D // Passeggiate - Alpi Marittime e Liguri

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6 TRA ALPI LIGURI E ALPI MARITTIME Il territorio montano compreso tra la Bocchetta di Altare (conosciuta dai più come Colle di Cadibona) e il Colle della Maddalena è senza dubbio vasto ed eterogeneo, al punto da includere ufficialmente dal 2005 due differenti sottosezioni orografiche dell’arco alpino: le Alpi Liguri protese appunto tra Cadibona e il Colle di Tenda e le Alpi Marittime, distese a loro volta dal Tenda al Maddalena. Una separazione sancita dalla Suddivisione Orografica Internazionale Unificata del Sistema Alpino per evidenziare la differente caratterizzazione geologica dei due areali, con le rocce carsiche a prevalere nel primo caso e lo gneiss e il granito ad avere la meglio nel secondo. Una distinzione, però, non ancora assimilata dall’opinione pubblica che persiste ad indicare l’intero comparto come Alpi Marittime o Alpi del Mare. Un’alterità morfologica e paesaggistica che comunque affascina e stupisce, soprattutto per le tante peculiarità naturalistiche e storiche custodite dalle singole asperità montuose. Percorrendo le proposte escursionistiche qui presentate, potrà allora capitare di respirare l’atmosfera più mite della Valle Tanaro, dove le cicatrici della civiltà alpina di un tempo si percepiscono ancora nei muretti a secco e nei terrazzamenti posti localmente al di sopra dei 1500 m di quota. Un territorio sospeso tra Italia e Francia, Piemonte e Liguria, montagna e mare, che si scorge non a caso dalla cima del Bric Mindino o dall’intero crinale del Monte Armetta. Natura e paesaggio, si è detto, ma anche storia e architettura, come la Cappella dei Santi Giulitta e Quirico di Bagnasco, la duecentesca Cappella di Madonna Guarneri a Caprauna o l’intero cuore storico di Garessio, inserito non a caso tra i Borghi più Belli d’Italia. Una vallata con reticoli idrografici superficiali pressoché inesistenti, impregnata tuttavia di eccellenze ipogee senza eguali tra le Alpi Occidentali, con veri e propri santuari per la speleologia internazionale (Piaggia Bella) e spettacoli naturali degni di nota come la risorgenza delle Vene o il più celebre Pis del Pesio alla testata dell’omonima valle, effige evidente del carsismo dell’area.
← La Grotta di Bossea ↑ Giochi invernali nei pressi della cima del Bric Mindino ↓ Il Santuario di Madonna del Lago 7 Dalla Valle Tanaro ci si potrà in seguito spostare alle Valli Casotto e Corsaglia, talvolta sporcate dalle vecchie impronte del turismo sciistico di massa, ma custodi altresì di veri e propri patrimoni di origine antropica come il Castello di Casotto (nato come Certosa di San Brunone nell’XI secolo) o di derivazione prettamente naturale come la Grotta di Bossea, prima cavità ipogea turistica d’Italia (1874). Proseguendo verso occidente, poi, una tappa d’obbligo nelle Valli Maudagna ed Ellero, storiche mete alpine della borghesia monregalese. Qui si potrà per esempio apprezzare l’anima cangiante di Frabosa Soprana, località dal florido passato sciistico (paese natale di Eugenio Bonicco, atleta olimpico e allenatore di caratura nazionale) e oggi celebre per le prelibatezze enogastronomiche (Raschera D.O.P.) e le peculiarità artigianali (i coltelli frabusàn oggi De. C. O.) e culturali, come la minoranza linguistica del kyé e la tradizionale architettura montana con il tetto racchiuso. Dall’eterogeneità turistica di Roccaforte Mondovì con le Terme di Lurisia, il Monte Pigna e i borghi sostenibili come Prea e Baracco, a Chiusa di Pesio, quindi, capoluogo dell’omonima valle, climaticamente tra le più interessanti dell’intero
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