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TRAVEL<br />
© Sabino Battista-Archivio Fondazione FS Italiane<br />
Il Ponte Principe (AV).<br />
unico non elettrificato. L’opera è stata realizzata alla fine<br />
dell’800 – il viaggio inaugurale è datato 1895 – da un’idea e<br />
su impulso politico di Francesco De Sanctis, che in questo<br />
territorio aveva il suo collegio elettorale. De Sanctis era convinto<br />
che la ferrovia avrebbe aiutato lo sviluppo economico e<br />
sociale dell’Irpinia, cerniera territoriale con la Puglia e la Basilicata.<br />
Quest’opera è un vero e proprio capolavoro d’ingegneria<br />
ferroviaria con 30 ponti e 19 gallerie scavate nella roccia<br />
(la più lunga misura ben 2.595 metri). A ricordare l’impegno<br />
del filosofo, l’intestazione Morra De Sanctis (AV) del suo borgo<br />
natio raggiunto dalla linea ferroviaria.<br />
INSEGUENDO L’ACQUA<br />
Una delle caratteristiche principali e più affascinanti della<br />
Avellino-Rocchetta Sant’Antonio è il rapporto con i tre fiumi,<br />
Sabato, Ofanto e Calore. Per molti chilometri, i binari costeggiano<br />
i corsi d’acqua “immergendo” i convogli e i viaggiatori<br />
in un ambiente fluviale. <strong>La</strong> natura è completamente padrona<br />
della scena e i rami degli alberi verdissimi quasi oscurano la<br />
luce che filtra dai finestrini. Piccole cascate, laghetti popolati<br />
da uccelli, canneti animati da ranocchi rumorosi. Per chilometri<br />
e chilometri solo verde in tutte le sue sfumature. <strong>La</strong> linea<br />
ferroviaria sembra quasi inseguire i fiumi. Essendo le motrici<br />
dell’epoca alimentate a vapore, era indispensabile che le stazioni<br />
lungo il tragitto avessero tantissima acqua a disposizione<br />
per assicurare rifornimenti idrici sicuri e continuativi.<br />
LA TOUR EIFFEL IRPINA<br />
L’attraversamento dei 30 ponti è spettacolare. Da brivido il<br />
passaggio prima della curva di Rocchetta, eseguito a meno<br />
di dieci chilometri orari, con le carrozze che s’inclinano vertiginosamente.<br />
Ma l’appuntamento più atteso è quello con sua<br />
maestà il Ponte Principe di <strong>La</strong>pio, lungo 286 metri. Un capolavoro<br />
d’acciaio che è stato definito la Tour Eiffel d’Irpinia. Quasi<br />
come se il monumento simbolo di Parigi, invece di puntare<br />
verso il cielo, fosse stato adagiato in questa vallata irpina. È<br />
davvero il principe dei ponti, realizzato – lo dicono con orgoglio<br />
il personale della Fondazione FS Italiane – con acciaio<br />
meridionale prodotto in Calabria. Lo attraversiamo trattenendo<br />
il fiato per l’emozione mentre dalla strada i passanti salutano<br />
festosi il passaggio del treno.<br />
LA TERRA DEL VINO<br />
Tanta acqua in Irpinia, ma anche tanto buonissimo vino. Stiamo<br />
percorrendo la zona dei meravigliosi vigneti che generano<br />
i vini diventati famosi in tutto il mondo: Greco, Fiano, Aglianico<br />
e il nobile Taurasi. Un miracolo enologico frutto della struttu-<br />
<strong>La</strong> cabina di guida dell'Irpinia Express<br />
© Antonio Li Piani<br />
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