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Dispensa I - Università degli Studi di Pavia

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G. Pasini Corso <strong>di</strong> Impianti Elettrici Industriali 1A - Richiami <strong>di</strong> elettrotecnica p. 58 <strong>di</strong> 64<br />

- le tensioni sui singoli componenti sono proporzionali alla corrente;<br />

- le tensioni sui due componenti sono in opposizione: presentano cioè fase opposta, e valori in modulo<br />

molto vicini; in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> risonanza sono perfettamente uguali e contrarie.<br />

Pertanto, poiché in risonanza la corrente <strong>di</strong>venta molto grande o infinita, le tensioni sui singoli componenti<br />

sono altrettanto gran<strong>di</strong> o infinite. Questo significa che la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> risonanza è estremamente<br />

pericolosa per i componenti circuitali: essa presenta sovracorrenti e sovratensioni interne, cioè valori <strong>di</strong><br />

corrente e valori interni <strong>di</strong> tensione molto più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong> quelli che i componenti possono tollerare.<br />

Anche in altre situazioni fisiche la risonanza può essere pericolosa: per esempio, i cristalli che vanno in<br />

frantumi <strong>di</strong> fronte alle voce dei cantanti lirici; per lo stesso motivo i reparti <strong>di</strong> soldati in marcia "rompono il<br />

passo", cioè non vanno più a passo <strong>di</strong> marcia, ma a passo libero, quando transitano sui ponti, per evitare<br />

che il ponte entri in risonanza e crolli.<br />

Una situazione duale si verifica quando invece i due componenti, L e C, sono in parallelo anziché in serie. In<br />

tal caso si sommano le loro ammettenze; alla frequenza <strong>di</strong> risonanza si ha così ammettenza totale nulla,<br />

impedenza infinita. Questo significa che, qualunque sia la tensione applicata, non si ha globalmente<br />

passaggio <strong>di</strong> corrente. Questo però non significa che sui singoli componenti non ci sia corrente: si<br />

presentano correnti uguali e contrarie. La con<strong>di</strong>zione è anche detta con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> antirisonanza.<br />

In sintesi:<br />

- a tensione imposta, il circuito serie in risonanza si trova in con<strong>di</strong>zioni molto pericolose, perché permette<br />

il passaggio <strong>di</strong> una corrente molto grande o al limite infinita, con tensioni molto gran<strong>di</strong> o al limite infinite<br />

sui singoli componenti;<br />

- a corrente imposta, il circuito parallelo in (anti)risonanza si trova in con<strong>di</strong>zioni molto pericolose, perché<br />

permette l'insorgere <strong>di</strong> una tensione molto grande o al limite infinita, con correnti molto gran<strong>di</strong> o al limite<br />

infinite sui singoli componenti.<br />

Il circuito serie a corrente imposta o il parallelo a tensione imposta non si trovano invece in con<strong>di</strong>zioni<br />

pericolose.<br />

Per le ragioni suddette il rifasamento serie può risultare pericoloso. Anche se le frequenza <strong>di</strong> risonanza è<br />

molto lontana dalla frequenza <strong>di</strong> rete (50÷60 Hz), occorre però considerare che sono sempre presenti, oltre<br />

alla forma d'onda principali, anche altre componenti sinusoidali, dette componenti armoniche, a frequenza<br />

multiple della fondamentale, perché le forme d'onda non sono mai perfettamente regolari e quin<strong>di</strong> possono<br />

essere viste come la somma <strong>di</strong> più forme d'onda a frequenze <strong>di</strong>verse, <strong>di</strong> modulo decrescente al crescere<br />

della frequenza. Tra queste componenti armoniche ce ne può essere una <strong>di</strong> frequenza prossima alla<br />

risonanza, che può quin<strong>di</strong> provocare <strong>di</strong>sastri.<br />

4.10 - I Transitori Elettrici<br />

Dopo aver acquisito gli strumenti per l'analisi dei circuiti elettrici in regime P.A.S., si può completare il<br />

<strong>di</strong>scorso sui transitori elettrici, già introdotto nel par. 4.4 - .<br />

Si ricorda pertanto che il regime transitorio è quel regime che corrisponde alla soluzione del sistema <strong>di</strong><br />

equazioni <strong>di</strong>fferenziali omogeneo, privo cioè delle forzanti; prende il nome <strong>di</strong> transitorio per la semplice<br />

ragione che nei circuiti elettrici sono sempre presenti elementi resistivi che provocano il deca<strong>di</strong>mento<br />

esponenziale delle grandezze tensione e corrente, che quin<strong>di</strong> tendono a zero nell'arco <strong>di</strong> un certo intervallo<br />

<strong>di</strong> tempo.<br />

Il problema dei transitori elettrici non è altrettanto facilmente schematizzabile come il regime permanente,<br />

per il quale esistono meto<strong>di</strong> risolutivi standard relativamente semplici. E' possibile anche per i transitori<br />

utilizzare meto<strong>di</strong> sistematici, ma questi sono molto complessi e, in generale, non vantaggiosi rispetto ad un<br />

approccio più semplice ma che richiede un po' più <strong>di</strong> intuizione: è possibile in<strong>di</strong>care alcune semplici regole e<br />

alcune "tecniche" che costituiscono una base necessaria per la soluzione del problema.<br />

L'analisi del transitorio può <strong>di</strong>rsi composta delle seguenti fasi:<br />

1) identificazione del modello e valutazione dei parametri;<br />

2) scrittura del sistema <strong>di</strong> equazioni algebrico-<strong>di</strong>fferenziali;<br />

3) riduzione del sistema in modo da eliminare le variabili solo algebriche, con eventuale riduzione del<br />

sistema <strong>di</strong> equazioni <strong>di</strong>fferenziale ad un unica equazione <strong>di</strong>fferenziale avente per or<strong>di</strong>ne l'or<strong>di</strong>ne del<br />

sistema;<br />

4) in<strong>di</strong>viduazione delle con<strong>di</strong>zioni iniziali;<br />

Versione 1.00 - ottobre 2010 A.A. 2010-2011

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