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GIANCARLO PIREDDU, Un mondo di vinti - Pavia University Press

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Giancarlo Pireddu – <strong>Un</strong> <strong>mondo</strong> <strong>di</strong> <strong>vinti</strong><br />

l’influenza degli uomini <strong>di</strong> maggior prestigio e intelligenza sugli altri e vanificava<br />

l’interscambio <strong>di</strong> idee con il <strong>mondo</strong> esterno. Sull’isolato morador si esercitava<br />

pienamente l’autorità del proprietario e della macchina politica al suo servizio.<br />

Per questo motivo i fazendeiros non permettevano ai braccianti-agregados <strong>di</strong> restare nella<br />

fazenda per un periodo superiore a un solo raccolto <strong>di</strong> cereali, quando la fazenda era<br />

ormai costituita. In questo caso era più razionale impiegare braccianti come manodopera<br />

giornaliera per evidenti vantaggi. Il fazendeiro impiegava manodopera occasionale senza<br />

stabilire un rapporto <strong>di</strong> lavoro salariato continuativo, nel qual caso era tenuto a rispettare<br />

le <strong>di</strong>sposizioni in tema <strong>di</strong> legislazione del lavoro, come ad esempio l’obbligo del<br />

pagamento delle assicurazioni sociali, la regolare tenuta del libretto <strong>di</strong> lavoro, etc.<br />

La persistenza <strong>di</strong> rapporti precapitalistici <strong>di</strong> produzione nel settore agro-zootecnico<br />

municipale non era il risultato <strong>di</strong> comportamenti irrazionali, perché la produzione <strong>di</strong><br />

sussistenza e quella per il mercato non rappresentavano due fasi consecutive dello<br />

sviluppo economico. In altre parole, gli acquirenti dei prodotti conta<strong>di</strong>ni traevano<br />

vantaggio nel mantenere l’arretratezza dell’attività conta<strong>di</strong>na: da un lato l’economia<br />

conta<strong>di</strong>na non richiedeva capitali e cre<strong>di</strong>ti bancari da investire nella riorganizzazione<br />

della produzione ‘tra<strong>di</strong>zionale’, che potevano essere impiegati in altre opportunità più<br />

red<strong>di</strong>tizie, dall’altro, la red<strong>di</strong>tività del capitale investito nella commercializzazione della<br />

produzione conta<strong>di</strong>na era più protetta dai rischi <strong>di</strong> quantità prodotta e <strong>di</strong> oscillazione dei<br />

prezzi in quanto l’acquirente della produzione conta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> sussistenza acquisiva, <strong>di</strong> fatto,<br />

ore <strong>di</strong> lavoro con il minimo rischio per il capitale investito. 2<br />

<strong>Un</strong>a prima forma evolutiva verso rapporti sociali <strong>di</strong> tipo capitalistico era l’affitto <strong>di</strong><br />

terre della fazenda per la produzione cerealicola alla famiglia conta<strong>di</strong>na. Il pagamento<br />

dell’affitto poteva essere pattuito o come quota-parte della produzione (mezzadria o<br />

parceira) oppure in denaro (arrenda). Infine il fazendeiro-impren<strong>di</strong>tore si avvaleva in<br />

modo sistematico del lavoro salariato per una serie <strong>di</strong> funzioni: trattorista, autistameccanico,<br />

vaqueiro (il responsabile della mandria), cerqueiro (chi mantiene in or<strong>di</strong>ne i<br />

pascoli e le recinzioni dei confini), roçeiro (chi semina, toglie le erbacce, segue la<br />

coltivazione dei cereali o della manioca, etc.).<br />

Negli anni ’70 il salariato, contrattato come giornaliero (<strong>di</strong>arista), raramente era in<br />

regola con quanto previsto dalla legislazione in materia <strong>di</strong> contratto <strong>di</strong> lavoro. In base ai<br />

dati del censimento del 2005-2006 possiamo enucleare i <strong>di</strong>versi lavori temporanei<br />

richiesti dalle aziende nel municipio <strong>di</strong> Poxoréu: l’attività <strong>di</strong> preparazione e pulizia dei<br />

campi da 123 aziende, la semina e la piantagione da 29 aziende, il raccolto da 12 aziende<br />

e altre mansioni non meglio specificate da 32 aziende.<br />

L’integrazione tra la forza lavoro occupata nel ‘sistema garimpo’ e quella nel<br />

‘sistema fazenda’ era facilitata dalla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> forza lavoro ‘volante’, ovvero<br />

precaria. Il ciclo agrario annuale aveva due momenti <strong>di</strong> massima necessità <strong>di</strong> forza<br />

lavoro, coincidenti con la stagione delle piogge. Il primo durante la preparazione dei<br />

pascoli e la semina verso all’inizio della stagione piovosa, l’altro durante il raccolto verso<br />

la fine della stagione piovosa.<br />

2 Al riguardo si veda Wolf (1966) citato in Gren<strong>di</strong> (1972, p. 86). Alle stesse conclusioni perviene Fernandes<br />

(1972, p. 53).<br />

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