guida per la redazione delle parcelle - Ordine dei Geologi del Lazio
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ORDINE DEI GEOLOGI DEL LAZIO<br />
Poteri e limiti <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> in merito<br />
al<strong>la</strong> vidimazione e/o liquidazione <strong><strong>del</strong>le</strong> <strong>parcelle</strong><br />
professionali<br />
Secondo il primo comma <strong>del</strong>l’art 2233 c.c. «II compenso, se<br />
non è convenuto dalle parti e non può essere determinato secondo<br />
le tariffe e gli usi, è determinato dal giudice, sentito il parere<br />
<strong>del</strong>l’associazione professionale cui il professionista appartiene».<br />
Ciò vuol dire, come puntualmente confermato dal<strong>la</strong> giurisprudenza<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> Corte di Cassazione, che nel<strong>la</strong> determinazione <strong>del</strong><br />
compenso <strong><strong>del</strong>le</strong> professioni intellettuali esiste una gerarchia <strong>dei</strong><br />
criteri da adottare che, in ordine di importanza, sono:<br />
1) <strong>la</strong> volontà <strong><strong>del</strong>le</strong> parti (consacrata in una convenzione verbale<br />
o scritta);<br />
2) <strong>la</strong> tariffa professionale;<br />
3) <strong>la</strong> determinazione <strong>dei</strong> magistrato.<br />
Quindi si deve tener conto che il nostro diritto privilegia il regime<br />
privatistico <strong>del</strong>l’accordo tra le parti, quando mancano più<br />
specifiche norme di diritto pubblico che possono limitare <strong>la</strong> libertà<br />
<strong><strong>del</strong>le</strong> parti.<br />
Pertanto, <strong>la</strong> libertà <strong><strong>del</strong>le</strong> parti è soggetta ad un’altra limitazione<br />
nel momento in cui è lo stesso professionista a richiedere al<br />
proprio <strong>Ordine</strong> professionale <strong>la</strong> vidimazione e/o liquidazione<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> parcel<strong>la</strong> <strong>per</strong>ché, in questo caso (come vedremo meglio in<br />
seguito), si sottomette ad un esame di congruità degli onorari<br />
determinati nel<strong>la</strong> specifica.<br />
Un argomento che interessa il tema in oggetto è quello <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
differenza tra tariffe inderogabili e non.<br />
Com’è noto alcune tariffe professionali, tra cui quelle degli<br />
avvocati, dichiarano espressamente che i minimi sono inderogabili<br />
e che ogni pattuizione contraria è nul<strong>la</strong>. Altre tariffe invece,<br />
tra cui quelle <strong>dei</strong> geologi, si limitano ad affermare che il tariffario<br />
«determina gli onorari minimi ... » (art. 1 <strong>del</strong> D.M.<br />
18.11.1971 e successive modificazioni), senza altre specificazioni.<br />
Ciò sta a significare che ogni pattuizione tra le parti che stabilisca<br />
onorari al di sotto <strong>dei</strong> minimi tariffari è nul<strong>la</strong> e di nessun<br />
effetto quando i minimi sono dichiarati espressamente inderogabili;<br />
negli altri casi <strong>la</strong> stessa pattuizione è valida e vinco<strong>la</strong>nte.<br />
Naturalmente il professionista espone alle sanzioni disciplinari,<br />
ma anche in questo caso sussiste una differenza. Infatti, nel caso<br />
in cui venga vio<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> tariffa inderogabile, sussiste immancabilmente<br />
un illecito disciplinare che giustifica <strong>la</strong> sanzione che<br />
sarà erogata dal Consiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>. Nell’altro caso, invece,<br />
l’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sanzione non è conseguenza diretta ed immediata<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione da parte <strong>del</strong> professionista, ma dovrà<br />
essere preceduta da una valutazione che <strong>la</strong> detta vio<strong>la</strong>zione costituiva<br />
un illecito disciplinare <strong>per</strong>ché idonea ad attentare al decoro<br />
ed al<strong>la</strong> dignità professionali.<br />
Il tariffario si limita a determinare soltanto gli onorari minimi.<br />
Ciò significa, come abbiamo già avuto occasione di esaminare<br />
in altra circostanza, che detti limiti possono essere su<strong>per</strong>ati<br />
anche in mancanza di un’apposita convenzione, quando, secondo<br />
il prudente apprezzamento <strong>del</strong> Consiglio lo suggeriscono le<br />
difficoltà <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a prestata oppure <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> decoro e <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
dignità professionali, come indicato dal secondo comma <strong>del</strong>l’art.<br />
2233 c.c. Problema di carattere generale e di preminente importanza<br />
è quello di conoscere se nel procedimento <strong>per</strong> <strong>la</strong> vidimazione<br />
e/o liquidazione <strong>del</strong><strong>la</strong> parcel<strong>la</strong> è consentito al Consiglio un<br />
esame <strong>del</strong> merito (ovvero <strong>del</strong><strong>la</strong> congruità, come più spesso si<br />
usa dire) e, conseguentemente, se è lecito un sindacato <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
parcel<strong>la</strong> praticata <strong>per</strong> gli stessi onorari a discrezione, o di importo<br />
preconcordato.<br />
Si può affermare che il Consiglio ha il diritto - dovere<br />
<strong>del</strong>l’esame <strong>del</strong> merito e <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>per</strong>fetta liceità di rifiutare <strong>la</strong> vidi-<br />
Guida <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>redazione</strong> <strong><strong>del</strong>le</strong> <strong>parcelle</strong> - Pareri legali - pag. 88