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130 LA SARDEGNA ZONA PER ZONA<br />
rimasto ben poco. Questo non<br />
significa però che l’amore che i<br />
sassaresi nutrono per la fonte sia<br />
diminuito: un tempo ritrovo della<br />
borghesia illuminata e centro della<br />
raccolta dell’acqua che sgorgava dalle<br />
otto bocche di leone alla base della<br />
fontana per gli acquaioli della città, è<br />
ora uno dei simboli della città. La<br />
fonte, opera di artisti genovesi, risale ai<br />
primi anni del XVII secolo ed è<br />
formata da due parallelepipedi<br />
sovrapposti in marmo bianco e verde.<br />
Le bocche di leone sono circondate<br />
dalle statue che simboleggiano le<br />
quattro stagioni, i cui originali<br />
andarono distrutti durante i moti del<br />
1795-96. Al centro, una divinità<br />
barbuta e un po’ arcigna, conosciuta<br />
come Giogli, è circondata da piccole<br />
torri, che sono il simbolo della città; il<br />
tutto è sormontato da due archi<br />
incrociati che proteggono l’immagine<br />
di San Gavino.<br />
SANT’ANTONIO ABATE<br />
L’imponente facciata barocca della<br />
chiesa, che risale ai primi anni del<br />
Settecento, domina con le sue linee<br />
semplici e la struttura ben proporzionata<br />
la piazza alberata che si apre al<br />
termine di corso Trinità. Il portale reca<br />
ancora nella parte superiore l’emblema<br />
della confraternita che la fece costruire,<br />
mentre l’interno conserva uno dei<br />
più raffinati altari<br />
in legno della<br />
città, sormontato<br />
da un<br />
retablo in