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Sperimentare in ottica di genere - Magellano

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tato <strong>di</strong> una comb<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> risorse, è imme<strong>di</strong>atamente applicabile al<br />

tema anche <strong>in</strong> un’<strong>ottica</strong> <strong>di</strong> <strong>genere</strong>. Esso, <strong>in</strong>fatti, considera che la competenza<br />

è il risultato non soltanto <strong>di</strong> un saper agire ma <strong>di</strong> un voler<br />

agire e <strong>di</strong> un poter agire.Mentre il saper agire può essere sviluppato e<br />

il voler agire può essere <strong>in</strong>coraggiato, il poter agire deve essere reso<br />

possibile.Una delle componenti del poter agire è proprio l’organizzazione<br />

del lavoro cui Le Botherf aggiunge anche, come fattori che rendono<br />

possibile il poter agire, un contesto facilitante, l’attribuzione <strong>di</strong><br />

funzioni che <strong>di</strong>ano legittimità alla costruzione o all’esercizio della<br />

competenza, reti <strong>di</strong> risorse <strong>di</strong> prossimità (relazionali, documentarie,<br />

ecc.)” 8 .<br />

Torna qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>in</strong> primo piano l’organizzazione nel suo complesso, il<br />

contesto entro cui la risorsa dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo si esplica <strong>in</strong> modo appropriato<br />

producendo risultati <strong>di</strong> livello richiesto. Diventa cioè competenza.<br />

Il voler agire può essere supportato con azioni <strong>di</strong> sostegno all’autolegittimazione<br />

(empowerment), <strong>di</strong> autonomo riconoscimento della<br />

propria autorevolezza da parte delle donne stesse, con l’espressione del<br />

proprio ruolo <strong>di</strong> leadership. Il poter agire deve essere reso possibile.<br />

Dall’organizzazione, dai suoi meccanismi, dalla sua cultura.<br />

Molte hanno sottol<strong>in</strong>eato l’importanza <strong>di</strong> coniare parole nuove.<br />

Le parole sono vecchie e spesso, oltre a non parlare agli uom<strong>in</strong>i, ai<br />

<strong>di</strong>rigenti, non parlano più a nuove generazioni <strong>di</strong> donne.<br />

Infatti, citando il rapporto Istat del 2004 Come cambia la vita delle<br />

donne 9 ,troviamo che “l’universo femm<strong>in</strong>ile è fortemente eterogeneo e<br />

d<strong>in</strong>amico: le donne <strong>in</strong>vestono <strong>di</strong> più <strong>in</strong> cultura rispetto agli uom<strong>in</strong>i,<br />

riescono meglio negli stu<strong>di</strong>, danno maggiore rilievo al lavoro rispetto<br />

al passato, sperimentano forme nuove del produrre e riprodurre, rivestono<br />

una molteplicità <strong>di</strong> ruoli nelle <strong>di</strong>verse fasi della vita, presentano<br />

percorsi <strong>di</strong> vita più complessi e frastagliati”.<br />

“Un <strong>in</strong>treccio <strong>di</strong> trasformazioni, aspirazioni e comportamenti che<br />

ridef<strong>in</strong>isce le loro traiettorie biografiche (formative, lavorative, affettive,coniugali,<br />

riproduttive), mo<strong>di</strong>ficando ampiezza e contenuti delle<br />

<strong>di</strong>verse fasi del ciclo <strong>di</strong> vita <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale e familiare”.<br />

Ma,visti i dati prodotti dalle amm<strong>in</strong>istrazioni, appare poco probabile<br />

che chi voglia sottol<strong>in</strong>eare i fenomeni <strong>di</strong> segregazione e <strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>azione<br />

presenti venga vissuta come una <strong>in</strong>novatrice e venga supportata<br />

se non ha, per posizione giuri<strong>di</strong>co professionale, sufficiente<br />

titolo ad assumere decisioni, praticare nell’ambito del proprio potere<br />

decisionale e <strong>di</strong>screzionale, scelte, sperimentazioni, <strong>in</strong>terventi. Con<br />

risorse proprie assegnatele. Solo i livelli <strong>di</strong>rigenziali garantiscono<br />

risorse economiche da gestire.Se non ricopre un ruolo <strong>di</strong>rigenziale,<br />

<strong>in</strong>somma.<br />

Le donne occupano posizioni <strong>di</strong>rigenziali e <strong>di</strong> responsabilità ma,<br />

<strong>in</strong> generale (i numeri ancora una volta lo <strong>di</strong>mostrano) la <strong>di</strong>screzionalità<br />

esercitata dai <strong>di</strong>rigenti, attraverso scelte che <strong>in</strong>fluenzano pesantemente<br />

i percorsi <strong>di</strong> carriera è alta e, quando è possibile, viene esercitata.<br />

Talvolta <strong>in</strong>consapevolmente, scivolando sul benedetto stereotipo,<br />

altre volte molto consapevolmente. C’è una recrudescenza anzi, <strong>di</strong><br />

8. P. Mart<strong>in</strong>elli, <strong>in</strong> M. G.<br />

Catemario e P. Conti (a<br />

cura <strong>di</strong>), Donne e leadership,Manuali<br />

<strong>di</strong> Cantieri,<br />

Dipartimento della<br />

Funzione Pubblica,<br />

Presidenza del Consiglio<br />

dei M<strong>in</strong>istri, Rubett<strong>in</strong>o<br />

ed., Roma, 2003.<br />

9. L<strong>in</strong>da Laura Sabbad<strong>in</strong>i,<br />

Come cambia la vita delle<br />

donne,Istituto Nazionale<br />

<strong>di</strong> Statistica, Roma, 2004.<br />

SVILUPPO DELLE RISORSE UMANE E COMPETENZE IN OTTICA DI GENERE 67

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