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DONNA IMPRESA MAGAZINE cover GIULIA SENIGAGLIA - Dubai

WWW.DIMAGAZINE.IT Giulia, la giovane donna italiana recentemente Vice Direttore per lo Sviluppo presso lo “Sheikh Mohammed Centre for Cultural Understanding” di Dubai, una organizzazione culturale fondata dall'emiro. Da molti anni ormai, Dubai ha visto la donna avere un ruolo sempre più significativo all'interno della città anche nelle funzioni pubbliche e restano ormai solo alcuni banali stereotipi da parte di chi non vive la realtà di Dubai tutti i giorni. Già nel Maggio 2017 un importante riconoscimento alla visione generale e alle politiche particolari attuate dagli Emirati Arabi Uniti in materia di parità di genere e pari opportunità, era arrivato da parte dell'Ente delle Nazioni Unite per l'Uguaglianza di Genere e l'Empowerment Femminile (UNEGEEW o UN Women), istituzione che, sotto l'egida dell'ONU, monitora ...

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Giulia, la giovane donna italiana recentemente Vice Direttore per lo Sviluppo presso lo “Sheikh Mohammed Centre for Cultural Understanding” di Dubai, una organizzazione culturale fondata dall'emiro. Da molti anni ormai, Dubai ha visto la donna avere un ruolo sempre più significativo all'interno della città anche nelle funzioni pubbliche e restano ormai solo alcuni banali stereotipi da parte di chi non vive la realtà di Dubai tutti i giorni. Già nel Maggio 2017 un importante riconoscimento alla visione generale e alle politiche particolari attuate dagli Emirati Arabi Uniti in materia di parità di genere e pari opportunità, era arrivato da parte dell'Ente delle Nazioni Unite per l'Uguaglianza di Genere e l'Empowerment Femminile (UNEGEEW o UN Women), istituzione che, sotto l'egida dell'ONU, monitora ...

