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38 LA SARDEGNA ZONA PER ZONA<br />
CARBONIA<br />
Al centro della regione carbonifera del<br />
Sulcis, Carbonia è una città recente: i<br />
lavori, durati due anni, iniziarono nel<br />
1936. Dell’epoca è rimasto l’impianto<br />
urbanistico-architettonico fascista con<br />
strade ampie e regolari che convergono<br />
verso la centrale piazza Roma, con il<br />
Municipio, la Torre civica e la Chiesa<br />
parrocchiale di San Ponziano con un<br />
campanile in trachite, copia della<br />
cattedrale di Aquileia. L’ex residenza<br />
del direttore delle miniere, Villa Sulcis,<br />
è stata trasformata in Museo archeologico<br />
dove ammirare gioielli, ceramiche<br />
e bronzetti provenienti da domus de<br />
janas e dagli scavi archeologici di<br />
Monte Sirai. Fossili, minerali rari e la<br />
ricostruzione di una grotta naturale<br />
sono invece i pezzi forti del Museo di<br />
Paleontologia e Speleologia Martel.<br />
Nei dintorni di Carbonia una strada<br />
ben segnalata porta alla collina sulla<br />
cui cima si estende il complesso<br />
archeologico di Monte Sirai. La visita<br />
vale anche solo per il panorama che<br />
spazia fino alle isole di Sant’Antioco e<br />
di San Pietro. Interessanti le rovine,<br />
ancora oggetto di scavi. L’acropoli<br />
fortificata di Monte Sirai venne<br />
costruita dai Fenici nel IV secolo a.C.<br />
come difesa di Sulki (l’odierna<br />
Sant’Antioco). La cinta muraria, spessa<br />
fino a 4 m, proteggeva l’acropoli e gli<br />
alloggi della guarnigione.<br />
Lo sviluppo urbanistico segue le<br />
asperità del terreno con tre vie<br />
parallele che dividono cinque isolati.<br />
Interessante l’area della necropoli:<br />
quella fenicia presenta tombe a fossa<br />
mentre quella punica è formata da una<br />
dozzina<br />
di tombe a ipogeo.<br />
CALASETTA<br />
Secondo centro dell’isola di<br />
Sant’Antioco e porto d’imbarco per<br />
Carloforte, Calasetta è stata progettata<br />
nel 1769 da un ingegnere militare<br />
piemontese per accogliere i pescatori<br />
liguri che arrivavano da Tabarka. Le<br />
strade regolari con case a due piani<br />
portano alla piazza principale e alla<br />
Chiesa Parrocchiale dai campanili<br />
arabeggianti. La strada che si dirige a<br />
sud lungo la panoramica costa<br />
occidentale alterna scogliere a calette e<br />
spiagge.<br />
SANT’ANTIOCO<br />
Sant’antioco è il centro principale<br />
dell’isola omonima collegata alla<br />
terraferma da un istmo artificiale; sin<br />
dall’epoca romana esisteva un ponte ad<br />
arcate di cui rimangono solo pochi<br />
resti. Fondata dai Fenici nell’VIII<br />
secolo a.C. con il nome di Sulki, fu una<br />
delle città più importanti del Mediter-