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Dispensa I - Università degli Studi di Pavia

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G. Pasini Corso <strong>di</strong> Impianti Elettrici Industriali 1A - Richiami <strong>di</strong> elettrotecnica p. 59 <strong>di</strong> 64<br />

5) soluzione del sistema o dell'unica equazione <strong>di</strong>fferenziale con le con<strong>di</strong>zioni iniziali;<br />

6) ricostruzione del valore delle variabili algebriche.<br />

La fase 1) è come per il regime P.A.S.: occorre "guardare" il circuito e riportare i valori dei parametri<br />

e delle tensioni o correnti dei generatori.<br />

L , R,<br />

C<br />

La fase 2) utilizza i principi <strong>di</strong> Kirchhoff per scrivere le equazioni che conterranno, ovviamente, dei termini<br />

integrali o <strong>di</strong>fferenziali; può utilizzare, volendo, gli stessi meto<strong>di</strong> del regime permanente (tensioni <strong>di</strong> nodo,<br />

correnti <strong>di</strong> lato, correnti <strong>di</strong> maglia) anche se, come si vedrà in seguito, sarà spesso opportuno utilizzare<br />

meto<strong>di</strong> "misti", cioè non avere come variabili <strong>di</strong> stato solo le tensioni o solo le correnti, ma un mix <strong>di</strong> queste:<br />

ciò richiederà <strong>di</strong> iniziare a procede in modo intuitivo.<br />

La fase 3) serve ad ottenere un sistema che sia solo <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>fferenziale. Delle equazioni scritte nella fase<br />

precedente, alcune saranno solo algebriche, altre invece integrali e/o <strong>di</strong>fferenziali. Le equazioni integrali<br />

vanno derivate, in modo da non avere più termini integrali ma solo <strong>di</strong>fferenziali. Le equazioni algebriche<br />

vanno utilizzate in modo da far scomparire, nelle equazioni <strong>di</strong>fferenziali, alcune variabili (solitamente quelle<br />

<strong>di</strong> cui non si presenta alcuna derivata nelle equazioni <strong>di</strong>fferenziali originali), in modo che la parte <strong>di</strong>fferenziale<br />

del sistema consideri un numero <strong>di</strong> variabili pari al numero <strong>di</strong> equazioni <strong>di</strong>sponibili. Il valore delle altre<br />

variabili, dette algebriche, potrà essere ricostruito dal valore trovato per le variabili <strong>di</strong>fferenziali, grazie alle<br />

stesse equazioni algebriche usate in questa fase. Questa fase richiede ancora una volta una certa dose <strong>di</strong><br />

intuizione.<br />

Con ulteriori processi <strong>di</strong> riduzione è possibile trasformare un sistema <strong>di</strong> m equazioni <strong>di</strong>fferenziali in m<br />

funzioni incognite in un'unica equazione <strong>di</strong>fferenziale, in una sola incognita, <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne m .<br />

La fase 4) è fondamentale per la soluzione vera e propria. Ogni sistema <strong>di</strong> equazioni <strong>di</strong>fferenziali richiede,<br />

per poter essere risolto completamente, delle con<strong>di</strong>zioni al contorno; in questo caso, visto che il dominio è il<br />

−<br />

tempo, si parla <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni iniziali. Queste sono date, solitamente, dallo stato della rete all'istante 0 , vale<br />

+<br />

a <strong>di</strong>re all'istante imme<strong>di</strong>atamente precedente l'inizio del transitorio. Nell'istante 0 , non appena si è<br />

instaurata la nuova con<strong>di</strong>zione della rete, che evolve in maniera transitoria verso un nuovo regime, le<br />

−<br />

correnti negli induttori e le tensioni sui condensatori dovranno conservare gli stessi valori dell'istante 0 .<br />

Queste informazioni andranno però a volte rielaborate, utilizzando le equazioni algebriche, perché non<br />

sempre tali grandezze sono le variabili <strong>di</strong> stato scelte per il sistema <strong>di</strong>fferenziale o per l'unica equazione,<br />

oppure perché derivando le funzioni integrali queste informazioni non sono più imme<strong>di</strong>atamente utilizzabili.<br />

Questa fase richiede parecchio intuito.<br />

La fase 5) può invece <strong>di</strong>rsi molto "standard" perché i meto<strong>di</strong> risolutivi, una volta che equazioni <strong>di</strong>fferenziali e<br />

con<strong>di</strong>zioni iniziali sono state poste correttamente, non richiede <strong>di</strong>fficoltà concettuali, ma solo, eventualmente,<br />

un po' <strong>di</strong> pazienza e <strong>di</strong> attenzione nei calcoli.<br />

La fase 6) ripercorre all'in<strong>di</strong>etro le operazioni <strong>di</strong> riduzione della fase 3) e calcola, in funzione delle soluzioni<br />

trovate nella fase 5), i valori delle altre funzioni. Anche questa fase richiede solo attenzione nei calcoli.<br />

Quanto detto potrà essere meglio chiarito con esempi, nel corso dei quali verranno introdotte le regole e le<br />

tecniche necessarie.<br />

Esempio - Circuito RLC serie, spegnimento<br />

Si consideri un circuito composto <strong>di</strong> una sola maglia, costituita dalla serie <strong>di</strong> un generatore <strong>di</strong> tensione, una<br />

induttanza, una resistenza. I parametri sono quin<strong>di</strong>:<br />

E = E (fase nulla)<br />

L<br />

R<br />

C<br />

[4.132]<br />

All'istante t0<br />

il generatore viene spento (rimane quin<strong>di</strong> in corto circuito) e <strong>di</strong> conseguenza inizia un transitorio<br />

che porterà allo spegnersi delle correnti. Si può scegliere come variabile <strong>di</strong> stato anche solo la corrente<br />

dell'unica maglia, i . Si potrà allora scrivere un'unica equazione integrale-<strong>di</strong>fferenziale:<br />

<strong>di</strong> 1<br />

L + Ri +<br />

dt C<br />

∫<br />

t<br />

0<br />

() τ<br />

i<br />

dτ<br />

+ V<br />

C0<br />

= 0<br />

Versione 1.00 - ottobre 2010 A.A. 2010-2011<br />

[4.133]

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