la_toscana_marzo_2017 (1)
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Lolita e <strong>la</strong> sua Arte<br />
di Susan Wilson Arcamone<br />
storica dell’arte<br />
Al giorno d'oggi è difficile trovare un’artista interessata al<strong>la</strong> bellezza.<br />
L’arte del secolo scorso ha esplorato i meandri del<strong>la</strong> mente<br />
umana, che spesso non è bel<strong>la</strong> per niente. Lolita Savage, donna<br />
straordinaria per le sue qualità artistiche ed umane, si preoccupa<br />
invece del<strong>la</strong> bellezza e delle emozioni che da essa derivano. La<br />
sua empatia con i soggetti umani così come con <strong>la</strong> natura è un<br />
modo per far emergere sentimenti provati nel profondo. Nel<strong>la</strong><br />
nostra vita, ci sono dei momenti in cui ciò che vediamo e sentiamo<br />
assume un significato nuovo ed inconsueto, guidandoci<br />
verso un’esperienza che è insieme del<strong>la</strong> mente e dello spirito.<br />
Un’esperienza che Lolita vive a contatto con <strong>la</strong> natura, come<br />
prima di lei hanno fatto gli Impressionisti e i Macchiaioli, per<br />
i quali il paesaggio era portatore di una gioia effimera, momentanea,<br />
dettata dal continuo mutare del<strong>la</strong> luce e delle cose:acqua,<br />
foglie,nuvole, atmosfera. Anche se i <strong>la</strong>vori di Lolita sono più<br />
strutturati, hanno <strong>la</strong> stessa immediatezza, che è fatto puramente<br />
estetico, senza alcun legame con <strong>la</strong> religione o con <strong>la</strong> morale. In<br />
Italia, <strong>la</strong> pittura di paesaggio è stata spesso intrisa di significati<br />
simbolici: si pensi al paesaggio c<strong>la</strong>ssico con le antiche vestigia<br />
romane, oppure al<strong>la</strong> fascinazione del<strong>la</strong> pittura medievale per il<br />
mondo animale e vegetale. In Giotto troviamo piccoli alberi sulle<br />
colline nude e tappezzerie floreali, mentre le porte del Ghiberti<br />
mostrano profondo interesse per il mondo naturale. Senza dimenticare,<br />
infine, <strong>la</strong> magia del<strong>la</strong> luce nel<strong>la</strong> Fuga in Egitto di Gentile<br />
da Fabriano. Il Rinascimento apre, invece, a diversi modi di<br />
intendere e rappresentare <strong>la</strong> natura: pacifica in Raffaello, oscura<br />
o luminosa in Botticelli, affascinante e misteriosa in Leonardo,<br />
eroica in Miche<strong>la</strong>ngelo. Nel XVII secolo il paesaggio diventa<br />
soggetto autonomo: si va dal<strong>la</strong> natura selvatica di Rubens<br />
alle calde atmosfere di Salvator Rosa, dalle oscure profondità<br />
di Rembrandt al<strong>la</strong> visione equilibrata ed armoniosa di<br />
Poussin. I musei fiorentini custodiscono molti illustri esempi<br />
di questo genere pittorico, che ha guidato <strong>la</strong> sensibilità di artisti<br />
come Canaletto, Guardi, Turner e Friedrich, arrivando poi agli<br />
Impressionisti e ai Macchiaioli, a cui l’opera di Lolita si avvicina.<br />
Come i grandi artisti del passato, anche Lolita è convinta che<br />
<strong>la</strong> natura appartiene all'uomo e l'uomo appartiene al<strong>la</strong> natura.<br />
Oggi l’arte si limita per lo più a veico<strong>la</strong>re idee e concetti, spesso<br />
ignorando l’importanza del<strong>la</strong> tecnica e dello studio; le grandi<br />
opere del passato diventano immagini virtuali, private del<strong>la</strong> loro<br />
consistenza fisica e raggiungibili facilmente attraverso un click<br />
sul<strong>la</strong> tastiera del computer. Visto lo stato attuale dell’arte, non è<br />
facile comunicare l'essenza del<strong>la</strong> nostra vita attraverso <strong>la</strong> natura;<br />
nondimeno, Lolita riesce a farlo, sempre con grande umiltà ed<br />
eccezionale talento.<br />
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Lolita Valderrama Savage