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SUONO n° 524

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TEST<br />

Nonostante lo spazio a disposizione<br />

le connessioni sono concentrate al<br />

centro dell’apparecchio. L’inserimento<br />

di una memoria di massa USB risulta<br />

abbastanza scomodo anche in<br />

considerazione del fatto che l’USB è<br />

adiacente al cavo di rete LAN. Ai lati sono<br />

presenti i due condotti di accordo reflex<br />

del subwoofer che affaccia verso il piano<br />

di appoggio. Il connettore dell’antenna<br />

FM e DAB è collocato al lato mentre le<br />

antenne per il Wi-Fi e il Bluetooth sono<br />

integrate nello chassis.<br />

via rete praticamente tutti i formati<br />

disponibili anche ad alta<br />

risoluzione. Manca all’appello il<br />

DXD ma, d’altronde, si tratta di<br />

un formato pochissimo diffuso.<br />

Molto più selettivo il lettore di<br />

formati fisici che accetta solo i<br />

supporti CD (non DVD o SACD<br />

ma nemmeno i contenuti mp3<br />

e wma su disco). Inoltre l’apparecchio<br />

è compatibile DLNA,<br />

Tidal e Spotify. L’ascolto può avvenire<br />

in cuffia o attraverso gli<br />

altoparlanti interni, un sistema<br />

costituito da tweeter e midrange<br />

stereo e 1 subwoofer, utilizzati<br />

elettricamente in una configurazione<br />

“tradizionalmente 2.1”<br />

con filtro passivo fra tweeter e<br />

midrange e attivo fra sub e sat.<br />

Sono inoltre presenti alcune soluzioni<br />

circuitali utilizzate negli<br />

amplificatori top di gamma della<br />

casa che, lo ricordiamo, definisce<br />

questa linea come quella<br />

dei “prodotti audio Hi-end”. Si<br />

tratta del sistema proprietario<br />

Jeno che tramite DSP controlla<br />

jitter, noise shaping, allineamento<br />

nel tempo degli altoparlanti<br />

e correzione della risposta<br />

in frequenza e del LAPC, che<br />

adatta l’amplificazione al carico<br />

degli altoparlanti. Avevamo utilizzato<br />

il LAPC in occasione del<br />

test dell’amplificatore integrato<br />

SU-C700 (provato su <strong>SUONO</strong><br />

498 - giugno 2015) con altalenanti<br />

effetti; qui la sua applicazione<br />

appare da un certo punto<br />

di vista “singolare” in quanto il<br />

sistema “dovrebbe” essere stato<br />

ottimizzato in fase di progetto<br />

visto che ampli e diffusori sono<br />

scelti all’origine e non possono<br />

essere sostituiti né variano le caratteristiche<br />

nel tempo (almeno<br />

in misura macroscopica)!<br />

Tramite la App e l’utilizzo del<br />

DSP è possibile anche mettere<br />

in atto la sequenza di autoregolazione<br />

ambientale della gamma<br />

bassa usufruendo del microfono<br />

del tablet, operazione che può<br />

essere effettuata solo tramite<br />

iOS e non dispositivi Android,<br />

con cui sono raggiungibili (come<br />

da telecomando) i tre preset e<br />

l’ultima regolazione effettuata<br />

con dispositivo IOS. Nel complesso<br />

si tratta di una soluzione<br />

più rudimentale e meno efficace<br />

di quella sviluppata, ad esempio,<br />

da Sonos per i suoi prodotti, in<br />

certa misura apripista della<br />

categoria; nel caso del Technics<br />

è possibile effettuare la<br />

regolazione tramite tre preset o<br />

una regolazione personalizzata<br />

basata sulla rilevazione di un<br />

unico punto d’ascolto mentre<br />

con gli apparecchi della casa<br />

californiana è possibile tenere<br />

conto di un insieme di punti e<br />

delle loro caratteristiche acustiche,<br />

con un effetto più marcato<br />

dell’equalizzazione ambientale e<br />

con risultati percepibili di volta<br />

in volta.<br />

L’apparecchio è pensato per essere<br />

