DELLA SOCIETÃ LIGURE DI STORIA PATRIA
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cava il riconoscim ento del pieno stato di libertà degli abitanti del comune.<br />
La d u ra ta relativa del dominio feudale e la lenta disgregazione<br />
delle form e feudali sotto l’influenza dello sviluppo del rapporto mercedenaro<br />
perm isero ai possidenti di assicurarsi il pieno diritto sul loro<br />
appezzam ento. I contadini furono liberati assieme alla terra59: con la<br />
soppressione dello stato di sottomissione personale i padroni di terre<br />
ottennero il d iritto di disporre liberamente della proprietà. A Verrucola<br />
questo diritto fu ufficialmente riconosciuto dal marchese soltanto<br />
nel 1375 60. In tale modo tra la liberazione effettiva, il riconoscimento<br />
ufficiale del d iritto di disporre liberamente della terra e l’inizio del<br />
cartulare del nostro notaio passano meno di 50 anni. Il processo di ridistribuzione<br />
della proprietà terriera era soltanto iniziato.<br />
D alle pagine del cartulare notarile di Antonio Bonizi emerge davanti<br />
a noi una massa di piccoli e medi proprietari terrieri, che posseggono<br />
terre de iure proprio et imperpetuo, cioè senza restrizioni nei<br />
diritti di piena proprietà. In questo mare della piccola e media proprietà<br />
terriera affondano tutte le restanti forme di possesso terriero<br />
presenti nella Lunigiana orientale61. Questi piccoli e medi proprietari<br />
di terre erano i principali clienti del nostro notaio. Già ad un primo,<br />
rapido co n tatto con la nostra fonte colpisce la grande mescolanza della<br />
sua com posizione; sembra impossibile separare cittadini e contadini,<br />
abitanti castra e villae\ possiedono terre in pari grado gli uni e gli altri.<br />
consegna di tali prodotti al castello, e da ogni altro obbligo e opera a vantaggio<br />
del m archese »: cfr. E. B ranchi cit., I, p. 210.<br />
59 Nello stesso trattato si dice: « I sunnominati uomini del comune possono<br />
continuare a lavorare la terra, e anche a tagliare la legna e ad usufruire dei prati,<br />
come succedeva anche sotto il padre di Moroello, pagando per ciò una decima a<br />
favore del m archese e dei suoi eredi »: cfr. E. Branchi cit., I, p. 210.<br />
60 Cfr. E. B r a n c h i cit., I li, p. 469.<br />
61 La piccola e piccolissima proprietà terriera costituisce la caratteristica del<br />
panoram a agricolo anche nella Lunigiana attuale particolarmente nella parte superiore,<br />
Secondo i dati dell’istituto Nazionale di Economia Agraria nel 1947 il 92%<br />
di tu tte le aree lavorate era occupato dalla piccola e piccolissima proprietà. Di<br />
esse i terreni sino a Vi ettaro costituivano il 5496. quelli da Vz sino a 2 ettari il<br />
32% , quelli da 3 a 5 ettari il 6% , infine la grande proprietà, da 10 a 50 ettari,<br />
costituiva soltanto il 3%: cfr. Giornale Storico della Lunigiana, nuova serie 1961<br />
X II, nn. 1-4, p. 191.<br />
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Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012