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Rocco Pozzulo<br />
Presidente Nazionale Fic<br />
Chi evade le tasse<br />
sfrutta chi le paga<br />
evade le tasse sfrutta chi le<br />
paga». Così ha replicato il<br />
«Chi<br />
Capo dello Stato Sergio Mattarella<br />
alla domanda rivolta da uno studente di<br />
una scolaresca ospite del Quirinale. Ho riflettuto<br />
sulle sue parole: il problema secondo me è legato<br />
soprattutto alla cultura e mentalità della nostra<br />
società. Gli “evasori”, dotati di intelligenza e opportuni<br />
mezzi, sono rei a tutti gli effetti poiché<br />
ignorano il significato del vivere insieme, dove la<br />
“convivenza” obbliga a contribuire, come dice la<br />
nostra Costituzione, secondo le proprie possibilità<br />
alla vita comune, a discapito di chi si vede detrarre<br />
in busta paga gran parte del salario.<br />
La Federazione italiana cuochi si è sempre<br />
sottratta a polemiche e prese di posizione legate a<br />
dinamiche politiche, tributarie, normative. Ma<br />
nelle parole del nostro Presidente della Repubblica<br />
si avverte che esiste in tutta l’opinione pubblica<br />
una reale richiesta di giustizia fiscale e morale. La<br />
questione etica ribadita da Mattarella mi ha fatto<br />
tornare in mente alcune situazioni che al mio insediamento<br />
come presidente Fic, oltre 5 anni fa, ho<br />
riscontrato in alcune piccole associazioni provinciali.<br />
Situazioni discordanti dalla nostra “mission”,<br />
per fortuna poche, ma tali da ledere l’immagine e<br />
parte degli stessi iscritti. Situazioni dove referenti<br />
Fic, collocandosi a capo delle circoscrizioni territoriali,<br />
sfruttavano il loro ruolo di leader per un tornaconto<br />
personale grazie al “volano” che il nostro<br />
marchio federativo può vantare presso enti pubblici<br />
e importanti aziende.<br />
Malcostume che grazie al nostro nuovo percorso<br />
di questi anni è stato a poco a poco debellato,<br />
specie nell’ottica delle nuove dirigenze, nelle quali<br />
si è fondata una mentalità di gruppo, di appartenenza<br />
e del bene comune. Rubare agli altri non è il<br />
solo danno che si possa fare nei confronti di una<br />
collettività. Commette oltraggio anche chi, una volta<br />
insediatosi a capo di un ente o un’istituzione,<br />
sfugge o cerca di sottrarsi ai propri reali doveri di<br />
dirigente, così come chi sfrutta l’apporto e l’impegno<br />
lavorativo silenzioso di altri per la visibilità<br />
personale.<br />
La Fic lavora nell’intento di migliorare sempre<br />
più sul piano gestionale e della trasparenza, anche<br />
in tutte le circoscrizioni territoriali, in modo che<br />
certi vecchi malcostumi siano solo nostalgiche e<br />
lontane reminiscenze. Lavoriamo sempre per lasciare<br />
alle nuove leve future un’associazione credibile<br />
e “sana”, all’insegna della cultura e della mentalità<br />
di gruppo, dedita all’incondizionato beneficio<br />
di tutti.