GIANCARLO PIREDDU, Un mondo di vinti - Pavia University Press
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Capitolo 1 – Lo scenario<br />
Nel 1915 il Presidente dello Stato del Mato Grosso, Costa Marques, assegnava una<br />
concessione mineraria prima al fazendeiro Moraes Delgado e poi al coronel Antônio<br />
Moreira, che girava la stessa concessione alla società Companhia Industria e Commercio<br />
per «lo sfruttamento dell’industria mineraria delle pietre preziose, metalli, metalloi<strong>di</strong><br />
e fossili minerari nella valle del fiume das Garças e dei suoi affluenti, dalla sua più<br />
lontana sorgente fino alla foce nel fiume Araguaia» (Ribeiro da Silva, p. 128).<br />
L’agrimensore José Morbeck – noto come engenheiro Morbeck –, nordestino <strong>di</strong> <strong>di</strong>scendenza<br />
olandese che possedeva già una fazenda nella zona del Garças, era il funzionario<br />
statale responsabile della relazione che avrebbe dovuto giustificare l’atto <strong>di</strong> concessione.<br />
Poiché si rifiutò <strong>di</strong> avallare gli atti preparatori della relazione, fu licenziato<br />
dal governo. Si ritirò nella sua fazenda del Garças e per questo suo comportamento <strong>di</strong>venne<br />
il leader dei garimpeiros della regione.<br />
Nel 1918 il nuovo Presidente dello Stato, Mons. Aquino Corrêa, dovette gestire la<br />
rivolta <strong>di</strong> cinquemila garimpeiros contro questo monopolio ere<strong>di</strong>tato dal precedente<br />
Presidente dello Stato. Sul fuoco della rivolta soffiava anche lo Stato <strong>di</strong> Goiás interessato<br />
ad annettere la regione <strong>di</strong>amantifera del Garças. La prima mossa del Monsignore-<br />
Presidente fu quella <strong>di</strong> parare le ambizioni dello Stato confinante, incaricando il Morbeck<br />
<strong>di</strong> realizzare un plebiscito a favore del Mato Grosso con la promessa, per altro non<br />
documentata, <strong>di</strong> 10 contos <strong>di</strong> Réis, una cifra enorme per l’epoca, a plebiscito avvenuto.<br />
La seconda mossa sarebbe stata quella <strong>di</strong> militarizzare la regione del Garças al fine <strong>di</strong><br />
reprimere ogni tentativo <strong>di</strong> rivolta dei garimpeiros. Il Monsignore-Presidente pensava<br />
fosse sufficiente far rispettare una legge esistente – sebbene ingiusta ma ancora in vigore<br />
e peraltro promulgata dal suo predecessore – senza entrare nel merito dell’opportunità<br />
politica o della legittimità.<br />
<strong>Un</strong>a volta fatto vincere il plebiscito a favore del Mato Grosso, il Morbeck si recò a<br />
Cuiabá per reclamare i 10 contos <strong>di</strong> Réis, a cui aveva aggiunto anche la pretesa <strong>di</strong><br />
500.000 ettari <strong>di</strong> terra in riconoscimento dell’opera svolta a favore del Mato Grosso. Si<br />
<strong>di</strong>ce che il Monsignore-Presidente avesse negato non solo la terra ma anche la ‘pecunia’<br />
e senza spiegazione. 36 Il Morbeck tornò infuriato alla sua fazenda e iniziò a organizzare<br />
la rivolta dei garimpeiros contro la concessione, ovviamente anche a proprio vantaggio.<br />
Si attribuisce al Morbeck la paternità <strong>di</strong> questo minaccioso telegramma al Monsignore-<br />
Presidente: «o si annulla la concessione, o scoppia la rivoluzione». 37<br />
Nel 1923 il nuovo Presidente dello Stato, Pedro Celestino Corrêa da Costa, annullò<br />
la concessione mineraria, che <strong>di</strong> fatto non entrò mai in vigore per effetto del controllo<br />
del territorio da parte dei bravi del Morbeck, il capo in<strong>di</strong>scusso della Lega dei Garimpeiros.<br />
Nella regione del Garças ogni questione, interna o esterna, doveva essere risolta<br />
dalla Lega dei garimpeiros e il Morbeck fu abile nell’estendere il suo controllo su tutta<br />
la regione <strong>di</strong>amantifera con i suoi sottocapi, tra i quali Carvalhinho, responsabili della<br />
36 Non ho trovato documenti, salvo il racconto dell’episo<strong>di</strong>o riferito da Xavier (1999, p. 50), che possano<br />
comprovare la veri<strong>di</strong>cità delle pretese del Morbeck. L’aspetto cruciale della questione è, a mio avviso, la<br />
pretesa <strong>di</strong> 500.000 ettari <strong>di</strong> terre statali ancora libere (devolutas): così si spiegherebbe la facilità con cui<br />
molte proprietà terriere venivano allora costituite sottobanco e sulla base <strong>di</strong> amicizie, <strong>di</strong> nepotismo o <strong>di</strong><br />
scambi <strong>di</strong> favori con chi deteneva il potere.<br />
37 Ribeiro da Silva (1936, p. 129).<br />
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