DELLA SOCIETÃ LIGURE DI STORIA PATRIA
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isogna notare che a maggiore abbreviazione sono sottoposte le formule<br />
di carattere comune, come uniche per tutti gli affari di proprietà,,<br />
destinate a proteggere gli interessi comuni dei proprietari: la formula di<br />
rinunzia a ricorrere a una qualsiasi legge per affermare che 1 affare non<br />
esiste (exceptioni renunptians), la formula di convalida di un possesso<br />
(constitutio), la promessa di risarcimento delle perdite in caso di illegalità<br />
del contratto (item reficere...) e simili. Esse, di regola, sono abbreviate<br />
in una sola parola 43. Al contrario, le formule, che contengono certe<br />
clausole inerenti a un dato aspetto del contratto o fondate su usi e norme<br />
locali, sono sottoposte ad abbreviazioni minime; per esempio, la formula di<br />
rinuncia al diritto vedovile sulla parte venduta dei beni, il consenso degli<br />
altri membri della famiglia sulla conclusione di un affare, la formula i<br />
pagamento di un’ammenda quando essa si distingue dalla solita « pena<br />
dupli », e altri casi; enumerarli tutti non è possibile. È questo un tema<br />
interessante, che può formare oggetto di una ricerca particolare. La registrazione<br />
dell’atto è, poi, terminata dal cosiddetto actutn, cioè l’indicazione<br />
del luogo in cui fu steso l’atto, e dell’elenco dei testimoni.<br />
Nella lingua del nostro notaio, in genere chiara e regolare, si incontrano<br />
talvolta difficoltà di carattere puramente morfologico: unione di<br />
forme latine e italiane, dialettismi locali. Soprattutto ciò si riferisce ad<br />
alcuni termini, alle denominazioni delle professioni, ai tipi di possessi<br />
terrieri, alle definizioni topografiche, ecc.44.<br />
Il manoscritto ha la rilegatura di pergamena, senza dubbio contemporanea<br />
alla composizione del cartulare; è cinto sul dorso da tre fasce<br />
di cuoio, fissate sulla rilegatura con lacci di pergamena. Risulta composto<br />
da 10 quaderni di carta, ciascuno di 7 pagine doppie. La carta presenta<br />
la filigrana detta « colline o monti » (montes)-, secondo il catalogo delle<br />
filigrane del Briquet, questo segno era ampiamente diffuso in Italia nei<br />
secoli XIV e XV, perciò è difficile precisare la provenienza della carta.<br />
Il manoscritto ha sofferto grandemente per il tempo trascorso e per la<br />
conservazione negligente, particolarmente per l’umidità; una parte delle<br />
Nei nn. 6, 7 vi e un esempio del modo di abbreviare le formule, usato dal<br />
nostro notaio.<br />
44 Tutti gli errori e le irregolarità evidenti sono citati in nota nell’edizione originale.<br />
Inoltre rimandiamo il lettore ad un glossario di latino medievale, dove il<br />
materiale linguistico e disposto in modo sistematico.<br />
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Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012