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Tinarelli - 2008 - Le antiche pilerie italiane e lindustria risiera

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Per le denominazioni assegnate ai nuovi genotipi due esempi: il <strong>Le</strong>ncino la<br />

cui cariosside era particolarmente traslucida e il Nero di Vialone, costituito da un<br />

agricoltore nella sua cascina del basso pavese da cui il nuovo genotipo prese il<br />

nome. Fu varietà la più nota ai gastronomi per il suo particolare valore merceologico<br />

e organolettico.<br />

P<br />

VIALONE<br />

Da un incrocio, eseguito nel 1923 alla Stazione Sperimentale di risicoltura di<br />

Vercelli tra il Vialone e un genotipo nano - alto circa 30 cm - trovato casualmente<br />

in una coltivazione del Chinese originario fu selezionata la Varietà Vialone nano:<br />

oggi è questa varietà che tiene la palma della migliore qualità di riso italiana;<br />

non supera però quella del progenitore. La scomparsa varietà Maratelli, altrettanto<br />

stimata, ebbe invece origine ad opera dell’omonimo risicoltore vercellese nel<br />

paese di Asigliano operando per selezione sull’Originario.<br />

I tipi di riso della sub-specie Indica, caratterizzati da cariosside lunga, stretta<br />

e comunemente traslucida, seppure fossero stati introdotti campioni dal sud-est<br />

asiatico in gran numero, quando provati in coltura non si adattarono all’ambiente<br />

italiano: non giungevano a maturazione. <strong>Le</strong> dodici ore circa di luce diurna, precipuo<br />

delle aree equatoriali da cui provenivano, si differenziano troppo dalle situazioni<br />

geografiche mediterranee caratterizzate da un più ampio periodo diurno,<br />

ambiente nel quale si determinano differenti e più modesti valori termici. Quelle<br />

varietà indica, per i precipui attributi genetici ed ereditari che regolano i tempi di<br />

sviluppo e di riproduzione, non completarono il loro ciclo vegetativo о di maturazione:<br />

non si adattarono alla coltivazione.<br />

Soltanto dopo il 1924, con la varietà americana Lady Wright, importata dall’ex<br />

Stazione sperimentale di risicoltura, furono costituite varietà con cariossidi<br />

più lunghe, seppure in prospettiva genetica ancora Japónica; varietà che oggi caratterizzano<br />

il mercato italiano e l’attenzione del consumatore, spostando gradualmente<br />

i tipi tondi a minore о differente interesse.<br />

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