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Tinarelli - 2008 - Le antiche pilerie italiane e lindustria risiera

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LE RISERIE ITALIANE<br />

TRA IL 1850 E IL 1900<br />

La pileria agricola, sorta in Italia alla fine del XV secolo, lasciò spazio, seppure<br />

breve e con estrema lentezza, alle attività imprenditoriali risiere soltanto ai primi<br />

anni del 1800.1 mezzi tecnici per il miglioramento delle operazioni di raffinazione<br />

erano maturi; negli ultimi anni del secolo XIX si stavano presentando novità<br />

tecniche che giungevano dalle riserie dei Paesi anseatici nel nord-Europa.<br />

L’impresa industriale <strong>risiera</strong> italiana gradualmente si appaiava e si sostituiva<br />

alle “Pilerie in tenuta”; il passaggio si realizzò con lento ritardo, tra il 1850 e il<br />

1870. <strong>Le</strong> due situazioni produttive - volendo con artificio linguistico distinguerle:<br />

di pilatura la prima, di raffinazione quella industriale - convissero ancora per<br />

molti anni, senza che si creasse tra le due una reale competizione e una particolare<br />

concorrenza: la prima era rivolta di preferenza al piccolo mercato di zona о regionale,<br />

la seconda si proiettava con maggiore attenzione all’esportazione.<br />

<strong>Le</strong> motivazioni che imposero l’industrializzazione delle attività risiere erano<br />

molteplici, correlate alle novità intervenute sul mercato, particolarmente su quello<br />

d’esportazione; erano motivazioni dipendenti anche dalla evoluzione delle situazioni<br />

economiche, di politica interna italiana e internazionale, tutto conseguente e<br />

correlato al progresso tecnico, in ogni settore sia agricolo sia industriale.<br />

Il canale di Suez, mediante l’apertura dell’istmo egiziano Asia-Africa, favorì un<br />

più breve percorso alle navi provenienti dall’estremo oriente, evitando loro l’onerosa<br />

circumnavigazione dell’Africa. Nelle importazioni - per il minor percorso rispetto<br />

al lungo periplo africano - le riserie del nord Europa trovarono vantaggio,<br />

cogliendo motivo e interesse alla costruzione di stabilimenti sui grandi porti anseatici<br />

e proporsi favoriti sui propri mercati, dominio secolare dei mercanti italiani.<br />

Anche le riserie <strong>italiane</strong> parteciparono a queste importazioni. Nel 1870 furono<br />

importate in Italia 350 mila tonnellate di riso asiatico del tipo indica e nel<br />

1892 l’importazione misurava già un quantitativo di 1.280.00 t la cui raffinazione<br />

era compiuta essenzialmente nelle riserie situate presso i porti di Genova, Livorno,<br />

Venezia.<br />

Nello stesso periodo gli industriali di Belgio, Olanda, Inghilterra e Francia si<br />

erano fatti attivi nella ricerca di nuove metodologie intese a perfezionare le tecniche<br />

e gli strumenti utili alla raffinazione del riso; vi riuscirono con il brevetto<br />

Houyet, che lo stesso Cavour volle considerare, nel 1843, per lo studio di una riseria<br />

da costruire in Piemonte.<br />

Una prima importazione di riso americana, prodotto giunto in Europa e lavorato<br />

con le nuove metodologie nelle riserie del Belgio, dette risultati altamente elevati<br />

per brillantezza del riso, seppure fosse ancora ritenuto di qualità inferiore a<br />

quello piemontese. Seguì una massiccia importazione europea che mise in grande<br />

difficoltà la risicoltura, i mercati e le riserie <strong>italiane</strong>, con la conseguenza di una<br />

rovinosa diminuzione dei prezzi del prodotto nazionale.<br />

Si vorrà ricordare che i tipi di riso americani, d’antica origine per semente ginn-

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