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SUONO n° 524

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IL VINILE NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO DEGLI ANNI ’60 - ’70<br />

attraverso il vinile, che ha interessato inizialmente gli Stati Uniti per<br />

poi diffondersi in tutto il mondo. Questa corrente ereditava i valori<br />

sottoculturali della Beat Generation, creando una controcultura con<br />

proprie comunità che ascoltavano rock per lo più psichedelico e fortemente<br />

sostenitrice della rivoluzione sessuale. Non meno centrale<br />

era l’uso di stupefacenti allo scopo di esplorare e allargare lo stato di<br />

coscienza. Da non dimenticare il look dei figli dei fiori, caratterizzato da<br />

vivacissime stoffe ricche di colori sgargianti. Il contesto di riferimento<br />

del movimento è quello della guerra del Vietnam ed era mosso da un<br />

ideale di pace e libertà: “Fate l’amore, non la guerra”. L’opinione pubblica<br />

ne rimase impressionata e questo periodo storico venne impresso<br />

sulle pellicole di molti registi dell’epoca ma anche di epoche successive.<br />

Non manca infatti tutto un repertorio di immagini fotografiche che<br />

vedono raffigurato il 12 pollici con famose attrici che rappresentavano<br />

il panorama femminile dell’epoca, come Ava Gardner, Rosemary<br />

Clooney, Natalie Wood... Questo è indice di quale rilevanza avesse il<br />

medium tra gli anni ’60 e ’70, spesso associato a donne simbolo della<br />

bellezza femminile.<br />

Il movimento hippy interessò particolarmente la musica proprio perché<br />

gli anni ’60 e ’70 (se non anche gli anni ’80) furono un periodo<br />

di grande fermento e rivoluzione musicale. La rivoluzione musicale<br />

avvenne di pari passo alla rivoluzione sessuale e alla tendenza hippy;<br />

la musica divenne espressione di questi movimenti e il vinile, che<br />

aveva già acquisito potenzialità tecnologiche del più elevato stato, ne<br />

divenne il mezzo di trasmissione. Un altro primato assieme al vinile<br />

ce l’hanno le esibizioni dal vivo, eventi centrali della musica e della<br />

rivoluzione hippy. Nel 1967 si tenne infatti a San Francisco lo Human<br />

Be-In, raduno giovanile significativo per la diffusione della cultura<br />

hippy come anche, nello stesso anno, il Summer of Love. Altro festival<br />

significativo fu quello di Woodstock, tenutosi nell’estate del 1969 sulla<br />

costa orientale. Woodstock era a tutti gli effetti ed è tutt’ora il simbolo<br />

Immagine tratta da un catalogo di sound system del ’68.<br />

Un dettaglio di una pubblicità in cui viene specificato che “c’è di più nella vita con<br />

Gramophone”.<br />

della rivoluzione hippy, della rivoluzione sessuale e soprattutto della<br />

rivoluzione musicale; non fu solo uno show dal vivo ma una manifestazione<br />

di più ampio livello. La rivoluzione si espanse a macchia d’olio in<br />

tutto il globo: la moda e i valori hippy hanno avuto un notevole impatto<br />

sulla cultura influenzando la musica popolare, la televisione, il cinema,<br />

la letteratura e l’arte in generale. Dagli anni ’60 molti aspetti della<br />

cultura hippy sono diventati di comune dominio; essa si è diffusa in<br />

tutto il mondo attraverso una fusione di musica rock (soprattutto nella<br />

variante psichedelica), folk e blues, e fu questo il principale motivo per<br />

cui il vinile in quegli anni ha assunto un livello di importanza simbolica<br />

così elevata da stuzzicare l’immaginario della gente. Il movimento ebbe<br />

ampia diffusione anche attraverso l’espressione letteraria, nelle arti visive,<br />

drammatiche, nel cinema, nella moda e nei manifesti pubblicitari<br />

che spesso, oltre che annunciare festival e concerti rock, raffiguravano<br />

il vinile e le copertine degli album.<br />

In verità il vinile era entrato nel mediascape della società moderna<br />

molto prima degli anni ’60 ed era già un must in tutti i suoi formati<br />

dal 78 giri al 10 pollici e così via. Sebbene fosse inizialmente un oggetto<br />

relativamente d’élite, pian piano era entrato nello spazio domestico e<br />

nella coscienza collettiva di europei e americani, ammaliati dal fascino<br />

della musica registrata. Un esempio è il dipinto di Karl Hofer del 1941<br />

dal titolo Mädchen mit schallplatte (ragazza con disco). Hofer era<br />

considerato dai nazisti un artista degenerato in quanto partecipe del<br />

movimento espressionista. Questo dipinto raffigura in primo piano<br />

un 12 pollici tra le mani di una giovane donna seminuda, mentre un<br />

disco più piccolo e un grammofono stanno su un tavolo a fianco. La<br />

presenza di questa registrazione analogica all’interno del dipinto sta<br />

essenzialmente a significare un elemento di vita moderna.<br />

Negli anni ’60 e ’70 abbiamo moltissime immagini di nudo e seminudo<br />

femminile accostato al vinile inteso come oggetto. Anzi, c’è da dire che<br />

la raffigurazione fotografica di corpi femminili mentre riproducono o<br />

ascoltano un disco era abbastanza diffusa all’epoca. Ne sono esempio<br />

alcune immagini atte talvolta a pubblicizzare dischi, impianti stereo,<br />

raccolte e quant’altro. Il vinile è un oggetto che si delinea a livello<br />

estetico in maniera semplice e con una forma accattivante. Inoltre rappresenta<br />

un’ancora che lega l’ascoltatore non solo al rituale ma anche ai<br />

ricordi e questo è un elemento molto importante. Quindi è anche una<br />

questione di elementi visuali e di una condizione fisica indispensabile<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 21

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