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O - B2B24 - Il Sole 24 Ore

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cs progetti&prodotti<br />

Licensing e home:<br />

il futuro è oggi<br />

Negli ultimi trent’anni l’industria del licensing ha<br />

conosciuto uno sviluppo considerevole, arrivando<br />

a sfiorare i 200 miliardi di dollari complessivi<br />

di giro d’affari, generato per gran parte dai 125<br />

principali licenzianti presenti a livello mondiale. <strong>Il</strong><br />

primato delle vendite globali è detenuto dagli<br />

Stati Uniti che, nel 2011 hanno incrementato le<br />

royalty del 5% per un valore complessivo di 5,3<br />

miliardi di dollari che in termini di retail significano<br />

109 miliardi di dollari.<br />

I dati sono stati raccolti da Lima, Licensing Industry<br />

Merchandisers’ Association, l’associazio-<br />

Per comprende meglio questo fenomeno abbiamo incontato: Manuela Giola, licensing specialist del gruppo<br />

WE Licensing, e Omar Carano, Jessica Prunotto e Roberto Zito del gruppo Design For Licensing<br />

Perché il Licensing può costituire una<br />

importante opportunità per il settore<br />

home?<br />

«Un fatturato italiano di 4 miliardi di euro e<br />

il coinvolgimento di aziende – siano esse<br />

licenzianti o licenziatarie – di primo livello,<br />

fanno del Licensing un settore di assoluto<br />

interesse nel panorama italiano», spiegano<br />

Manuela Giola e Omar Carano. «Storicamente<br />

il licensing nasce nel comparto fashion,<br />

laddove prestigiose maison di moda<br />

avevano inteso il potenziale (e il potere)<br />

di traslare l’impatto che i marchi avevano<br />

sul cliente, dal prodotto di moda all’accessorio,<br />

al profumo, alla scarpa e così via. <strong>Il</strong><br />

licensing nel corso del tempo a spaziato<br />

diversi ambiti creando incredibili casi di<br />

successo partendo dai cartoni animati (un<br />

caso per tutti, Disney che oggi è in testa<br />

alla classifica dei top 125 licenzianti al<br />

mondo con un fatturato di 37 miliardi di<br />

dollari), dai programmi televisivi (chi non<br />

conosce Ben10, i Gormiti o le Winx),<br />

oppure dai giocattoli (come l’inossidabile<br />

Barbie, che oggi ‘colora’ non solo i prodot-<br />

60 CASASTILE<br />

ti per bambini ma anche quelli degli adulti<br />

grazie a un importante recupero vin-tage)<br />

o ancora da brand, come Hello Kit-ty, che<br />

sono stati capaci di colorare di bianco e<br />

rosa persino la piadina romagnola.<br />

<strong>Il</strong> successo delle licenze si basa fondamentalmente<br />

su un unico, imprescindibile<br />

valore: l’emozione. Chi desidera l’acquisto<br />

di un prodotto con brand al posto di<br />

un prodotto “unbrandend” lo fa perché<br />

quel marchio, quell’immagine, quel particolare<br />

colore sortisce un influsso positivo,<br />

un amarcord per i grandi, un desiderio assoluto<br />

per i più piccoli.<br />

<strong>Il</strong> settore home è, forse più di altri settori<br />

merceologici, incline alla “passione”: l’arredo<br />

per la casa, la scelta delle stoviglie e<br />

degli arredi da cucina, da salotto, l’arredo<br />

per il letto sono desiderati perché “piacciono”.<br />

Perché comunicano la voglia di<br />

stare al passo con i tempi in alcuni casi, il<br />

desiderio del focolare domestico in altri.<br />

Le sinergie con il licensing sono pertanto<br />

evidentissime. Sono già molti i casi di<br />

successo di applicazione di licenze al pro-<br />

ne mondiale di riferimento per licensor e merchandisers<br />

che riunisce circa 1.000 associati e<br />

annualmente pubblica una ricerca riferita a Usa e<br />

Canada.<br />

Per quanto riguarda l’Italia è stata prodotta un’analisi<br />

dall’Ufficio di rappresentanza italiano di Lima,<br />

attraverso il dipartimento di Licensing Management<br />

di Procewaterhouse Coopers: in base<br />

ai numeri raccolti, le royalty incassate nel 2011<br />

dai licenzianti ammontano a circa 350 milioni di<br />

euro, con un aumento del 6% delle revenue<br />

generate in modo globale rispetto al 2010.<br />

dotto home, soprattutto laddove la natura<br />

della licenza non “snatura” quella del prodotto<br />

(e viceversa) ma, invece, la accresce<br />

e la valorizza».<br />

Quali sono i temi che più si adattano a<br />

questo settore?<br />

«Si può rispondere in due modi a questa<br />

domanda», continua Manuela Giola. «Da<br />

un lato si possono evidenziare i temi del<br />

mondo delle licenze, quelli che meglio si<br />

possono declinare in chiave design, o<br />

artistica. Le property classiche, anche se<br />

nascono da cartoon, offrono molti spunti<br />

al riguardo e infatti sono già apparsi nei<br />

retailer dedicati alla casa nei piatti dei<br />

Sette Nani, o ancora nei colori pastello di<br />

Peter Rabbit sulle storiche porcellane<br />

Wedg-wood o Winnie the Pooh. Ma<br />

anche l’arte presta il fianco a colorare ed<br />

“emozionare” oggetti di uso comune per<br />

la casa: basti pensare a che cosa non ha<br />

costruito <strong>Il</strong>ly partendo dall’arte e da una<br />

tazzina da caffè. Gli spazi sono ancora<br />

moltissimi: esiste un’arte contemporanea

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