GIANCARLO PIREDDU, Un mondo di vinti - Pavia University Press
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Presentazione<br />
Il mio primo incontro con il Brasile è avvenuto tre giorni dopo lo sbarco dei primi astronauti<br />
sulla Luna, all’alba del 21 luglio 1969. La mia destinazione era Poxoréu, in Mato<br />
Grosso, come volontario dell’Operazione Mato Grosso nella costruzione <strong>di</strong> una scuola e<br />
<strong>di</strong> un centro sociale nel villaggio conta<strong>di</strong>no <strong>di</strong> Paraíso do Leste. Il desiderio <strong>di</strong> conoscere<br />
e comprendere meglio la relazione tra la struttura sociale e il sottosviluppo economico<br />
della regione mi ha spinto, durante i mesi del primo periodo <strong>di</strong> permanenza, a raccogliere<br />
dati <strong>di</strong> prima mano su alcuni aspetti dell’economia locale. Nel settembre 1972, in occasione<br />
del secondo viaggio, ho realizzato un censimento degli abitanti del capoluogo municipale;<br />
nell’agosto del 1982, durante il terzo viaggio, ho registrato e trascritto ‘storie’ <strong>di</strong><br />
personaggi rappresentativi della storia <strong>di</strong> Poxoréu.<br />
L’obiettivo del libro è quello <strong>di</strong> contribuire alla scrittura della storia economica e sociale<br />
della regione del Poxoréu. Il libro analizza le cause che hanno <strong>di</strong> fatto polarizzato la<br />
nascita <strong>di</strong> due mon<strong>di</strong> opposti: quello dei ‘<strong>vinti</strong>’ e quello dei ‘vincitori’. Dal punto <strong>di</strong> vista<br />
metodologico il libro può essere posto nel filone della «microstoria», ossia <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>rizzo<br />
<strong>di</strong>sciplinare che abbatte le rigide <strong>di</strong>stinzioni tra storia economica e sociale, antropologia,<br />
politica e cultura e che pone al centro dell’indagine la vita quoti<strong>di</strong>ana, le relazioni tra in<strong>di</strong>vidui,<br />
famiglie e gruppi all’interno <strong>di</strong> una singola comunità e il peso rilevante che assumono<br />
determinate figure, come in questo caso gli agricoltori-innovatori gaúchos, nei<br />
processi <strong>di</strong> trasformazione sociale ed economica. Nel rielaborare gli appunti relativi a<br />
questa <strong>di</strong>mensione ‘microscopica’ sono stato influenzato anche da eventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />
‘macroscopica’ – le crisi petrolifere mon<strong>di</strong>ali, l’emergere <strong>di</strong>rompente della questione ambientale,<br />
la globalizzazione dell’economia mon<strong>di</strong>ale con la nascita <strong>di</strong> nuove potenze economiche,<br />
tra le quali il Brasile – che mi hanno fatto scoprire le inter<strong>di</strong>pendenze tra queste<br />
due <strong>di</strong>mensioni. Nel corso della stesura l’argomento ha finito per prendermi la mano e il<br />
lavoro ha superato l’idea iniziale, se non altro per la <strong>di</strong>mensione.<br />
Poxoréu è il capoluogo <strong>di</strong> un’estesa regione del Mato Grosso, attualmente ri<strong>di</strong>mensionata<br />
dal punto <strong>di</strong> vista politico-amministrativo, in origine abitata dagli in<strong>di</strong>os Bororo.<br />
Verso la fine del XIX secolo le terre <strong>di</strong> caccia dei Bororo furono progressivamente occupate<br />
da estese fazendas de<strong>di</strong>te all’allevamento brado del bestiame. Durante la seconda<br />
decade del secolo scorso la scoperta <strong>di</strong> ricchi giacimenti <strong>di</strong>amantiferi presso i fiumi della<br />
regione attirò migliaia <strong>di</strong> cercatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante (garimpeiros). Per circa sessant’anni Poxoréu<br />
è stata la capitale <strong>di</strong>amantifera del Mato Grosso, fino al sopraggiungere<br />
dell’esaurimento della produzione che si è manifestata verso la fine del secolo scorso.<br />
Durante la decade del 1940, con l’obiettivo <strong>di</strong> accrescere il popolamento del municipio,<br />
porzioni <strong>di</strong> terre ‘libere’ (devolutas) furono destinate alla colonizzazione in favore <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni<br />
fatti arrivare dal Nordeste. Privi <strong>di</strong> ogni tipo <strong>di</strong> assistenza l’economia conta<strong>di</strong>na si<br />
trasformò fin da subito in agricoltura <strong>di</strong> sussistenza. La combinazione tra l’economia delle<br />
fazendas, quella dei cercatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante e quella <strong>di</strong> sussistenza dei conta<strong>di</strong>ni ha dato<br />
vita a una struttura sociale ed economica fondata sull’impiego <strong>di</strong> risorse naturali ritenute