utilizzato in varie modalità<br />

partendo dalla più immediata,<br />

ovvero quella in cui si utilizzano<br />

i comandi a sfioramento<br />

posti sul pannello superiore,<br />

per passare alla modalità “telecomando”<br />

e per concludere, infine,<br />

con la modalità “controllo<br />

remoto” tramite la App di Technics<br />

disponibile per Android e<br />

iOS. Sembra tutto meraviglioso<br />

e in parte lo è, nonostante ci<br />

si interroghi sempre più frequentemente<br />

sulla necessità di<br />

separare gli organi di comando<br />

da quelli di “esecuzione”... Nella<br />

pratica troviamo molto utile<br />

poter accedere ad alcune funzioni<br />

basilari agendo direttamente<br />

sul dispositivo senza andar a<br />

cercare App, telecomandi o altri<br />

dispositivi remoti. In senso<br />

generale la regolazione del volume,<br />

il mute e il tasto pausa sono<br />

comandi necessari ed estremamente<br />

utili a bordo del dispositivo;<br />

di tutti gli altri si può far a<br />

meno ed è più immediato utilizzarli<br />

da un controller. Invece<br />

l’SC-C70 consente addirittura<br />

la navigazione nei contenuti di<br />

un server multimediale DLNA<br />

attraverso i tasti a sfioramento<br />

e la lettura del display anteriore,<br />

operazione tutt’altro che immediata<br />

e intuitiva ma possibile,<br />

nonché la programmazione di<br />

una sequenza dei brani del CD<br />

sempre tramite i tasti sul pannello<br />

superiore. Operazioni<br />

eseguibili anche tramite il telecomando<br />

in modo più immediato<br />

ma usufruendo sempre<br />

delle indicazioni riportare sul<br />

display. Invece, tramite la App,<br />

l’apparecchio, configurandosi<br />

nella modalità “controllo remoto”<br />

diventa “schiavo” della App,<br />

dalla quale è possibile prendere<br />

il controllo completo sia per<br />

la gestione della macchina che<br />

per la navigazione dei contenuti<br />

presenti a bordo e in rete.<br />

Indubbiamente la UX è molto<br />

più piacevole via App che attraverso<br />

il binomio telecomando/<br />

display e persino la fruizione del<br />

CD è più immediata in questa<br />

modalità in quanto i brani sono<br />

direttamente accessibili dalla<br />

lista. Tuttavia nono sono disponibili<br />

servizi di accesso a database<br />

esterni per la visualizzazione<br />

delle copertine e dei titoli delle<br />

tracce. Sembra quasi che le varie<br />

funzionalità dell’apparecchio<br />

siano pensate a compartimenti<br />

stagni, in modo isolato fra loro!<br />

Se ad esempio si passa dalla sorgente<br />

CD ad un’altra, vengono<br />

cancellate le informazioni sul disco<br />

inserito che, quando si ritorna<br />

alla sorgente CD, rende necessaria<br />

una rilettura della TOC<br />

con l’attesa conseguente prima<br />

che si completi l’elenco dei brani.<br />

La stessa cosa avviene quando<br />

si naviga all’interno di una<br />

memoria USB collegata posteriormente<br />

all’apparecchio, con<br />

tempi decisamente differenti da<br />

quelli del CD per scandagliare<br />

i contenuti e organizzarli nella<br />

visualizzazione. Similmente accade<br />

anche quando si passa dal<br />

controllo tramite App a quello<br />

da telecomando, come se l’apparecchio<br />

si “resettasse”. In effetti<br />

dal display si legge chiaramente<br />

l’indicazione DMR nel momento<br />

in cui il sistema è “prelevato”<br />

dalla App, mentre tramite il telecomando<br />

di accende la scritta<br />

DMP a significare la netta differenza<br />

fra la modalità Renderer e<br />

Player. Da segnalare che l’unica<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2018 43

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