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DONNA IMPRESA MAGAZINE cover GIULIA SENIGAGLIA - Dubai

WWW.DIMAGAZINE.IT Giulia, la giovane donna italiana recentemente Vice Direttore per lo Sviluppo presso lo “Sheikh Mohammed Centre for Cultural Understanding” di Dubai, una organizzazione culturale fondata dall'emiro. Da molti anni ormai, Dubai ha visto la donna avere un ruolo sempre più significativo all'interno della città anche nelle funzioni pubbliche e restano ormai solo alcuni banali stereotipi da parte di chi non vive la realtà di Dubai tutti i giorni. Già nel Maggio 2017 un importante riconoscimento alla visione generale e alle politiche particolari attuate dagli Emirati Arabi Uniti in materia di parità di genere e pari opportunità, era arrivato da parte dell'Ente delle Nazioni Unite per l'Uguaglianza di Genere e l'Empowerment Femminile (UNEGEEW o UN Women), istituzione che, sotto l'egida dell'ONU, monitora ...

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Giulia, la giovane donna italiana recentemente Vice Direttore per lo Sviluppo presso lo “Sheikh Mohammed Centre for Cultural Understanding” di Dubai, una organizzazione culturale fondata dall'emiro. Da molti anni ormai, Dubai ha visto la donna avere un ruolo sempre più significativo all'interno della città anche nelle funzioni pubbliche e restano ormai solo alcuni banali stereotipi da parte di chi non vive la realtà di Dubai tutti i giorni. Già nel Maggio 2017 un importante riconoscimento alla visione generale e alle politiche particolari attuate dagli Emirati Arabi Uniti in materia di parità di genere e pari opportunità, era arrivato da parte dell'Ente delle Nazioni Unite per l'Uguaglianza di Genere e l'Empowerment Femminile (UNEGEEW o UN Women), istituzione che, sotto l'egida dell'ONU, monitora ...

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IMPERO COUTURE<br />

... Dire, fare,<br />

sognare.<br />

UN PROBLEMA SPESSO È LA MANCANZA DI MODELLI,<br />

PER CUI LE RAGAZZE PENSANO CHE IN CERTI RUOLI<br />

NON CI SIA POSTO PER LORO.<br />

In ogni società esistono idee precise su<br />

cosa significhi “essere Femmina o<br />

Maschio”, idee che influiscono nel modo<br />

in cui noi, donne o uomini, ci vestiamo,<br />

ci comportiamo, ci sentiamo, in una<br />

parola come sviluppiamo la nostra<br />

identità. In base al sesso biologico che<br />

abbiamo alla nascita, famiglia, scuola e<br />

società ci propongono abiti, giochi,<br />

modelli di comportamento e di relazione<br />

diversi e distinti tra loro: i cosiddetti<br />

modelli di ruolo di genere. Il ruolo di<br />

genere cioè la distinzione tra ruoli<br />

ritenuti “tipicamente” maschili e/o<br />

femminili, proprio perché determinato e<br />

trasmesso a livello sociale, è spesso<br />

influenzato da stereotipi cioè da<br />

aspettative consolidate riguardo i ruoli<br />

che uomini e donne dovrebbero<br />

assumere, in qualità del loro essere<br />

biologicamente uomini o donne.<br />

Aspettative che spesso, purtroppo,<br />

finiscono per ostacolare la realizzazione<br />

delle potenzialità e delle ambizioni<br />

personali. Il nostro comportamento è<br />

così influenzato fin dalla giovane età<br />

dagli stereotipi, anche se non ne siamo<br />

consapevoli. Infatti, il processo di<br />

socializzazione all’identità di genere,<br />

che prende avvio fin dalla più tenera<br />

età, risulta in buona parte condizionato<br />

dal contesto familiare di provenienza,<br />

dal gruppo dei pari, dai prodotti<br />

mediatici e da molteplici fattori<br />

ambientali. Lavorare sull’identità di<br />

genere e sui ruoli di genere per<br />

destrutturare gli stereotipi significa<br />

dunque lavorare sempre e soprattutto e<br />

costantemente a livello culturale. Il<br />

vedersi rappresentati, fin da piccole/i,<br />

solo in alcuni ruoli e attività può incidere<br />

sulla scelta occupazionale: i/le<br />

bambini/e hanno chiara idea di quali<br />

sono le professioni associate al loro<br />

genere e sviluppano una predilezione<br />

per tali professioni. Questo contribuisce<br />

a incrementare la segregazione<br />

professionale di genere. Gli uomini<br />

scartano alcune professioni, le donne<br />

hanno difficile accesso ad altre: ad<br />

esempio, i lavori “femminilizzati”, ossia<br />

legati a valori di cura (insegnamento<br />

nelle elementari, assistenza agli anziani<br />

e sociale in genere, ecc.) sono anche i<br />

lavori meno pagati, perché<br />

ritenuti non specialistici, in quanto<br />

basati su competenze che – si<br />

suppone - la donna<br />

possiede/dovrebbe possedere<br />

comunque per via del suo ruolo<br />

dentro casa (un altro stereotipo di<br />

genere). Viceversa, datori di lavoro e<br />

utenti di servizi di questo tipo,<br />

soprattutto quando si tratta di lavorare<br />

con bambini/e molto piccoli/e,<br />

tendono spesso a ritenere gli uomini<br />

poco adatti a svolgere tali lavori,<br />

mentre gli uomini che entrano in<br />

ambiti professionali tradizionalmente<br />

femminilizzati sono discriminati o<br />

guardati con sospetto, come<br />

confermano i rapporti della<br />

Commissione Europea citati in merito<br />

alle diffidenze che circondano gli<br />

uomini impiegati in scuole per<br />

l’infanzia. L’augurio è che i e le<br />

docenti, in continuità coi genitori,<br />

sostengano in maniera sempre più<br />

consapevole bambini e bambine nella<br />

generazione di modelli più autentici e<br />

vicini alle singole individualità e<br />

desideri. In tal modo, i soggetti in età<br />

evolutiva saranno agevolati nel<br />

compiere il necessario passaggio a<br />

Nella foto: il Presidente di Donna Impresa<br />

Valeriana Mariani al ROME FASHION WEEK<br />

by New Maveric di Riccardo Gubiani<br />

livello cognitivo e di consapevolezza,<br />

sessuata, riguardo a chi sono e al<br />

senso, biostorico, di uno stare al<br />

mondo nel corpo di donna o di uomo.<br />

Indipendentemente dal gioco cui<br />

giocano e dal colore del vestito che<br />

indossano. Le interazioni con gli adulti<br />

di riferimento (genitori, insegnanti,<br />

ecc.) e le pressioni socioculturali,<br />

strutturano nei bambini e nelle<br />

bambine ruoli sociali, modelli sociali di<br />

genere, percezioni ed immagini di sé<br />

destinati ad influenzare anche il futuro<br />

sviluppo multidimensionale della<br />

personalità infantile. Proprio per<br />

questo il consolidamento della propria<br />

identità sessuale e la percezione della<br />

differenza di genere non possono<br />

essere considerati un fatto<br />

prettamente biologico-naturalistico,<br />

ineluttabile, bensì eventi fortemente<br />

influenzati anche dai modelli educativi<br />

familiari, da condizionamenti storici<br />

socio-culturali e dalle proiezioni<br />

affettive che l’ambiente adulto riserva<br />

all’immaginario infantile.<br />

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