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Dispensa I - Università degli Studi di Pavia

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G. Pasini Corso <strong>di</strong> Impianti Elettrici Industriali 1A - Richiami <strong>di</strong> elettrotecnica p. 55 <strong>di</strong> 64<br />

Si noti che il valore <strong>di</strong> tale corrente altro non è se non il valore, nella corrente originale, della componente in<br />

fase con la tensione stessa. La componente in quadratura, (-j6 A), si rivela ovviamente superflua ai fini della<br />

potenza attiva.<br />

Considerando le <strong>di</strong>ssipazioni sulla linea <strong>di</strong> trasmissione del generatore remoto al carico, utilizzando la<br />

resistenza totale della linea (conduttore <strong>di</strong> andata + conduttore <strong>di</strong> ritorno), nei due casi si avrebbe:<br />

P<br />

d<br />

d 0<br />

L<br />

= R<br />

L<br />

2<br />

P = R ⋅ I = R ⋅100<br />

⋅ I<br />

2<br />

0<br />

L<br />

= R<br />

L<br />

⋅64<br />

Come si vede, nel caso <strong>di</strong> corrente in fase con la tensione le per<strong>di</strong>te in linea sono decisamente inferiori.<br />

Inoltre, se si considera la c.d.t. dal generatore al carico, tanto maggiore sarà la corrente tanto maggiore sarà<br />

tale c.d.t.. Quin<strong>di</strong>, se si desidera avere la stessa tensione <strong>di</strong> 100 V sul carico, nel primo caso il generatore<br />

dovrà erogare una tensione maggiore rispetto al secondo caso, perché maggiore sarà la c.d.t..<br />

Tutto questo evidenzia come la potenza reattiva, pur essendo <strong>di</strong> per sé non <strong>di</strong>ssipativa, crea una serie <strong>di</strong><br />

effetti secondari generalmente fasti<strong>di</strong>osi.<br />

Si deve quin<strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> avere il più possibile le correnti dei carichi in fase con le tensioni. Le società <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stribuzione, per ridurre gli effetti <strong>di</strong> cui sopra (per<strong>di</strong>te e c.d.t. sulle linee), impongono ai loro utenti (industrie<br />

e attività artigianali) che i carichi abbiano un cosϕ non inferiore a 0.9. Fissare il valore minimo del fattore <strong>di</strong><br />

potenza significa fissare il valore massimo del rapporto tra potenza reattiva e potenza attiva:<br />

P = + Acosϕ<br />

Q = ± Asin<br />

ϕ<br />

Q P = ± tan ϕ<br />

[4.115]<br />

Nel caso che il valore del fattore <strong>di</strong> potenza sia inferiore a 0.9, l'utente è tenuto a pagare una penale per ogni<br />

kvarh (analogo del kWh) <strong>di</strong> reattivo consumato in più.<br />

Per molti tipi <strong>di</strong> carichi elettrici (in particolare per i motori elettrici) il valore del fattore <strong>di</strong> potenza non può<br />

essere deciso liberamente dall'utente o dal costruttore del <strong>di</strong>spositivo: spesso si presentano fenomeni <strong>di</strong> tipo<br />

induttivo non eliminabili, che comportano un elevato consumo <strong>di</strong> reattivo. Nell'esempio <strong>di</strong> cui sopra la<br />

reattanza induttiva non era voluta: era comunque associata alla resistenza, non eliminabile. Più rari, ma<br />

comunque possibili, specie alle frequenze elevate, i casi in cui siano preponderanti gli effetti capacitivi, con<br />

un cosϕ comunque inferiore al limite previsto.<br />

In tutti questi casi, in cui il reattivo supera i valori previsti, occorre allora mo<strong>di</strong>ficare il carico, inserendovi altri<br />

elementi circuitali che compensino l'eccesso <strong>di</strong> assorbimento o <strong>di</strong> erogazione <strong>di</strong> reattivo, e cioè portino la<br />

corrente ad essere in fase con la tensione, o almeno ad avere una componente in quadratura più ridotta.<br />

Questa operazione prende il nome <strong>di</strong> rifasamento. Nel caso in cui il carico sia prevalentemente induttivo,<br />

occorrerà porre, in serie o in parallelo, dei condensatori; nel caso il carico sia prevalentemente capacitivo,<br />

occorrerà porre, in serie o in parallelo, <strong>degli</strong> induttori. Considereremo solo il primo caso, perché è il più<br />

comune; per l'altro valgono comunque gli stessi <strong>di</strong>scorsi e delle formule duali.<br />

Solitamente i condensatori vengono posti in parallelo sui morsetti del carico. E' possibile anche porli in serie<br />

(come si fa a volte negli Stati Uniti, sulle linee <strong>di</strong> trasmissione in alta e altissima tensione), ma questo può<br />

creare altri problemi che saranno più chiari in seguito (ve<strong>di</strong> risonanza); inoltre in parallelo non mo<strong>di</strong>ficano la<br />

tensione sul carico (se non per il fatto che viene limitata la c.d.t. sulla linea <strong>di</strong> trasporto), mentre in serie<br />

avrebbero un pesante effetto in tal senso.<br />

La potenza reattiva assorbita da un bipolo capacitivo in parallelo vale allora:<br />

Q C<br />

2<br />

= −ωCV<br />

[4.116]<br />

(in realtà è una potenza reattiva erogata) e prende il nome <strong>di</strong> potenza <strong>di</strong> rifasamento.<br />

Se il carico presenta un assorbimento <strong>di</strong> potenza:<br />

A = P + jQ<br />

[4.117]<br />

L<br />

L<br />

L<br />

si può allora scegliere <strong>di</strong> arrivare ad un rifasamento completo:<br />

Q<br />

Q<br />

L<br />

L<br />

+ Q<br />

C<br />

= 0<br />

− ωCV<br />

2 =<br />

0<br />

Versione 1.00 - ottobre 2010 A.A. 2010-2011<br />

[4.118]

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