GIANCARLO PIREDDU, Un mondo di vinti - Pavia University Press
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Giancarlo Pireddu – <strong>Un</strong> <strong>mondo</strong> <strong>di</strong> <strong>vinti</strong><br />
la colorita espressione <strong>di</strong> von Eschwege. 18 Il tentativo <strong>di</strong> schiavizzarli non riuscì perché<br />
i Bororo si rifugiarono nelle valli a est <strong>di</strong> Cuiabá, delimitate dai fiumi São Lourenço e<br />
Garças; a nord, dal percorso terrestre lungo il Rio da Mortes; a sud, dal percorso<br />
fluviale lungo il fiume Taquari. Per gli invasori portoghesi i Bororo, chiamati anche<br />
coroados, erano <strong>di</strong>ventati un formidabile ostacolo al controllo e alla sicurezza delle vie<br />
<strong>di</strong> comunicazione. Secondo quanto riferiscono le cronache, 19 nel 1817 fu organizzata<br />
una prima spe<strong>di</strong>zione per annientare i Bororo del fiume São Lourenço, che però non<br />
ebbe esito; negli anni 1820-1830 una successiva spe<strong>di</strong>zione nella regione <strong>di</strong> Chapada, a<br />
nordest <strong>di</strong> Cuiabá, realizzò invece una grande vittoria: 450 Bororo trucidati e 50<br />
prigionieri!<br />
Col passare degli anni, <strong>di</strong>ssolto il colonialismo della Corona del Portogallo prima<br />
sostituito dall’Impero e poi dalla Repubblica, verso la fine del secolo XIX furono fondate<br />
le prime fazendas sulle terre libere (devolutas) del bacino del São Lourenço e degli<br />
affluenti Vermelho, Poxoréu e Paraíso (Figura 1.1). Così si riaprì un periodo <strong>di</strong> conflitti<br />
armati contro i Bororo. Fu sparso ancora molto sangue, sempre a svantaggio degli in<strong>di</strong>os,<br />
fino a che i Bororo persero il controllo del territorio e con esso la capacità <strong>di</strong> sopravvivenza<br />
e l’in<strong>di</strong>pendenza. La ferocia con la quale i Bororo lottarono contro i ‘civilizzati’<br />
fu <strong>di</strong>retta conseguenza <strong>di</strong> un comportamento morale, da essi giu<strong>di</strong>cato legittimo,<br />
che voleva far pagare agli invasori il conto delle atrocità subite, ricordate <strong>di</strong> padre in<br />
figlio (Albisetti – Venturelli 1962, p. 287). Furono sufficienti meno <strong>di</strong> cinquant’anni<br />
per annientare la vita nei villaggi Bororo, con l’alcool abbondantemente ‘donato’ dagli<br />
invasori e con la trasmissione <strong>di</strong> malattie prima sconosciute come la tubercolosi. 20<br />
Trattati come selvaggi da sfruttare o come belve della savana (bicho do mato), feriti<br />
profondamente nell’orgoglio, impossibilitati a impe<strong>di</strong>re l’invasione del loro territorio,<br />
furono presi da un senso <strong>di</strong> inferiorità verso gli invasori e si lasciarono vincere dallo<br />
sconforto, dall’apatia e dalla depressione che li portava all’inazione. I Bororo, che per<br />
propria cultura erano noma<strong>di</strong> in quanto cacciatori, pescatori e raccoglitori <strong>di</strong> frutta ed<br />
erbe selvatiche, procreavano un numero minimo <strong>di</strong> figli. La nuova situazione li portava<br />
a lasciarsi morire e a praticare in modo sistematico l’aborto e i villaggi si andavano<br />
spopolando.<br />
18 Wilhelm L. von Eschwege (1883), riferito nell’e<strong>di</strong>zione in portoghese, capitolo «Descoberta, Extração e<br />
Apuração do Ouro na Provincia de Matto Grosso», pp. 119-136; von Eschwege, ingegnere minerario<br />
contattato dalla Corona portoghese per <strong>di</strong>rigere l’industria siderurgica in Portogallo nel 1803, seguì il re in<br />
Brasile dopo l’invasione del Portogallo da parte delle truppe napoleoniche, assumendo la <strong>di</strong>rezione del<br />
Real Gabinete de Mineralogia.<br />
19 Hércules Florence in Baxter (1975, p. 53). Altre cronache testimoniano il massacro avvenuto nel 1897<br />
nella regione del Rio das Garças <strong>di</strong> più <strong>di</strong> 500 Bororo del villaggio del Córrego Aldeias, affluente del Rio<br />
Batovi, ad opera del gruppo capitanato da Clarismundo Jovita Peres al fine <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>care la morte del<br />
fratello avvenuta nella loro fazenda Tatu attaccata dai Bororo. <strong>Un</strong> componente del gruppo tagliò 300<br />
orecchie agli in<strong>di</strong>os che, salate per essere meglio conservate, furono mostrate come trofeo nel villaggio <strong>di</strong><br />
Registro do Araguaia.<br />
20 Il gruppo <strong>di</strong>retto dal me<strong>di</strong>co prof. Geraldo Chaves Salomão dell’<strong>Un</strong>iversità Statale <strong>di</strong> São Paulo (USP)<br />
ha lavorato per 18 anni e con successo per sra<strong>di</strong>care la tubercolosi dei Bororo e degli Xavante, cfr. Boffi<br />
(2005, p. 50).<br />
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