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PIO CESARE: SUA MAESTÀ IL BAROLO NEL CUORE DI ALBA<br />
«<br />
Il Bricco, a Treiso (CN), nella zona di Barbaresco,<br />
è il vigneto a cui sono più legata. In cima a quella<br />
collina c’è la casa dove trascorrevo l’estate<br />
con i miei nonni».<br />
Così racconta Federica Boffa, 22 anni, quinta generazione<br />
di Pio Cesare, l’azienda di famiglia che dal cuore<br />
di Alba, l’unica delimitata da antiche mura romane,<br />
consegna al mondo la nobile declinazione enologica<br />
piemontese.<br />
Siamo tra le dolci colline delle <strong>La</strong>nghe, nelle zone del<br />
Barolo e del Barbaresco, dove i 70 ettari dell’azienda,<br />
ubicati in zone limitrofe ma non identiche, consentono<br />
di produrre vini rappresentativi dei terroir.<br />
Tra le etichette ecco i “single-vineyard” come il Barolo<br />
Ornato, piccola selezione dall’omonimo vigneto di Cascina<br />
Ornato, a Serralunga d’Alba (CN), prima vendemmia<br />
1985, un vino di grande struttura, freschezza e longevità.<br />
Il Barbaresco Il Bricco, da un vigneto ad elevata<br />
altitudine, affina 30 mesi in botti di rovere e si presenta<br />
di grande potenza, ricco di frutto maturo. Da segnare il<br />
Piodilei, 100% Chardonnay, intenso, cremoso, speziato.<br />
I Boffa, hanno inoltre riscoperto una ricetta del bisnonno:<br />
26 erbe differenti per produrre il tradizionale vermouth<br />
di Torino. «Chi vede una nostra bottiglia deve<br />
vedere che dietro ci siamo noi, una famiglia», conclude<br />
Federica.<br />
piocesare.it<br />
Federica Boffa<br />
UNA MAGISTRALE BISTECCA DI FRONTE AL DUOMO DI FIRENZE<br />
Gianni Frijia<br />
Le “buche” rappresentano nella storia e nella<br />
tradizione della ristorazione fiorentina un capitolo<br />
importante. Fin dal 300 questi luoghi erano<br />
ritrovi conviviali, mescite, poi trattorie, oggi ristoranti<br />
che conservano e consegnano la tipicità della cucina<br />
locale.<br />
Sono meno di dieci, oggi, quelle attive a Firenze e Buca<br />
San Giovanni, nata nel 1882, apre le sue porte di fronte<br />
al Duomo e al Battistero, da cui prende il nome.<br />
I proprietari sono i fratelli Frijia: Gianni, Vito e Piero. <strong>La</strong><br />
Buca San Giovanni lavora con grande attenzione e rigore<br />
nel rispetto delle materie prime, a partire dalla<br />
pasta fatta in casa e i tipici crostini di fegato e milza,<br />
fino alla celebre bistecca, regina della tavola. Il locale è<br />
frequentato dalla Firenze delle istituzioni e dello sport: i<br />
giocatori della Fiorentina sono di casa e non si perdono<br />
i Rigatoni della Buca o la Ribollita. Qui i buongustai cercano<br />
e trovano la vera tradizione. Una cantina di adeguato<br />
livello spazia nel meglio della Toscana e appaga<br />
anche con scelte enologiche di altre regioni. Servizio<br />
attento e gentile e in sala regna l’ospitalità di Gianni.<br />
bucasangiovanni.it<br />
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