GIANCARLO PIREDDU, Un mondo di vinti - Pavia University Press
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Giancarlo Pireddu – <strong>Un</strong> <strong>mondo</strong> <strong>di</strong> <strong>vinti</strong><br />
1.5. L’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni nordestini nelle terre libere<br />
La colonizzazione delle terre del Rio Paraíso, il maggior affluente del Poxoréu, ebbe<br />
inizio nel 1943 ad opera <strong>di</strong> Argemiro Pimentel che ottenne dal governo matogrossense<br />
l’autorizzazione a inse<strong>di</strong>are famiglie conta<strong>di</strong>ne appositamente fatte pervenire dalle assetate<br />
terre del Nordeste brasiliano. Pimentel aveva precedentemente inse<strong>di</strong>ato altri coloni<br />
nordestini con la fondazione della colonia agricola <strong>di</strong> Mutum, localizzata nella parte<br />
occidentale del municipio, regione che dopo un decennio fu scorporata per dare vita<br />
al Municipio <strong>di</strong> Dom Aquino. A est <strong>di</strong> Poxoréu, la valle del rio Paraíso e le terre rivierasche<br />
degli affluenti del rio Poxoréu <strong>di</strong>vennero luogo ideale per l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> altri<br />
conta<strong>di</strong>ni-coloni, con lottizzazioni <strong>di</strong> terre libere. Furono pertanto costituite, successivamente<br />
all’esperimento <strong>di</strong> Paraíso, le colonie <strong>di</strong> Jarudore, Lambari e Mineiros. L’area<br />
conta<strong>di</strong>na nel municipio venne così a costituire un ampio triangolo il cui vertice superiore<br />
era rappresentato dal villaggio <strong>di</strong> Aparecida do Leste e i vertici della base dai villaggi<br />
<strong>di</strong> Paraíso do Leste a est e Jarudore a ovest (Figura 1.3). Anche per Paraíso fu seguito<br />
il modello <strong>di</strong> ‘colonia agricola’ sperimentato negli anni ’40 del secolo scorso. Ai<br />
coloni furono assegnatati lotti <strong>di</strong> terra sui due lati del Rio Paraíso: un lotto urbano <strong>di</strong><br />
300 m 2 e un lotto rurale me<strong>di</strong>amente <strong>di</strong> 25 ettari.<br />
Sul lato sinistro del Rio Paraíso esisteva da sempre il villaggio <strong>di</strong> Pobojari 43 Bororo<br />
e la lottizzazione aveva riservato anche agli in<strong>di</strong>os 5 lotti, come se anch’essi fossero<br />
conta<strong>di</strong>ni stanziali. Ma già nel 1969 due dei cinque lotti risultavano <strong>di</strong> fatto occupati,<br />
ma senza alcun <strong>di</strong>ritto, da residenti della colonia agricola. Il confinamento del villaggio<br />
<strong>di</strong> Pobojari Bororo dentro la colonia agricola – una sorta <strong>di</strong> minuscola ‘riserva in<strong>di</strong>ana’<br />
dentro la minuscola ‘riserva conta<strong>di</strong>na’ che a sua volta era circondata da gran<strong>di</strong> fazendas<br />
– non avrebbe potuto garantire le secolari tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita della cultura Bororo.<br />
Nel 1969, circa trent’anni dopo la colonizzazione, il villaggio <strong>di</strong> Pobojari si era <strong>di</strong> fatto<br />
spopolato perché la presenza Bororo era ridotta a 4-5 nuclei familiari. La stessa sorte<br />
era capitata alle altre colonie agricole del municipio e in particolare al villaggio <strong>di</strong> Jarudóri<br />
44 Bororo, situato sul lato destro del Rio Vermelho, un’importante villaggio <strong>di</strong><br />
antica origine abitato da un grande numero <strong>di</strong> in<strong>di</strong>os, a metà cammino tra Poxoréu e<br />
Rondonópolis per via fluviale. La località era molto apprezzata dagli in<strong>di</strong>os per<br />
l’abbondanza <strong>di</strong> pesci, per la caccia e per le foreste vicine ai corsi d’acqua. Già nel<br />
1962 attorno al villaggio in<strong>di</strong>o, ormai in decadenza, si era consolidato un agglomerato<br />
<strong>di</strong> case conta<strong>di</strong>ne che aveva conservato lo stesso nome.<br />
43 La parola significa «luogo della sorgente» che dà origine a un piccolo affluente del Rio Paraíso (dai Bororo<br />
detto Porubí, che significa «fiume del pesce-siluro morto»), cfr. Albisetti – Venturelli (1962, p. 878).<br />
44 Letteralmente «monte del pesce gatto», localizzato sul lato sinistro del Rio Vermelho. Questo fiume,<br />
detto «Pogubo» dai Bororo, è anche il nome che essi danno a un passerotto invece chiamato dai Brasiliani<br />
passarinho-de-verão. cfr. Albisetti – Venturelli (1962, pp. 686 e 883).<br />
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