SUONO n° 524
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IL VINILE NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO DEGLI ANNI ’60 - ’70<br />
IN ALTO: La modella Betty Paige.<br />
IN BASSO: Serata anni ’60.<br />
fatto sicuramente uso: è infatti lo strumento che più di ogni altro riesce<br />
a rendere l’ambiente sensuale e accogliente. C’è un diverso linguaggio<br />
corporeo oltre al suono caldo e organico del vinile. Questo ha rappresentato<br />
un ulteriore stimolo per l’immaginario popolare, tanto che<br />
anche modelle del calibro di Betty Paige hanno avuto in quegli anni<br />
il loro repertorio di immagini a 33 giri. Ci sono, in definitiva, svariate<br />
motivazioni sul piano estetico che giocano un ruolo importante per il<br />
successo del 33 giri tra gli anni ’60 e ’70. Il vinile ha assunto la forma di<br />
una visione individuale e sentimenti collettivi, forgiando l’immaginario<br />
delle persone e arrivando laddove nient’altro era mai arrivato, con una<br />
qualità di suono mai udita prima! L’ascolto del vinile si verifica in uno<br />
spazio reale, con oggetti reali, in maniera da creare una connessione<br />
intima con l’ascoltatore. Un oggetto reale, organico, tattile e definito,<br />
che rende unico il vinile offrendo una possibilità dialettica tra l’ascoltatore<br />
e la musica che altrimenti sarebbe evanescente.<br />
Tra gli anni ’60 e ’70 i generi musicali, con un potenziale di sviluppo<br />
ancora in progressione, incontrano e s’incastrano perfettamente con<br />
la visione di progresso dell’industria musicale, generando il long play<br />
vinyl album, che poteva contenere diverse arie o diversi brani. Il vinile<br />
diviene il medium perfetto per la nuova musica e un elemento importante<br />
del nuovo stile di vita del consumatore. Il 1960 vide il trionfo del<br />
formato album quando band pop e rock ‘n’ roll come o Beatles e i Rolling<br />
Stones divennero letteralmente la colonna sonora di quel decennio.<br />
La diffusione del vinile in questi anni non era semplicemente una<br />
questione economica relativa alle grandi case discografiche ma divenne<br />
inevitabilmente diffusione di conoscenza, consapevolezza e sentimenti<br />
emancipatori, particolarmente tra gruppi subalterni che dai tardi anni<br />
’60 in avanti avrebbero rivoluzionato il mondo della musica. Il cambiamento<br />
generazionale avvenne ovunque e fu inevitabile. Il processo<br />
di registrazione stereofonica fu perfezionato alla fine degli anni ’50 e<br />
il vinile conquistò a tutti gli effetti il cuore degli ascoltatori e, di conseguenza,<br />
il mercato. Il cambiamento ha un impatto culturale e sociale<br />
che può essere in parte paragonato all’avvento della parola stampata.<br />
La nuova musica, ampiamente accessibile ormai in vinile, e la vivacità<br />
sociale collettiva degli anni ’60 hanno gradualmente fatto del vinile il re<br />
carismatico degli oggetti culturali, in grado di unire la nuova sensibilità<br />
estetica con le quasi rivoluzionarie insorgenze politiche dell’epoca.<br />
Un oggetto culturale non esageratamente costoso, con caratteristiche<br />
democratiche e proprietà aristocratiche. Il vinile ha aperto le porte di<br />
una nuova percezione estetica così come lo fece in parallelo la cultura<br />
degli anni ’60, dove estetico e sociale sembrano intrecciarsi. Comprare<br />
e scambiare il vinile simbolizzava all’epoca il risveglio di questa nuova<br />
cultura, una nuova rete di apprendimento e insegnamento. Il vinile<br />
diventò in quegli anni pietra miliare dello sviluppo culturale, raggiungendo<br />
milioni di persone e attraversando divisioni razziali e sociali,<br />
ispirando il cambiamento piuttosto che rifletterlo.<br />
Oltre al messaggio musicale nel vinile c’era anche un messaggio visuale<br />
sensuale e politico e il media in sé era parte integrante del messaggio.<br />
Attraverso il sound rock e soul divenne parte inseparabile della storia<br />
con album dal forte impatto culturale come Electric Ladylan di Jimmy<br />
Hendrix del ’68. Gli sviluppi della scena musicale degli anni ’70 hanno<br />
continuato a tenere il vinile, ormai oggetto quotidiano, ai più alti livelli<br />
in quanto oggetto culturale (di quegli anni sono infatti la rivoluzione<br />
punk del ’77 e il precedente proto punk). Sono anche gli anni di una<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 23