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Emanuela Splendorini<br />

SI RACCONTA<br />

“ Ho trovato subito interessante e stimolate<br />

l’iniziativa della rivista dimagazine di<br />

raccontare la nostra vita a 360 gradi. Per noi<br />

donne spesso è difficile portare alla luce e<br />

rendere pubblica la nostra vita personale,<br />

perché almeno in certi ambiti e in certe<br />

professioni essere donne viene considerato<br />

un elemento di scarsa competitività e<br />

affidabilità e per molto tempo ho creduto che<br />

fosse realmente così. Sono cresciuta in una<br />

famiglia di imprenditori, mio padre a 14 anni<br />

mi ha regalato il libro “Come si legge il Sole<br />

24 ore” e ho passato tutte le estati dalla mia<br />

adolescenza in su con lui, in giro per l’Italia,<br />

per partecipare alle contrattazioni nelle varie<br />

sedi della Borsa Merci. Ho conosciuto<br />

personalmente molti grandi imprenditori<br />

italiani degli anni 90, ho visto i mediatori di<br />

borsa con i primi fantascientifici telefonini<br />

Motorola, il doppio petto grigio e la borsa da<br />

lavoro rettangolare rigida con la<br />

combinazione a scatto, ho visto molti uomini<br />

in quel mondo e pochissime donne. L’odore<br />

delle copie de Il Sole 24 ore lasciate in<br />

macchina sotto il sole è l’odore che mi ricorda<br />

quelle estati. Ma quelle erano anche le estati<br />

nelle quali, quando non andavo in Borsa con<br />

mio padre, lavoravo in azienda come<br />

dipendente senza nessuna differenza tra me<br />

e gli altri. Sorrido ancora quando penso ad<br />

una lontanissima estate nella quale mi ero<br />

tenacemente invaghita di un montgomery<br />

rosso di Valentino e avevo fatto anche gli<br />

straordinari per poterlo acquistare. Quando<br />

sono diventata avvocato, il diritto bancario e<br />

dell’intermediazione finanziaria, mi è<br />

sembrato l’unico ramo del diritto con<br />

un’anima e un cuore, ma quel settore,<br />

almeno all’inizio era, più di molti altri, un<br />

settore prevalentemente maschile. Numeri,<br />

matematica finanziaria, diritto. Creatività zero,<br />

flessibilità zero, empatia zero, considerazione<br />

dell’aspetto emotivo zero. Questa è stata la<br />

parte professionale della mia vita che ad un<br />

certo punto non si è più conciliata con quella<br />

personale, perché in quella ho dovuto<br />

affrontare molte prove importanti, impreviste<br />

e dolorose che mi hanno fatto attingere a<br />

piene mani a caratteristiche e risorse che<br />

pensavo di non avere. Quello che è accaduto<br />

nella mia vita personale, mi ha portato a<br />

cambiare atteggiamento e punto di vista<br />

anche in quella professionale. Per risolvere i<br />

miei casi non ho più guardato solo i numeri<br />

ma anche le persone legate ai quei numeri,<br />

non mi sono più fermata a studiare i contratti<br />

ma ho iniziato a capire chi li aveva sottoscritti<br />

e questo ha fatto davvero la differenza. Ho<br />

scoperto che ogni persona si porta dietro la<br />

sua storia ogni volta che compie una scelta e<br />

quella scelta spesso è proprio la<br />

conseguenza del suo passato. Il denaro, a<br />

qualunque livello lo si guardi, è legato alla<br />

sopravvivenza e al soddisfacimento di<br />

bisogni, primari e non, nostri e delle persone<br />

che amiamo e non può non avere radici<br />

emotive. Tutte le volte che i miei clienti mi<br />

hanno raccontato le loro storie, ho compreso<br />

perché avevano fatto quell’errore finanziario e<br />

da quale punto della loro storia arrivava.<br />

Così, oltre alla mia professione, ho creato un<br />

progetto che si chiama La Borsa delle Donne<br />

www.laborsadelledonne.it nel quale ho<br />

messo insieme tutti i pezzi della mia storia<br />

personale e professionale e della mia<br />

personalità con l’obbiettivo di accorciare le<br />

distanze tra le donne e la formazione<br />

finanziaria attraverso un linguaggio e degli<br />

argomenti inconsueti per questa materia ma<br />

comuni a tutte noi. Del denaro si è sempre<br />

affrontato l’aspetto tecnico, ma il rapporto con<br />

esso prima di tutto nasce dentro di noi e si<br />

nutre dei ricordi e delle emozioni che<br />

abbiamo legato ad esso. Noi donne, senza<br />

voler in alcun modo generalizzare, abbiamo<br />

un rapporto difficile con il denaro e tendiamo<br />

a non occuparci di questo argomento. Nella<br />

maggioranza dei casi veniamo educate con<br />

l’idea che non tocchi a noi occuparcene,<br />

perché il denaro non è roba per donne e che<br />

tale aspetto fondamentale della nostra vita sia<br />

naturale delegarlo alla parte maschile del<br />

rapporto familiare o di coppia. Se un tempo<br />

questa era la normalità, la vita di oggi non ci<br />

permette più di avere questo atteggiamento.<br />

Per superare le resistenze che si sono<br />

formate nel corso del tempo ho scoperto che<br />

occorre utilizzare la forma di linguaggio che<br />

per noi donne è più funzionale, ovvero quella<br />

delle emozioni che è l’unica in grado di<br />

condurci con dolcezza dentro la nostra<br />

personale sala comandi e sbloccare quello<br />

che deve essere sbloccato. Moltissime donne<br />

oggi sono sole e sono costrette a gestire il<br />

denaro senza saperlo fare perché nessuno<br />

ce lo ha insegnato ma soprattutto perché<br />

nessuno ci ha fatto capire che ne eravamo<br />

capaci. Se dovessi dire quale è stato il mio<br />

fattore x direi determinazione e coraggio. .<br />

”<br />

TITOLARE DEL PROGETTO<br />

DI FORMAZIONE FINANZIARIA<br />

AL FEMMINILE<br />

LA BORSA DELLE DONNE<br />

www.dimagazine.it

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