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osservatorio<br />
Proposta<br />
Ermanno<br />
Scervino.<br />
empatia, in contatto”.<br />
Empatia, contatto, vicinanza, affiatamento, intesa, complicità,<br />
intuizione, comprensione: sono tutte sfumature richieste alla relazione<br />
e all’atmosfera dentro il negozio. Sono le persone che fan<br />
sentir persone le persone. Non sono le cose. I prodotti sono una<br />
simbologia del riconoscimento che le persone-clienti conferiscono<br />
a se stesse, ma se l’oggetto-riconoscimento è confermato da<br />
un’altra persona come la cliente, allora il valore stesso dell’oggetto<br />
aumenta. La fiducia e la fedeltà non sono verso il negozio, sono<br />
verso il suo spirito. Touch significa avere la stessa sensibilità della<br />
persona che si ha di fronte e trasmettere la stessa sensibilità che<br />
si riceve. Vale sia per le persone sia per l’ambiente-negozio. Si<br />
sente a fior di pelle.<br />
IL MEGLIO PER SÉ<br />
“Decidere quel che è meglio per te”<br />
C’è chi riesce da sola. C’è chi vuole aiuto. E chi sta a metà strada.<br />
Ma la promessa è il meglio su di te. La chiave, in realtà, è decidere.<br />
La decisione non è solo una scelta materiale su un oggetto-prodotto<br />
materiale. È l’adesione a un’immagine di se stesse: di fronte a se<br />
stesse, di fronte all’ambiente (commesse, altre clienti), di fronte<br />
alle proprie relazioni, di fronte al mondo. Scegli chi vuoi essere,<br />
scegli chi sei. Per te significa qualcosa destinato a te e secondo<br />
la tua opinione. Lo storico motto il cliente ha sempre ragione<br />
corrisponde a la cliente deve sempre potersi dar ragione. Non è<br />
una forma di accondiscendenza: è la coincidenza delle persone<br />
con se stesse. Dar ragione qui non indica aver ragione in una<br />
contesa, ma avere delle buone ragioni per essere se stesse e<br />
volerlo affer<strong>mare</strong>. Dar ragione di, cioè motivazione, coscienza,<br />
personalità, carattere.<br />
CONOSCENZA E CONSULENZA<br />
“Mi conoscono e sanno”<br />
Conoscere la cliente, riconoscere la cliente, sapere che cosa la<br />
cliente desidera, riconoscere i desideri della cliente. Si tratta di<br />
un rapporto personale. E poiché può essere quasi impossibile<br />
svilupparne uno in poco tempo, si tratta di intuizione e intesa.<br />
Far capire che si capisce, che le clienti sono capite, che prima<br />
della vendita è quello l’obiettivo. Le clienti vogliono essere capite.<br />
Il sapere prima di tutto è saperci fare, poi è sapere le cose che<br />
serve sapere. Seguita come persona e non come cliente. Dedicare<br />
è un termine chiave: il tempo, l’attenzione, la cura.<br />
Qualcuno che si dedica a te. Una dedica per te. Dedicato a te.<br />
Fino a dedicarsi a se stesse. Un’attenzione personalizzata. Sia<br />
quella della commessa, sia quella della donna verso se stessa:<br />
infatti lei si conosce e sa com’è. Mi conosco e so. La commessa<br />
ideale si identifica con te e si mette al tuo posto.<br />
CORTESIA E COMPETENZA<br />
“Cortesia e competenza”<br />
Competenza cortese e cortesia competente. Sapere senza farlo<br />
pesare. Quasi confidare un segreto. È importante essere servita<br />
con gentilezza. Una persona che consiglia, ma senza far diventare<br />
il consiglio un’imposizione e nemmeno un’esposizione della propria<br />
conoscenza, che finisce per far sentire la cliente incompetente.<br />
L’esperienza e il brand sono importanti e permettono di dialogare<br />
con la cliente comprendendone le esigenze e garantendo<br />
il background delle promesse, ma senza arrivare al si sentono<br />
preziosi. Non è una questione di età, la competenza si basa sulla<br />
passione. Le donne dei focus group hanno dichiarato di aver trovato<br />
giovani molto preparati che fanno il loro mestiere con passione. Si<br />
noti il termine mestiere: la conoscenza è un artigianato d’arte. La<br />
competenza cortese è un valore aggiunto del prodotto, gli spiana<br />
la strada, lo completa, ma soprattutto è un friendly database e la<br />
cliente sa di poterne disporre.<br />
LO SPECCHIO DELLA CLIENTE<br />
“Personalità multipla”<br />
Non patologia (!), ma sorpresa. La boutique è lo specchio della<br />
cliente e la cliente vi si specchia. La cliente vuole che lo specchio<br />
la rispecchi, ma anche che riveli nuove immagini di lei. Avere il<br />
coraggio di osare e prima ancora avere il coraggio di essere se<br />
stesse. La boutique deve regalare il coraggio di essere come si<br />
è, contente di se stesse, per l’eccezionalità e l’unicità che ogni<br />
donna possiede. Ma è bello, per essere belle sia dentro che fuori,<br />
sorprendere e farsi sorprendere, meravigliare e farsi meravigliare,<br />
cambiare e farsi cambiare. Anche solo per poi tornare se stesse.<br />
La boutique deve offrire la possibilità di moltiplicare la personalità<br />
facendo sì che la donna, pur restando fedele al proprio carattere,<br />
sia mille donne diverse. Il segreto sta nel saper mantenere il segreto,<br />
rivelando le vere se stesse solo a chi veramente lo merita.<br />
ZONE DIVERSE<br />
“Dividere il negozio”<br />
Comunque. Per qualsiasi dimensione. Dividere in zone. Per<br />
colpire le persone. Per evitare che entrino soltanto. Non si tratta