SUONO n° 524
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Secondo noi la classica<br />
DEBUSSY & FAURÉ<br />
Ariettes Oubliéess, La Mer &<br />
Prelude to Pénélope, Pélleas et<br />
Melisande<br />
Dir. Robert Ticciati – Deutches Symphonie<br />
Orchester Berlin<br />
Linn Records CKD 550 in formato<br />
CD e download Hi Res 24/192 Studio<br />
Master<br />
Un direttore d’orchestra<br />
inglese di scuola italiana<br />
che dirige un’orchestra<br />
tedesca con un solista<br />
ceco in un programma di musica<br />
francese: uno splendido esempio<br />
di Europa unita. Un disco che<br />
accosta due compositori francesi<br />
contemporanei che ben rappresentano<br />
le due opposte tendenze<br />
della musica classica francese a<br />
cavallo del ’900. Una fortemente<br />
influenzata dalla imperante<br />
scuola germanica e l’altra spinta<br />
dal desiderio di affermare una via<br />
alternativa veramente francese.<br />
Non si tratta di un’aspirazione<br />
meramente nazionalistica quanto<br />
della volontà di superare le conquiste<br />
della scuola dominante del<br />
tempo in favore di nuovi percorsi,<br />
nuovi linguaggi musicali che in<br />
grado di allargare gli orizzonti artistici,<br />
dunque non solo musicali,<br />
all’alba del nuovo secolo.<br />
Il Preludio da Pénélope di Fauré,<br />
il suo secondo lavoro, fino ad<br />
oggi era disponibile solo in disco<br />
diretto da Dutoit. È un pezzo triste,<br />
con alcuni suoni sorprendentemente<br />
wagneriani. Fauré era<br />
stato un appassionato wagneriano<br />
e in questo caso suona ancora<br />
più wagneriano, suonato da<br />
un’orchestra tedesca con i suoi<br />
fiati e gli ottoni pieni e ricchi, in<br />
contrasto con i timbri piccanti<br />
più caratteristici della tradizione<br />
francese. Ciò non toglie nulla alla<br />
sua efficacia. La Suite da Pélleas<br />
et Mélisande è una delle opere<br />
più note di Fauré. Fu incaricato<br />
di scrivere musiche di scena per<br />
una produzione del dramma di<br />
Maeterlinck e scrisse diciannove<br />
numeri. Successivamente ne<br />
è discesa una suite in quattro<br />
movimenti, per un organico orchestrale<br />
rinforzato, comprese<br />
due arpe, togliendo però il basso<br />
tuba e i tromboni. Ciò che si<br />
ascolta è molto affascinante.<br />
Il movimento più noto è chiamato<br />
Sicilienne, in realtà scritto<br />
precedentemente, talmente<br />
noto da dare l’impressione di<br />
conoscerlo da sempre.<br />
Una particolare attrazione di<br />
questo disco sono le raramente<br />
registrate Ariettes Oubliées di<br />
Debussy in un’orchestrazione<br />
del compositore australiano<br />
Brett Dean. Sono ambientazioni<br />
del poeta simbolista francese<br />
Verlaine, nel suo umore più<br />
languido e decadente. Con la sua<br />
voce sensuale Magdalena Kožená<br />
adotta in questo delicato repertorio<br />
un tono confidenziale e carezzevole,<br />
che sale dove serve per<br />
raggiungere grandi vertici emotivi.<br />
L’orchestrazione di Dean<br />
è impressionante, rimanendo<br />
vicino all’idioma di Debussy ma<br />
occasionalmente andando leggermente<br />
al di là di esso, in una<br />
direzione wagneriana.<br />
La Mer, una delle opere più registrate<br />
nel repertorio francese.<br />
Difficile dunque realizzarne una<br />
che si distingua ma Ticciati è<br />
tutt’altro che insignificante.<br />
La sua interpretazione possiede<br />
sia raffinatezza, come dimostra<br />
la sua meticolosa osservanza<br />
dei molti piccoli dettagli nella<br />
partitura, che grande slancio e<br />
potenza. L’ultimo movimento,<br />
in particolare, ha un’apertura<br />
davvero minacciosa e sale<br />
inarrestabile verso i due grandi<br />
climax. Rimarchevole e coraggiosa<br />
l’enfasi che ottiene dagli<br />
ottoni nella fanfare del finale.<br />
La Mer ha molte alternative<br />
di riferimento assoluto, alcune<br />
delle quali includono Karajan<br />
(versione DG 1964), Haitink<br />
(versione Philips 1976), Colin<br />
Davis e Dutoit, ma Ticciati ben<br />
figura, anche in questa illustre<br />
compagnia. La registrazione,<br />
realizzata nella Jesus-Christus-<br />
Kirche di Berlino, scena di molte<br />
registrazioni di Karajan, ha<br />
una bella fioritura e risonanza.<br />
La voce di Magdalena Kožená è<br />
stata registrata a un livello leggermente<br />
basso ma forse più<br />
vicino al reale. Sulla copertina<br />
c’è solo una foto del conduttore<br />
ma il libretto, in inglese e francese,<br />
ha un saggio interessante<br />
che esplora le strade di Fauré<br />
e di Debussy incrociate, e ha<br />
riportati i testi di Verlaine tradotti<br />
inglese.<br />
<strong>SUONO</strong> marzo 2018 87