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Dispensa I - Università degli Studi di Pavia

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G. Pasini Corso <strong>di</strong> Impianti Elettrici Industriali 1A - Richiami <strong>di</strong> elettrotecnica p. 21 <strong>di</strong> 64<br />

una rete <strong>di</strong> 100 no<strong>di</strong> si avrebbe un in<strong>di</strong>ce si sparsità, cioè una percentuale <strong>di</strong> elementi non nulli rispetto al<br />

totale, dell'or<strong>di</strong>ne del 2-3%.<br />

L'implementazione <strong>di</strong> questi meto<strong>di</strong> su computer andrà quin<strong>di</strong> gestita in maniera particolare, in modo da<br />

memorizzare solo gli elementi <strong>di</strong>versi da zero ed effettuare solo <strong>di</strong> questi le operazioni matematiche<br />

necessarie alla soluzione del sistema. I meto<strong>di</strong> e gli algoritmi utilizzati per gestire tale situazione sono detti<br />

"tecniche <strong>di</strong> sparsità" e permettono la soluzione in tempi rapi<strong>di</strong> anche <strong>di</strong> sistemi con migliaia <strong>di</strong> no<strong>di</strong>.<br />

La matrice delle resistenze, inversa della matrice delle conduttanze, non potrà invece essere costruita per<br />

ispezione, e risulterà in generale piena, e non sparsa. Nelle tecniche <strong>di</strong> sparsità si evita <strong>di</strong> calcolare tale<br />

matrice, molto ingombrante, ma si risolve il sistema con altri meto<strong>di</strong> meno <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>osi.<br />

Il metodo ora descritto si applica a qualunque rete lineare.<br />

Quando si presentino rami con un generatore <strong>di</strong> corrente già inserito: sia che questo presenti una resistenza<br />

in parallelo sia che sia puramente ideale, non ci sono problemi: va trattato come ogni altra iniezione nodale,<br />

elevando al rango <strong>di</strong> no<strong>di</strong> i suoi due estremi, qualora non lo fossero già; se è ideale, senza resistenze in<br />

parallelo, i due no<strong>di</strong> vanno considerati privi <strong>di</strong> collegamento <strong>di</strong>retto nella rete passiva (conduttanza nulla).<br />

I problemi sorgono quando si presenti tra due no<strong>di</strong> un generatore ideale <strong>di</strong> tensione. Se uno dei due estremi<br />

è collegato ad un solo altro lato, il problema è facilmente risolto considerando come unico lato la serie dei<br />

due. In ogni altro caso, occorre ricorrere ad altri meto<strong>di</strong>. La strada suggerita nel paragrafo 3.3 (porre come<br />

ulteriore incognita la corrente del lato-generatore e come ulteriore equazione l'espressione della d.d.p. tra i<br />

due estremi) si presenta come non praticabile con como<strong>di</strong>tà nell'ottica della facile scrittura del sistema con la<br />

matrice delle conduttanze. Occorre seguire un'altra strada, che è la seguente.<br />

Si supponga che il generatore ideale sia posto tra i no<strong>di</strong> A e B, orientato da B ad A. Siano C, D, E i no<strong>di</strong><br />

collegati ad A ed F, G i no<strong>di</strong> collegati a B. Si procede allora nel seguente modo:<br />

a) si elimina il generatore tra A e B, ponendo quin<strong>di</strong> i due no<strong>di</strong> in cto cto tra loro<br />

b) si inseriscono generatori identici nei rami collegati ad uno dei due estremi, per esempio ad A: A-C, A-D,<br />

A-E; tali generatori saranno orientati ognuno da A verso l'altro estremo; si nominano allora i punti C', D',<br />

E', secon<strong>di</strong> estremi dei vari generatori (si poteva fare analogamente con i collegamenti <strong>di</strong> B, anzi era più<br />

comodo perché sono solo 2 anziché 3; i generatori andavano quin<strong>di</strong> orientati da F', G' verso B)<br />

c) si noti che il lato A-B è così scomparso e i due no<strong>di</strong> A e B sono <strong>di</strong>ventati un nodo solo<br />

Il circuito così ottenuto è del tutto equivalente a quello <strong>di</strong> partenza. Per esempio si nota che tutti i componenti<br />

contenuti nell'ex-ramo A-C sono ora nel troncone C'-C, e il potenziale <strong>di</strong> C' (rispetto a B, per esempio) è lo<br />

stesso che in precedenza possedeva A.<br />

In questo circuito si possono fare gli equivalenti <strong>di</strong> corrente dei generatori perché ora sono posti in serie con<br />

rami non privi <strong>di</strong> resistenze, e quin<strong>di</strong> tornare al metodo descritto.<br />

In sintesi, il metodo automatico qui descritto può essere schematizzato nei seguenti passaggi:<br />

1) numerazione <strong>di</strong> tutti i no<strong>di</strong>, meno uno, con scelta libera <strong>di</strong> considerare no<strong>di</strong> anche i punti tra due soli lati<br />

o gli estremi in antenna; numerazione e orientamento dei lati<br />

2) "riproduzione" dei generatori <strong>di</strong> tensione posti in lati privi <strong>di</strong> resistenza serie nei lati collegati, come<br />

descritto poco sopra<br />

3) trasformazione dei rami E-R (generatori <strong>di</strong> tensione in serie con resistenze) in componenti A-G<br />

(generatori <strong>di</strong> corrente con in parallelo una conduttanza)<br />

4) calcolo delle iniezioni nodali, somma delle iniezione dei componenti A-G<br />

5) costruzione, per ispezione, dalla matrice delle conduttanze<br />

6) soluzione del sistema [ G ] ⋅[<br />

V ] = [ A]<br />

, (manualmente o col computer)<br />

7) calcolo delle correnti nei lati, ricostruzione dei circuiti originali, etc. (con le tensioni nodali calcolate tutto<br />

è a portata <strong>di</strong> mano)<br />

2.8 - Cenni alle reti elettriche non lineari<br />

Una rete elettrica viene considerata non più lineare quando non è più lineare almeno uno dei suoi<br />

componenti, sia esso attivo oppure passivo.<br />

Per esempio certe resistenze presentano una caratteristica del tipo:<br />

Versione 1.00 - ottobre 2010 A.A. 2010-2011

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