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La Freccia Ottobre 2020

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TRAVEL<br />

© Sabino Battista-Archivio Fondazione FS Italiane<br />

Il Ponte Principe (AV).<br />

unico non elettrificato. L’opera è stata realizzata alla fine<br />

dell’800 – il viaggio inaugurale è datato 1895 – da un’idea e<br />

su impulso politico di Francesco De Sanctis, che in questo<br />

territorio aveva il suo collegio elettorale. De Sanctis era convinto<br />

che la ferrovia avrebbe aiutato lo sviluppo economico e<br />

sociale dell’Irpinia, cerniera territoriale con la Puglia e la Basilicata.<br />

Quest’opera è un vero e proprio capolavoro d’ingegneria<br />

ferroviaria con 30 ponti e 19 gallerie scavate nella roccia<br />

(la più lunga misura ben 2.595 metri). A ricordare l’impegno<br />

del filosofo, l’intestazione Morra De Sanctis (AV) del suo borgo<br />

natio raggiunto dalla linea ferroviaria.<br />

INSEGUENDO L’ACQUA<br />

Una delle caratteristiche principali e più affascinanti della<br />

Avellino-Rocchetta Sant’Antonio è il rapporto con i tre fiumi,<br />

Sabato, Ofanto e Calore. Per molti chilometri, i binari costeggiano<br />

i corsi d’acqua “immergendo” i convogli e i viaggiatori<br />

in un ambiente fluviale. <strong>La</strong> natura è completamente padrona<br />

della scena e i rami degli alberi verdissimi quasi oscurano la<br />

luce che filtra dai finestrini. Piccole cascate, laghetti popolati<br />

da uccelli, canneti animati da ranocchi rumorosi. Per chilometri<br />

e chilometri solo verde in tutte le sue sfumature. <strong>La</strong> linea<br />

ferroviaria sembra quasi inseguire i fiumi. Essendo le motrici<br />

dell’epoca alimentate a vapore, era indispensabile che le stazioni<br />

lungo il tragitto avessero tantissima acqua a disposizione<br />

per assicurare rifornimenti idrici sicuri e continuativi.<br />

LA TOUR EIFFEL IRPINA<br />

L’attraversamento dei 30 ponti è spettacolare. Da brivido il<br />

passaggio prima della curva di Rocchetta, eseguito a meno<br />

di dieci chilometri orari, con le carrozze che s’inclinano vertiginosamente.<br />

Ma l’appuntamento più atteso è quello con sua<br />

maestà il Ponte Principe di <strong>La</strong>pio, lungo 286 metri. Un capolavoro<br />

d’acciaio che è stato definito la Tour Eiffel d’Irpinia. Quasi<br />

come se il monumento simbolo di Parigi, invece di puntare<br />

verso il cielo, fosse stato adagiato in questa vallata irpina. È<br />

davvero il principe dei ponti, realizzato – lo dicono con orgoglio<br />

il personale della Fondazione FS Italiane – con acciaio<br />

meridionale prodotto in Calabria. Lo attraversiamo trattenendo<br />

il fiato per l’emozione mentre dalla strada i passanti salutano<br />

festosi il passaggio del treno.<br />

LA TERRA DEL VINO<br />

Tanta acqua in Irpinia, ma anche tanto buonissimo vino. Stiamo<br />

percorrendo la zona dei meravigliosi vigneti che generano<br />

i vini diventati famosi in tutto il mondo: Greco, Fiano, Aglianico<br />

e il nobile Taurasi. Un miracolo enologico frutto della struttu-<br />

<strong>La</strong> cabina di guida dell'Irpinia Express<br />

© Antonio Li Piani<br />

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