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Intimo più mare n° 200 - Luglio 2015

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osservatorio<br />

Proposta<br />

Ermanno<br />

Scervino.<br />

empatia, in contatto”.<br />

Empatia, contatto, vicinanza, affiatamento, intesa, complicità,<br />

intuizione, comprensione: sono tutte sfumature richieste alla relazione<br />

e all’atmosfera dentro il negozio. Sono le persone che fan<br />

sentir persone le persone. Non sono le cose. I prodotti sono una<br />

simbologia del riconoscimento che le persone-clienti conferiscono<br />

a se stesse, ma se l’oggetto-riconoscimento è confermato da<br />

un’altra persona come la cliente, allora il valore stesso dell’oggetto<br />

aumenta. La fiducia e la fedeltà non sono verso il negozio, sono<br />

verso il suo spirito. Touch significa avere la stessa sensibilità della<br />

persona che si ha di fronte e trasmettere la stessa sensibilità che<br />

si riceve. Vale sia per le persone sia per l’ambiente-negozio. Si<br />

sente a fior di pelle.<br />

IL MEGLIO PER SÉ<br />

“Decidere quel che è meglio per te”<br />

C’è chi riesce da sola. C’è chi vuole aiuto. E chi sta a metà strada.<br />

Ma la promessa è il meglio su di te. La chiave, in realtà, è decidere.<br />

La decisione non è solo una scelta materiale su un oggetto-prodotto<br />

materiale. È l’adesione a un’immagine di se stesse: di fronte a se<br />

stesse, di fronte all’ambiente (commesse, altre clienti), di fronte<br />

alle proprie relazioni, di fronte al mondo. Scegli chi vuoi essere,<br />

scegli chi sei. Per te significa qualcosa destinato a te e secondo<br />

la tua opinione. Lo storico motto il cliente ha sempre ragione<br />

corrisponde a la cliente deve sempre potersi dar ragione. Non è<br />

una forma di accondiscendenza: è la coincidenza delle persone<br />

con se stesse. Dar ragione qui non indica aver ragione in una<br />

contesa, ma avere delle buone ragioni per essere se stesse e<br />

volerlo affer<strong>mare</strong>. Dar ragione di, cioè motivazione, coscienza,<br />

personalità, carattere.<br />

CONOSCENZA E CONSULENZA<br />

“Mi conoscono e sanno”<br />

Conoscere la cliente, riconoscere la cliente, sapere che cosa la<br />

cliente desidera, riconoscere i desideri della cliente. Si tratta di<br />

un rapporto personale. E poiché può essere quasi impossibile<br />

svilupparne uno in poco tempo, si tratta di intuizione e intesa.<br />

Far capire che si capisce, che le clienti sono capite, che prima<br />

della vendita è quello l’obiettivo. Le clienti vogliono essere capite.<br />

Il sapere prima di tutto è saperci fare, poi è sapere le cose che<br />

serve sapere. Seguita come persona e non come cliente. Dedicare<br />

è un termine chiave: il tempo, l’attenzione, la cura.<br />

Qualcuno che si dedica a te. Una dedica per te. Dedicato a te.<br />

Fino a dedicarsi a se stesse. Un’attenzione personalizzata. Sia<br />

quella della commessa, sia quella della donna verso se stessa:<br />

infatti lei si conosce e sa com’è. Mi conosco e so. La commessa<br />

ideale si identifica con te e si mette al tuo posto.<br />

CORTESIA E COMPETENZA<br />

“Cortesia e competenza”<br />

Competenza cortese e cortesia competente. Sapere senza farlo<br />

pesare. Quasi confidare un segreto. È importante essere servita<br />

con gentilezza. Una persona che consiglia, ma senza far diventare<br />

il consiglio un’imposizione e nemmeno un’esposizione della propria<br />

conoscenza, che finisce per far sentire la cliente incompetente.<br />

L’esperienza e il brand sono importanti e permettono di dialogare<br />

con la cliente comprendendone le esigenze e garantendo<br />

il background delle promesse, ma senza arrivare al si sentono<br />

preziosi. Non è una questione di età, la competenza si basa sulla<br />

passione. Le donne dei focus group hanno dichiarato di aver trovato<br />

giovani molto preparati che fanno il loro mestiere con passione. Si<br />

noti il termine mestiere: la conoscenza è un artigianato d’arte. La<br />

competenza cortese è un valore aggiunto del prodotto, gli spiana<br />

la strada, lo completa, ma soprattutto è un friendly database e la<br />

cliente sa di poterne disporre.<br />

LO SPECCHIO DELLA CLIENTE<br />

“Personalità multipla”<br />

Non patologia (!), ma sorpresa. La boutique è lo specchio della<br />

cliente e la cliente vi si specchia. La cliente vuole che lo specchio<br />

la rispecchi, ma anche che riveli nuove immagini di lei. Avere il<br />

coraggio di osare e prima ancora avere il coraggio di essere se<br />

stesse. La boutique deve regalare il coraggio di essere come si<br />

è, contente di se stesse, per l’eccezionalità e l’unicità che ogni<br />

donna possiede. Ma è bello, per essere belle sia dentro che fuori,<br />

sorprendere e farsi sorprendere, meravigliare e farsi meravigliare,<br />

cambiare e farsi cambiare. Anche solo per poi tornare se stesse.<br />

La boutique deve offrire la possibilità di moltiplicare la personalità<br />

facendo sì che la donna, pur restando fedele al proprio carattere,<br />

sia mille donne diverse. Il segreto sta nel saper mantenere il segreto,<br />

rivelando le vere se stesse solo a chi veramente lo merita.<br />

ZONE DIVERSE<br />

“Dividere il negozio”<br />

Comunque. Per qualsiasi dimensione. Dividere in zone. Per<br />

colpire le persone. Per evitare che entrino soltanto. Non si tratta

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