TRAVEL SFUMATURE D’AUTUNNO DALLA SPONDA ADRIATICA ALL’ALTO ADIGE, SEGUENDO IL GIRO D’ITALIA, ALLA SCOPERTA DI COLORI, TRADIZIONI E SAPORI STAGIONALI di Silvia Del Vecchio - s.delvecchio@fsitaliane.it © Carlos Solito 92
<strong>2020</strong> è scandito, oltre che dalle calde L’autunno tonalità rosso-arancio e dai tipici sapori di stagione, dal Giro d’Italia (approfondimenti alle pp. 50- 59) che accompagna le escursioni nei dintorni delle tappe dell’attesissima gara. Si può partire da Termoli, seguendo la corsa ciclistica dalla sponda adriatica fino all’Alto Adige. Questo piccolo borgo antico sorge su un promontorio roccioso che guarda il mare e accoglie, nel centro, la Cattedrale romanica, tra le più belle in Molise, mentre dal lato dell’antica cinta muraria spicca il Castello Svevo, di probabile origine normanna. Le radici lontane, i percorsi guidati dalla natura che predomina selvaggia, la vastità dei panorami, le antiche vie della transumanza (Patrimonio immateriale dell’umanità dal 2019) e la biodiversità della regione la rendono un posto dove è bello perdersi, respirando la storia, il valore delle tradizioni e il senso di comunità. Ma quello che può offrire il Molise, un cuore racchiuso tra Abruzzo, <strong>La</strong>zio, Campania e Puglia, non è per tutti, perché realmente apprezzato solo da chi viaggia annusando autenticità. Qui l’avventura (anche a tavola) è genuina e, accantonata la voglia di mare e sole della stagione estiva, si viaggia con gli occhi e con il palato alla scoperta delle peculiarità stagionali. Salendo in Abruzzo, non distante dalla tappa di Ortona (CH) del Giro d’Italia, l’autunno dà il meglio di sé nelle avventure a piedi. Tra i percorsi escursionistici adatti a tutti, c’è quello nella Riserva naturale regionale del <strong>La</strong>go di Penne. Si parte dal Centro visite dell’area protetta, dove la prima parte, circa un chilomentro, è adatta anche a persone con difficoltà motorie. Si attraversa poi l’area floro-faunistica con le anatre mediterranee, le lontre e l’orto botanico, proseguendo sulla strada asfaltata in direzione Collalto fino a una piccola fontana, per imboccare a destra il sentiero che costeggia il versante nord della collina. Si entra poi nel bosco misto, scrigno di biodiversità, per ammirare il querceto con roverelle, noccioli, biancospini e sanguinelli nel piano intermedio, e aceri e ornielli più in alto. Giunti infine al Centro di educazione ambientale A. Bellini, si possono visitare il laboratorio di falegnameria, la fattoria didattica e il piccolo osservatorio astronomico. Più in alto, il gusto autunnale di una città balneare si assapora visitando Civitanova Marche che, oltre a cultura e divertimento, offre un’enogastronomia locale capace di accontentare anche i palati più esigenti. Ma la bellezza di Civitanova è legata soprattutto ai pittoreschi scorci della città alta che rendono giustizia all’immensità del mare e alla bellezza del paesaggio circostante. Abbazia di Novacella, vicino Bressanone (BZ) © Alex Filz 93