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Dispensa I - Università degli Studi di Pavia

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G. Pasini Corso <strong>di</strong> Impianti Elettrici Industriali 1A - Richiami <strong>di</strong> elettrotecnica p. 41 <strong>di</strong> 64<br />

L'induttore è lineare se il campo magnetico circola in aria o in materiali che non comportino saturazione<br />

magnetica.<br />

Va sempre considerato che non esiste mai un induttore completamente privo <strong>di</strong> resistenza, per cui ogni<br />

induttore andrebbe sempre rappresentato come la serie <strong>di</strong> una induttanza e <strong>di</strong> una resistenza; così pure non<br />

esiste condensatore per il quale sia del tutto nullo il passaggio <strong>di</strong> corrente nel <strong>di</strong>elettrico, cioè nel materiale<br />

isolante tra le due lastre, per cui ogni condensatore andrebbe rappresentato come il parallelo <strong>di</strong> una capacità<br />

e <strong>di</strong> una conduttanza; tuttavia questi fenomeni sono spesso trascurabili: se si volesse continuare su questa<br />

strada <strong>di</strong> dettaglio così fine occorrerebbe allora anche aggiungere che nessuna resistenza è del tutto priva <strong>di</strong><br />

effetti induttivi (in serie) e capacitivi (in derivazione verso terra o gli altri lati). Tutti questi effetti secondari,<br />

spesso detti parassiti, verranno associati ai componenti quando i loro valori saranno rilevanti ai fini pratici.<br />

Occorre inoltre notare che il comportamento dei componenti passivi in c.c. è tale che:<br />

- l'induttore in c.c. si presenta come un corto circuito, perché se la corrente è costante non c'è<br />

variazione <strong>di</strong> flusso e quin<strong>di</strong> non si presenta tensione indotta;<br />

- il condensatore in c.c. si presenta come un circuito aperto, perché se la tensione è costante non<br />

c'è variazione <strong>di</strong> carica e quin<strong>di</strong> si presenta corrente.<br />

Inoltre va notato che, anche in regime variabile:<br />

- in un induttore non è possibile variare istantaneamente il valore della corrente, perché questo<br />

richiederebbe l'applicazione <strong>di</strong> una tensione <strong>di</strong> valore infinito (funzione δ, Delta <strong>di</strong> Dirac)<br />

- in un condensatore non è possibile variare istantaneamente il valore della tensione, perché<br />

questo richiederebbe l'applicazione <strong>di</strong> una corrente <strong>di</strong> valore infinito (funzione δ, Delta <strong>di</strong> Dirac).<br />

Questi componenti impongono quin<strong>di</strong> la continuità <strong>di</strong> corrente e tensione rispettivamente. Queste proprietà si<br />

rivelano molto utili nel momento in cui, per trovare la soluzione della rete, che sarà descritta da equazioni<br />

algebrico-<strong>di</strong>fferenziali, occorre determinare le con<strong>di</strong>zioni iniziali, cioè i valori <strong>di</strong> corrente e <strong>di</strong> tensione nei vari<br />

lati all'istante iniziale.<br />

4.3 - Leggi <strong>di</strong> Kirchhoff in Regime Variabile<br />

Con questi componenti si potranno quin<strong>di</strong> scrivere le leggi <strong>di</strong> Kirchhoff:<br />

∑<br />

ji<br />

j∈I<br />

∑<br />

i<br />

e<br />

l<br />

l∈M<br />

() t<br />

= 0<br />

⎛<br />

() () ()<br />

() ()<br />

∑⎜ 1 t<br />

<strong>di</strong>l<br />

t <strong>di</strong> j t<br />

t = VC<br />

0l<br />

+ ∫ il<br />

τ dτ<br />

+ Ril<br />

t + L + ∑Mlj<br />

⎜<br />

⎝<br />

C<br />

0<br />

l∈Mj dt<br />

dt<br />

⎞<br />

⎟<br />

⎠<br />

[4.11]<br />

Va notato che le correnti nodali devono ovviamente considerare anche eventuali correnti capacitive verso<br />

terra e le iniezioni dei generatori <strong>di</strong> corrente afferenti nel nodo.<br />

Poiché sotto le con<strong>di</strong>zione suddette valgono ancora le leggi <strong>di</strong> Kirchhoff, per la soluzione <strong>di</strong> una qualunque<br />

rete elettrica lineare si possono ancora applicare gli stessi meto<strong>di</strong> utilizzati per le reti in regime stazionario:<br />

metodo delle correnti <strong>di</strong> lato, dei potenziali <strong>di</strong> nodo, delle correnti <strong>di</strong> maglia, sovrapposizione <strong>degli</strong> effetti.<br />

L'unica <strong>di</strong>fferenza rispetto al regime stazionario sta quin<strong>di</strong> nel fatto che il sistema risolvente non sarà più un<br />

semplice sistema algebrico, ma in esso appariranno equazioni algebriche ed equazioni <strong>di</strong>fferenziali o<br />

integrali (queste ultime possono essere ridotte a equazioni <strong>di</strong>fferenziali per derivazione). Per questo motivo<br />

risulta invece più problematica l'applicazione dei meto<strong>di</strong> sistematici, perché per la presenza <strong>di</strong> derivate e<br />

integrali non si riesce a definire l'analogo della matrice delle conduttanze nodali. Per la stessa ragione non<br />

potranno essere utilizzati gli equivalenti <strong>di</strong> Thevenin e Norton. Si possono usare strumenti matematici come<br />

la trasformata <strong>di</strong> Laplace, ma anche in questo modo il metodo non è <strong>di</strong> pratica applicazione. Si vedrà in<br />

seguito come invece può risultare molto ben praticabile in con<strong>di</strong>zioni particolari.<br />

Versione 1.00 - ottobre 2010 A.A. 2010-2011

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