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SUONO n° 524

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TEST THORENS TD 905<br />

La sede del perno, è<br />

fissata con un dado<br />

al controtelaio ma la<br />

parte inferiore è a<br />

sua volta fissata<br />

al sistema di<br />

smorzamento. Il<br />

punto di appoggio<br />

del perno è<br />

avvitato al fondo<br />

con un elemento che<br />

scorre e determina<br />

l’altezza del piatto dal<br />

controtelaio.<br />

Il perno in acciaio lucidato<br />

è fissato al contropiatto in<br />

alluminio tornito dotato di<br />

una sede maggiorata per la<br />

tenuta del perno e, dal lato<br />

in cui poggia il piatto, di una<br />

corona circolare che riduce il<br />

punto di contatto fra piatto<br />

e contropiatto. L’assialità è<br />

determinata da un collare<br />

in plastica leggermente più<br />

piccolo del foro nel piatto<br />

che determina una leggera<br />

eccentricità nella rotazione.<br />

Il motore è fissato al<br />

controtelaio con due bulloni e<br />

un sistema di tensionamento<br />

della cinta di trasmissione<br />

che si regola facilmente<br />

dalla parte superiore<br />

appena rimosso il piatto. La<br />

sede del perno è in acciaio<br />

con il cuscinetto in bronzo<br />

e il punto di contatto in<br />

teflon.<br />

C’ERA UN VOLTA...<br />

Lo chassis segue una filosofia di<br />

costruzione molto legata al passato<br />

per quanto riguarda la struttura e<br />

gran parte della disposizione dei<br />

componenti ma adotta materiali e<br />

tecniche costruttive sconosciute ai<br />

tempi d’oro!<br />

Il telaio è una cornice in MDF impiallacciata<br />

con un rivestimento<br />

ligneo anche sul bordo superiore<br />

caratterizzato da un’ampia smussatura<br />

a 45°; i pannelli superiore e<br />

inferiore sono in materiale composito<br />

costituito da un’anima in<br />

materiale termoplastico rivestito<br />

da due strati in alluminio. Tale materiale<br />

è impiegato anche per il<br />

controtelaio flottante e il supporto<br />

del braccio con una struttura a più<br />

strati accoppiati fra loro.<br />

Il risultato finale è quello di un<br />

piano molto resistente e al tempo<br />

stesso leggero e con una eccellente<br />

dissipazione delle vibrazioni<br />

che non vengono trasmesse,<br />

soprattutto in alta frequenza, agli<br />

organi sensibili del giradischi. Il<br />

sistema di isolamento dalle vibrazioni<br />

impiega le tipiche tre molle<br />

di sospensione che poggiano su<br />

supporti in gomma e sono prive,<br />

rispetto al passato, degli elementi<br />

in feltro, sostituiti da un sistema<br />

di smorzamento con un collare in<br />

spugna collocato al centro del perno<br />

del piatto e fissato a un supporto<br />

collegato alla cornice esterna.<br />

La tensione delle molle si regola<br />

attraverso il pannello superiore con<br />

una chiave a brugola molto lunga,<br />

come peraltro anche l’altezza dei<br />

piedi di appoggio per la messa in<br />

bolla del giradischi.<br />

da 300 euro. Montata e messa<br />

in dima ha mostrato di apprezzare<br />

l’abbinamento con il TP<br />

92. Ha confermato le sue doti di<br />

sorprendente raffinatezza, presentando<br />

una tavolozza di colori<br />

e dettagli davvero notevoli per<br />

la sua classe e sfoderando, qui<br />

la novità, un piglio e un calore<br />

che non conoscevamo. Questo<br />

aspetto ha di molto attenuato<br />

quei limiti in fatto di estensione<br />

e impatto verso le basse frequenze<br />

che ritenevamo tipici di un<br />

fonorilevatore di questa fascia.<br />

Possibile che ciò sia dovuto a un<br />

abbinamento meccanico testinabraccio<br />

particolarmente felice<br />

nel quale ben s’interfacciano le<br />

masse in gioco, con una certa<br />

durezza del cantilever (la bassa<br />

cedevolezza) e, non ultima, la solidità<br />

e refrattarietà ai disturbi<br />

della base giradischi. Con l’Ortofon<br />

Quintet Bronze saliamo di<br />

costo, poco oltre i 600 euro, peso<br />

e cedevolezza quasi doppia. Ora<br />

ascoltiamo una ricca struttura<br />

armonica, gli strumenti hanno<br />

una densità e un calore notevoli,<br />

pur conservando i dettagli<br />

e le sfumature che animano la<br />

musica. Di questa ricca struttura<br />

armonica e densità tonale<br />

si avvalgono sia gli strumenti a<br />

fiato che le percussioni e anche le<br />

voci. Tutto risulta ben descritto<br />

e, in fondo, non sorprende, in<br />

quanto è un campo nel quale il<br />

Quintet Bronze eccelle e il Tho-<br />

<strong>SUONO</strong> marzo 2017 65

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