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Sardegna Turismo

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36 LA SARDEGNA ZONA PER ZONA<br />

Iglesias, un cartello turistico ben<br />

visibile porta alle rovine del Tempio<br />

romano di Antas. Dedicato al Sardus<br />

Pater, considerato dai Romani dio e<br />

progenitore del popolo sardo, venne<br />

scoperto nel secolo scorso, ma gli scavi<br />

iniziarono solo nel 1966. Il tempio fu<br />

costruito nel III secolo d.C. sul luogo<br />

di un preesistente tempio punico.<br />

Anche se della struttura restano solo<br />

sei colonne, il luogo è pieno di fascino<br />

per la posizione isolata nella macchia<br />

mediterranea. La strada che si dirige<br />

verso il mare tocca la bella spiaggia di<br />

Portixeddu, protetta da dune ricoperte<br />

da una pineta, e sale poi verso Capo<br />

Pecora, da dove si gode un ampio<br />

panorama della costa.<br />

occasione dei primi moti operai.<br />

Nei dintorni si trova la costa più<br />

selvaggia dell’isola. Alta e dirupata, a<br />

sud si apre sulla baia di Cala Domestica,<br />

una delle più belle della <strong>Sardegna</strong>,<br />

ben protetta in fondo a un fiordo<br />

roccioso sorvegliato da una torre<br />

spagnola. Sulla piccola spiaggia un<br />

tempo venivano imbarcati i minerali<br />

estratti a Montecani, sopra Masua. La<br />

costa fino a Capo Pecora è bassa e<br />

sabbiosa, protetta da alte dune.<br />

IGLESIAS<br />

BUGGERRU<br />

Ex villaggio minerario che si concentra<br />

sul fondo di una valletta affacciata sul<br />

mare, si è da poco riconvertito al<br />

turismo con l’apertura di un comodo<br />

porto turistico (l’unico tra Carloforte e<br />

Oristano). Fondato nel secolo scorso in<br />

una zona ricca di giacimenti, divenne<br />

in pochi anni un fiorente borgo<br />

minerario, centro direzionale della<br />

francese Société Anonyme des Mines<br />

des Malfidano. Nel paese, circondato<br />

oggi da cumuli di detriti, c’erano allora<br />

la corrente elettrica, un ospedale,<br />

scuole, librerie, una società di Mutuo<br />

Soccorso e un piccolo teatro dove si<br />

esibivano cantanti d’opera lirica. Nella<br />

parte bassa del paese sono esposte le<br />

sculture che Pinuccio Sciola ha<br />

dedicato ai minatori morti nel 1904, in<br />

Iglesias, Villa di Chiesa, venne fondata<br />

nel XIII secolo dal conte Ugolino della<br />

Gherardesca, quando i Pisani<br />

riattivarono le miniere abbandonate al<br />

tempo dei Romani. La produzione di<br />

argento era allora molto alta, e la città<br />

aveva il diritto di coniare le sue<br />

monete. A metà del secolo scorso<br />

Iglesias attraversò un altro periodo di<br />

splendore grazie alla Miniera<br />

Monteponi. Oggi le discariche di<br />

detriti e i ruderi degli edifici minerari<br />

in gran parte abbandonati circondano<br />

un centro storico ben conservato, con<br />

la centrale via Matteotti, pedonale, che<br />

porta verso piazza del Municipio, una<br />

delle più belle dell’isola. Su di essa si<br />

affacciano il Vescovado, il Palazzo del<br />

Comune e la Cattedrale di Santa<br />

Chiara. Terminata alla fine del XVII<br />

secolo, ha una bella facciata romanicogotica<br />

con un rosone fiancheggiato da<br />

due finestre chiuse e una serie di<br />

archetti. Intorno si dipartono le vie<br />

tortuose con palazzetti a due piani dai

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