendere i finanziamenti pubblici perché purtroppo adesso il Welfare<br />

non è più pubblico ma anche privato, abbiamo sentito quello che <strong>di</strong>ceva IBM. IBM si sta sicuramente<br />

SAA - Scuola <strong>di</strong> Amministrazione Aziendale - Via Ventimiglia, 115 - 10126 <strong>Torino</strong> - Tel. +39-011-63991<br />

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