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Sardegna Turismo

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RITRATTO DI SARDEGNA<br />

5<br />

Ritratto della<br />

<strong>Sardegna</strong><br />

Tra le tante sensazioni che si provano<br />

quando si sbarca in <strong>Sardegna</strong> per la<br />

prima volta, forse quella che colpisce di<br />

più è dovuta all’unicità di quest’isola.<br />

Lontana, in mezzo al mare, la <strong>Sardegna</strong><br />

è stata per millenni ai margini della<br />

storia e dei commerci del Mediterraneo:<br />

un mondo a parte, splendido e peculiare.<br />

Poi, di colpo, il XX<br />

secolo è piombato<br />

sull’isola, con il sogno<br />

dell’industria, gli<br />

equivoci e a volte gli<br />

scempi provocati dal<br />

turismo, un afflusso<br />

di visitatori estivi in<br />

crescita inarrestabile.<br />

Ma confondere l’anima sarda con il<br />

bianco candido delle spiagge e il blu<br />

profondo del mare è un errore. Certo,<br />

le coste sono splendide, anche se a<br />

tratti l’edilizia sfrenata le ha rovinate.<br />

Ma è soprattutto l’interno dell’isola,<br />

stranamente selvaggio e impervio pur<br />

essendo privo di grandi montagne, a<br />

meritare una conoscenza più approfondita.<br />

L’ambiente<br />

naturale è ricchissimo,<br />

fatto di luoghi<br />

completamente diversi<br />

(si alternano suoli<br />

calcarei, granitici,<br />

alluvionali), di<br />

panorami che mutano<br />

dall’orizzontale al verticale in<br />

pochi chilometri. La presenza dell’uomo<br />

nell’interno ha origini millenarie:<br />

le vestigia delle antiche civiltà dei re<br />

pastori costellano l’isola, a riprova del<br />

fatto che i Sardi, da sempre, hanno<br />

preferito guardare verso l’interno della<br />

propria isola invece che scrutare i<br />

lontani orizzonti marini.<br />

CENTRO DEL MEDITERRANEO<br />

Dal mare, come dice un proverbio<br />

sardo, venivano ladri e predoni: “furat<br />

chie venit da-e su mare”. Sulle coste<br />

sbarcarono infatti, nei secoli, i Punici, i<br />

Romani, i Genovesi in perenne lotta<br />

con i Pisani e con gli Arabi, gli<br />

Spagnoli e, infine, i Piemontesi di casa<br />

Savoia. Tutti hanno lasciato le tracce<br />

architettoniche e culturali che fanno la<br />

ricchezza della <strong>Sardegna</strong> d’arte: chiese<br />

e ipogei, statue e affreschi che oggi<br />

rappresentano una delle grandi<br />

attrattive dell’isola-crocevia. Ma<br />

nessuno, mai, riuscì a mutare profondamente<br />

l’anima della <strong>Sardegna</strong>, fatta<br />

di pastorizia, di pietre e di foreste dove<br />

il leccio e la sughera contendono il<br />

passo al cinghiale.<br />

Società, lingua e cultura<br />

Nell’interno il ciclo dell’agricoltura e i<br />

tempi della pastorizia scandiscono il<br />

ritmo delle stagioni. Le antiche<br />

tradizioni – in cui si fondono la<br />

religiosità cattolica e le reminiscenze

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