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32 LA SARDEGNA ZONA PER ZONA<br />
ottimo stato di conservazione, è<br />
formato da una scala di 13 gradini in<br />
basalto, di sorprendente regolarità.<br />
SÀRDARA<br />
Ai margini del Campidano,<br />
Sàrdara è un borgo che<br />
ha avuto una storia<br />
movimentata,<br />
vista la sua<br />
posizione al<br />
confine<br />
tra il<br />
Giudicato<br />
di<br />
Arborea<br />
e quello<br />
di Cagliari. Dell’epoca medievale<br />
rimangono i ruderi del Castello di<br />
Monreale, in cima a un dosso che<br />
domina la pianura. Il paese ha una<br />
pianta irregolare, dovuta alle successive<br />
fasi di espansione, ma conserva<br />
grandi case in pietra con portale ad<br />
arco nella zona intorno alla chiesa<br />
romanico-gotica di San Gregorio, dalla<br />
facciata alta e stretta, con un bel<br />
rosone scolpito. Nella parte alta, posto<br />
a pochi vicoli di distanza dalla<br />
cinquecentesca parrocchiale della<br />
Beata Vergine Assunta sorge il Tempio<br />
nuragico a pozzo di Sant’Anastasia.<br />
Risale al IX-X secolo a.C. ed è formato<br />
da blocchi di basalto e calcare non<br />
squadrati. Una sorgente di acque<br />
curative che sgorga vicino gli valse<br />
nell’antichità il nome di “Fontana dei<br />
dolori”: un canaletto in pietra portava<br />
al tempio l’acqua della sorgente sacra.<br />
Nei locali del vecchio municipio,<br />
infine, il Museo Archeologico Villa<br />
Abbas espone una serie di oggetti<br />
provenienti dall’area di Sant’Anastasia,<br />
da tombe nuragiche, fenicie e romane<br />
della zona. Interessanti anche le<br />
mostre di reperti medioevali.<br />
Dintorni: a 2 km i resti del complesso<br />
termale romano Aquae Neapolitanae.<br />
Sono visibili una vasca quadrata, le<br />
fondamenta degli edifici vicini e la<br />
chiesetta gotica di Santa Maria is<br />
Acquas.<br />
VILLANOVAFORRU<br />
Centro agricolo ai piedi della<br />
Marmilla, ha la topografia tipica del<br />
Seicento, quando venne fondato sotto<br />
gli Spagnoli. La struttura delle<br />
abitazioni ha conservato i tratti<br />
tradizionali e nel palazzetto del Monte<br />
Granatico (una specie di banca del<br />
grano) è allestito un piccolo ma curato<br />
Museo Archeologico. Da vedere, al<br />
secondo piano, gli oggetti votivi<br />
dedicati al culto di Demetra e Core<br />
(epoca punico-romana). Sulla stessa<br />
piazza, in due tradizionali abitazioni<br />
ristrutturate dal Comune, si organizzano<br />
mostre temporanee. Nei dintorni,<br />
ben segnalato sulla strada verso<br />
Collinas, il complesso nuragico di<br />
Genna Maria. Il nuraghe, riportato alla<br />
luce solo nel 1977 e ancora oggetto di<br />
scavo, sorge in posizione dominante<br />
sulla cima di una collina. A pianta<br />
trilobata, ha un torrione centrale,<br />
circondato da tre grandi torri unite tra<br />
loro da spesse mura che racchiudono<br />
all’interno un cortile con pozzo a<br />
thòlos. All’esterno dell’area del<br />
villaggio corre un’altra cinta di mura<br />
con sei torri angolari.<br />
GÙSPINI<br />
Centro del Campidano, nel cuore della<br />
regione mineraria, ha una bella chiesa<br />
del XV secolo, San Nicola di Mira, che<br />
ne costituisce il fulcro. Il borgo è