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Dispensa I - Università degli Studi di Pavia

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G. Pasini Corso <strong>di</strong> Impianti Elettrici Industriali 1A - Richiami <strong>di</strong> elettrotecnica p. 57 <strong>di</strong> 64<br />

bipolo è percorso da corrente infinita. In realtà un effetto resistivo esiste sempre, anche minimo, e questa<br />

limita la corrente, che assume valori finiti ma molto gran<strong>di</strong>.<br />

Se il valore della frequenza non è esattamente quello in<strong>di</strong>cato dalla [4.125], ma è molto vicino ad esso, il<br />

valore dell'impedenza (trascurando gli effetti resistivi) non è nullo, ma è comunque molto grande. In un<br />

<strong>di</strong>agramma ω − Z si presenta un asintoto in corrispondenza del valore <strong>di</strong> frequenza in<strong>di</strong>cato dalla [4.125].<br />

Si supponga ora <strong>di</strong> considerare un circuito composto da una sola maglia, con un generatore <strong>di</strong> tensione, un<br />

condensatore e una impedenza. Ad un dato istante, che possiamo in<strong>di</strong>care come istante 0 , il generatore<br />

viene spento. In quell'istante il condensatore presenterà un certo valore <strong>di</strong> tensione e l'induttanza un certo<br />

valore <strong>di</strong> corrente. Si potrà allora scrivere l'equazione <strong>di</strong>fferenziale che descrive il transitorio, con le<br />

con<strong>di</strong>zioni iniziali:<br />

⎧ 1 t<br />

<strong>di</strong><br />

⎪ ∫ i()<br />

τ dτ<br />

+ V + =<br />

0<br />

C0<br />

L 0<br />

C dt<br />

⎨<br />

[4.127].<br />

⎪i(<br />

0)<br />

= I L0<br />

⎩<br />

Per procedere occorre derivare. Derivando si perde l'informazione sulla tensione iniziale del condensatore,<br />

che va recuperata per imporre una seconda con<strong>di</strong>zione iniziale. Ricordando che comunque deve valere che<br />

la somma delle tensioni sul condensatore e sull'induttore deve dare valore zero, anche nell'istante iniziale, e<br />

che nell'istante iniziale la tensione sul condensatore è data proprio da tale valore iniziale mentre la tensione<br />

sull'induttore è data dal prodotto dell'induttanza per la derivata della corrente, si ottiene una seconda<br />

equazione per le con<strong>di</strong>zioni iniziali. Pertanto, derivando:<br />

2 ⎧ i d i<br />

⎪ + L = 0 2 ⎪C<br />

dt<br />

⎨<br />

⎪<br />

i(<br />

0)<br />

= IC<br />

0<br />

⎪⎩<br />

Li′<br />

( 0)<br />

= −VC<br />

0<br />

L'equazione caratteristica sarà pertanto:<br />

α<br />

2<br />

1<br />

+ = 0<br />

LC<br />

da cui:<br />

[4.128]<br />

[4.129]<br />

1<br />

α = m j<br />

[4.130]<br />

LC<br />

quin<strong>di</strong> le soluzioni dell'equazione <strong>di</strong>fferenziale sono <strong>di</strong> tipo oscillatorio, non smorzate per la mancanza <strong>di</strong><br />

termini resistivi (che nella realtà esistono), e con frequenza angolare:<br />

1<br />

ω 0 = Im α =<br />

[4.131]<br />

LC<br />

Questo valore si chiama frequenza propria del sistema, o frequenza <strong>di</strong> oscillazione libera. Come si vede<br />

essa coincide con il valore della [4.125]. Questa frequenza angolare prende allora anche il nome <strong>di</strong><br />

frequenza <strong>di</strong> risonanza:<br />

fornendo ad un circuito LC una tensione <strong>di</strong> frequenza pari alla frequenza libera <strong>di</strong> oscillazione, il<br />

sistema entra in risonanza: presenta cioè valore <strong>di</strong> impedenza nulla, se non per gli effetti resistivi.<br />

Il fenomeno non è tipico solo dei circuiti elettrici, ma <strong>di</strong> molte altre situazioni fisiche: ovunque esista un<br />

sistema che abbia una sua frequenza propria <strong>di</strong> oscillazione, si può presentare il fenomeno della risonanza.<br />

Per esempio è un fenomeno <strong>di</strong> risonanza la vibrazione rumorosa dei vetri delle finestre quando in strada c'è<br />

un motore <strong>di</strong>esel al minimo: la lastra <strong>di</strong> vetro viene eccitata dal <strong>di</strong>esel alla sua frequenza <strong>di</strong> risonanza;<br />

oppure il <strong>di</strong>apason che suona, senza essere toccato, se vicino viene suonata una nota alla frequenza propria<br />

del <strong>di</strong>apason.<br />

In con<strong>di</strong>zioni prossime alla risonanza la tensione sul bipolo L − C è molto piccola, ed è nulla in caso <strong>di</strong><br />

perfetta risonanza senza resistenze. Tuttavia è molto importante notare che, sebbene la tensione<br />

complessiva sia molto piccola o nulla, la tensione sui singoli componenti è invece molto grande, al limite<br />

infinita. Infatti:<br />

Versione 1.00 - ottobre 2010 A.A. 2010-2011

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